Capitolo 85 : Te lo prometto

143 7 2
                                    

Gli ultimi due giorni sono passati velocemente, anche troppo. Io e Matt siamo stati sempre insieme, cercando di utilizzare ogni minuto libero per stare insieme. Ma non sarà mai abbastanza. D'altronde, chi sono io per impedirgli di fare ciò che più gli piace? Chi sono io per mandare in frantumi il suo più grande sogno? Nessuno, appunto. Afferro la giacca ed esco fuori in giardino, al fianco di Filippo. Cris, Federica, Sam e Martina sono fuori ad aspettarci. Le ragazze erano molto preoccupate per me, d'altronde mercoledì sono sfrecciata a casa senza aspettare nessuno. Cos' il giorno successivo ho raccontato tutto, e loro mi hanno capita. "Ehi" mi salutano loro. Le abbraccio una ad una, cercando di non mettermi a piangere già da ora. Raggiungiamo in fretta la casa di Matt, dove ci sono già Luke, Mirko, Leo, Davide, Jack, Federico, Kate, Selena, Valentina ed altri ragazzi che non conosco. L'auto del padre di Matt è già pronta pe la partenza, carica di valigie e borsoni. "Matt. È ora di andare" lo avvisa suo padre. E inizia così tutta la catena di abbracci e lacrime. Una volta abbracciati tutti, rimango solamente io. Devo ammettere di essere abbastanza in imbarazzo. Insomma, tutti mi stanno fissando e io non so cosa fare. Le lacrime iniziano a scendere, inesorabilmente. "Ehi" dice avvicinandosi a me e abbracciandomi, come per cercare di calmarmi. "Non piangere. Ti prego" mi supplica. Chiudo gli occhi, cercando di calmarmi. "Tornerò. Te lo prometto" dice afferrandomi la mano e stringendomela. "Lo so" dico forzando un sorriso. "Mi hai detto che ami le stelle?" chiede improvvisamente. "Si" mormoro confusa. Cosa centrano le stelle in questo momento? "Quando tornerò di porterò in un posto che è spettacolare per vederle. Sarà un vero e proprio appuntamento sotto le stelle" dice, facendomi tornare in mente la chiacchierata di pochi giorni fa. Sorrido immediatamente. "È un appuntamento?" chiedo, con le stesse parole della scorsa volta. "Certo" dice sorridendo. "Mi mancherai" dico abbracciandolo nuovamente. "Anche tu" dice accarezzandomi i capelli. "Matt" lo richiama suo padre. "Sì, arrivo" brontola lui. "Te lo prometto" dice, sottintendendo al rivedersi. "Te lo prometto" ripeto anch'io, come se fosse la nostra promessa. Si avvicina a me, unendo le nostre labbra in un triste e sconsolato bacio. "Allora ciao" dico una volta allontanatami da lui. "Ciao" dice con un fil di voce, forzando un sorriso. Agita la mano in aria, salutando tutti quanti. Si avvicina alla macchina, salutandoci per un ultima volta. Agito la mano anch'io, come per salutarlo. Rifiutandomi di pensare che possa essere l'ultima volta che io lo veda. Sale in macchina, chiudendo la portiera dietro di sé. Il motore si avvia, ravvivando l'atmosfera. L'auto parte, percorrendo la piccola stradina secondaria, svoltando poi a destra, scomparendo alla mia vista. Altre lacrime scendono inesorabilmente, bagnandomi le guance. Cris e Luke mi si avvicinano, abbracciandomi forte. Affondo nel loro abbraccio, senza smettere di piangere. "Ehi" sussurra Luke, accarezzandomi i capelli. Chiudo gli occhi, cercando di calmarmi almeno un pochino. Cosa perfettamente inutile. Come posso calmarmi, se una parte della mia vita è appena partita, salendo su un auto e scomparendo per chissà quanto tempo. "Bea!" ripete Cris, dispiaciuta, stringendomi ancora di più. "Vieni, ti riporto a casa" dice Luke, prendendomi per mano. "Vuoi che restiamo un po' con te?" chiede Luke. Annuisco leggermente, aprendo la porta di casa. I due mi seguono dentro, fino ad arrivare in camera mia. Ci sediamo per terra, senza dire niente. Tengo le gambe strette al petto, appoggiandoci sopra la testa. Inizio a singhiozzare, talmente forte da iniziare a tremare. Luke e Cris mi si avvicinano, abbracciandomi. E rimanemmo in quella posizione, senza dire niente, per un tempo davvero lungo. Perché a volte un silenzio conta più mille parole. Basta saperlo ascoltare... 

***

Cris e Luke sono rimasti a farmi compagnai fino a sera tardi, tornando poi a casa loro. Per tutta la domenica non ho fatto altro che stare a letto, piangendo in continuazione, pensando solo alle cose tristi che mi sono accadute fino ad ora. Mi alzo dal letto, trascinandomi fino alla cabina armadio. Scelgo rapidamente i vestiti, per poi saltare la colazione, andando direttamente in bagno. Una volta ponta, attraverso il salotto, senza salutare nessuno ed esco. La casa di Filippo era finalmente pronta e così ieri hanno finito di portare le ultime cose. Un po'mi manca, ma posso sempre vederlo in ricreazione o nel tragitto fino a casa o nel pomeriggio. Sam e Martina mi stanno spettando. Una accanto all'altra, come i militari di un esercito. Non appena mi vedono, mi corrono incontro, abbracciandomi. "Come ti senti?" chiedono all'unisono. "Domanda di riserva?" chiedo accorgendomi solo ora di non essermi truccata. Non sono sconvolta per non essermi truccata, è solo che col fatto che ho dormito da schifo avrò delle occhiaie allucinanti! Le due si ammutoliscono. Iniziamo a camminare, in perfetto silenzio. All'inizio della via ci stanno aspettando Luke, Cris, Federica e Filippo. Di solito non andavamo mai a scuola tutti insieme. Lo avranno fatto solo per vedere come stavo. Dopo un altro giro di abbracci, continuiamo la nostra camminata verso la scuola superiore. Entriamo nel vasto cortile ormai invaso da studenti in ogni angolo. Ad aspettarci ci sono Mirko, Leo, Federico e Jake. Ma di Matt nessuna traccia. Bè, è ovvio. Mi aspettavo che sarebbe tornato dopo solo due giorni? No, certo che no. Speravo solo di aver fatto un brutto sogno, a cui mi dovevo ancora svegliare. Ma non era cosi. E non lo è tuttora. "Ehi ragazzi" ci saluta James, aggregandosi alla piccola comitiva. "Ehi James" ribattono gli altri. Io resto in disparte, senza parlare o guardare nessuno. Fisso immobile il cortile di cemento, con qualche piccola crepa qua e là. "Ehi Sorellina!" mi saluta qualcuno, poggiando le mani sulle mie spalle. Mi volto, trovando Mike che mi fissa, sorridendo. Non ho parlato praticamente per niente con lui ultimante, ma credo che Filippo gli abbia raccontato tutto e credo anche abbia convinto Laura a starmi lontana, almeno per un po'. Allarga le braccia, sorridendomi. Affondo nel suo abbraccio senza dire niente. Era forse quello di cui avevo più bisogno. "Ti voglio bene" sussurra. "Anch'io" dico cercando di non mettermi a piangere nuovamente. "E quello chi è?" chiede James, parlando a bassa voce. Peccato che io abbia un udito molto sviluppato e potrei sentirlo anche se palasse ad un centinaio di metri da qui. Bè, forse un centinaio è un po' troppo. Sono sempre la solita esagerata. Sciolgo l'abbraccio, voltandomi verso di loro. "Lui è mio fratello. Mike" dico presentandolo. Sorride, imbarazzato, mentre i ragazzi gli sorridono, salutandolo con la mano. La campanella suona, impedendoci ulteriori divagazioni. "Ci vediamo dopo" dice dandomi un bacio sulla fronte. "Sì, a dopo" dico forzando un sorriso. "Ciao ragazzi. È stato un piacere" dice salutando i miei amici. "Piacere nostro" rispondono loro in coro. Raggiungiamo la nostra aula, aspettando l'arrivo del professore. Mi siedo al mio banco, sistemando i libri e prendendo quelli della prima ora. Mi volto istintivamente, incantandomi nel guardare il suo banco. Vuoto. È quello che provo in questo momento. Un enorme sensazione di vuoto. Un vuoto incolmabile. "Bea!" mi chiama una voce squillante. Sposto lo sguardo su James, che mi sta fissando, senza smettere di sorridere. "Dimmi" dico concentrandomi su di lui. "Avresti bisogno di uscire un po'. Sai, per distarti. Ti passo a prender oggi pomeriggio" dice sorridendo. "Io...non credo di essere in grado" dico cercando i non sembrare scortese. "Dai! Ti farà bene. E poi da amici" dice facendomi l'occhiolino. "Va bene" dico fingendomi contenta. "Bene ragazzi, iniziamo con il nuovo argomento" ci informa il prof di chimica. Grandioso! Non vedevo proprio l'ora di fare un po' di chimica. Le prime due ore passano rapidamente, lasciandomi riposare una decina di minuti. Le ragazze mi si avvicinano, preoccupate. "Andate ragazze" dico forzando un sorriso. "Non se ne parla" si impunta Sam. "No. Davvero. Ho solo voglia di stare un po' da sola" dico stringendomi nelle spalle. "Sicura?" chiede Martina incerta. "Sicurissima" dico cercando di mostrarmi convinta. "Se hai bisogno chiama" dice Cris, facendomi l'occhiolino. "Certo" dico sorridendo. Le tre escono dalla classe, lasciandomi sola. Ci sono solo io, mentre il silenzio mi circonda. Mi lascio cadere sulla sedia, infilando il libro nello zaino. "Ehi! Guarda che la solitudine non  fa bene ai depressi!" dice una voce alle mie spalle, facendomi sobbalzare. Mi volto di scatto. È James. Come ho fatto a non notarlo? "Che ci fai qui?" chiedo perplessa. "Vuoi che me ne vada? "chiede facendo il finto offeso. "No, no resta" dico, anche se non so da dove siano uscite quelle parole. Si avvicina a me, mettendosi in chinino, in modo da essere più o meno alla mia altezza. Abbasso lo sguardo, imbarazzata. "Ehi!" dice sollevandomi il mento. Arrossisco completamente, irrigidendomi. Corruga la fronte, probabilmente notando il mio stato d'animo. Mi si avvicina di colpo, abbracciandomi. Tiro un sospiro di sollievo. Per un attimo ho avuto il terrore che volesse baciarmi. Passo un braccio attorno al suo collo, stringendolo ancora di più a me. 

Spazio autrice:

Eccomi tornata! Matt è partito e James se ne approfitta subito per cercare di stare il più possibile accanto a Bea... Filippo si è trasferito nella sua nuova casa, Mike fa il fratellone simpatico e tutti sono felici... Ma chi voglio prendere in giro? é tutto un disastro, e se credete che le cose non possano andare peggio di così, vi sbagliate!

Vi ho incuriosito?

Baci

Giulialovegiulia

Ps: per chi non l'ha ancora fatto, passate a leggere la mio nuova storia, Forever and More, se vi va! ;)


You Belong With Me (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora