Capitolo 42 : Un incubo reale

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Mi porto le mani alla bocca per lo stupore e una strana sensazione che si sta facendo largo per tutto il mio corpo. Mirko è accasciato a terra, pieno di lividi e graffi, mentre James, sebbene anche lui abbia qualche graffietto, ma più superficiale, non la smette di ridacchiare. Sam è accanto a Mirko, in un pianto disperato. "Cosa cavolo è successo?" urla Luke allarmato. "Ho dato a Rivers la punizione che gli spetta" risponde James tranquillamente. "Tu sei completamente fuori!" urla Sam alzandosi in piedi. Le lacrime le hanno fatto colare il trucco, e ha il viso rosso, probabilmente per la rabbia. "Scusa?" fa finta di non sentire James. "Hai sentito benissimo" gracchia Sam acida. "Tu l'hai conciato cosi?!" urla Matt correndo verso James per sfoderandogli un pugno. Luke lo ferma appena in tempo. "Calmati" dice a voce alta per calmare Matt. "Dobbiamo parlare io e te" dice James afferrando il polso di Sam. "Lasciami subito, o mi metto a urlare" lo minaccia Sam alterata. James è immobile, con quel sorrisetto stampato in faccia. "Non l'hai sentita? Lasciala!" urlo avvicinandomi a loro. "E questa scema chi è?" chiede lui ridacchiando. "A chi hai dato della scema?" sbotta Matt arrabbiato. Luke sta letteralmente impazzendo. Non riesce più a placare Matt, che sta sfuriando. "Che succede qui?" chiede il prof severo. "Maslow! Lasci immediatamente la signorina!" lo rimprovera il prof. James lascia il polso della sorella, imprecando a bassa voce. "Signorino Rivers, si sente bene?" chiede il prof rivolto a Mirko. Lui scuote leggermente la testa. Si gli si avvicina rapidamente e si inginocchia velocemente accanto a lui. "Lo accompagni in infermeria" dice il prof rivolto a Sam. Lei annuisce per poi tornare a concentrarsi sul suo ragazzo. "Chi l'ha conciato così?" chiede il prof a Matt e Luke. Matt indica con un cenno del capo James. Il prof si gira verso di lui, per poi dire: "Mi segua in direzione! Veloce!". James mostra un sorrisetto beffardo, facendomi l'occhiolino mentre mi passa davanti. "Aspetta, ti aiuto" dice Luke alle mie spalle. Mi volto verso di loro. Luke e Sam stanno cercando di mettere in piedi Mirko, anche se sembra un'impresa ardua. "Riesci a camminare?" gli chiede Luke. Mirko annuisce leggermente, e i tre, si dirigono lentamente in infermeria. Gli occhi iniziano a riempirsi improvvisamente di lacrime, e non riesco più a controllare il mio corpo. Matt mi si avvicina e mi abbraccia rapidamente. Lo stringo forte, scoppiando in un pianto silenzioso. Ci allontaniamo leggermente, per scambiarci un triste e sconsolato bacio, di cui però, in questo momento, avevo proprio bisogno. La campanella suona. Ci allontaniamo, e tenendoci per mano, torniamo in classe. Andiamo a sederci ai nostri posti, e io, non faccio altro che continuare a guardarmi attorno, nella speranza di svegliarmi da un incubo, che purtroppo, sembra così reale. Questo, perché, è proprio reale... La prof di latino entra in classe, spazzando via tutti miei pensieri. La prof inizia a spiegare, ed io, cerco di concentrarmi sulle sue parole, anche se mi sento veramente strana, mi sembra di essere a migliaia di metri sott'acqua, isolata dal resto del mondo... Il mio sguardo si posa sui tre banchi vuoti, per poi tornare a concentrarsi sulla porta chiusa, nella speranza che si apra, facendo comparire Mirko, Luke e Sam. Il suono dell'ambulanza, mi riporta improvvisamente alla realtà. Il panico inizia a farsi strada nel mio corpo, e a diffondersi. Il mio corpo inizia a tremare, le mani a fremere, le gambe a formicolare, e la testa, inizia a girare velocemente. "Prof, posso accompagnarla in infermeria?" chiede qualcuno, anche se la voce sembra distante chilometri e chilometri... Volto la testa verso destra, per poi ritrovarmi Matt, che mi guarda preoccupato. Mi cinge le mani attarono alla vita, facendomi alzare lentamente. Usciamo dalla classe, per poi ritrovarci nel deserto corridoio. "Bea, mi senti?" chiede dolcemente. Annuisco leggermente. "Vieni" dice cingendomi nuovamente la vita, e conducendomi fino in bagno. Apre il rubinetto, facendomi cenno di lavarmi con un po' d'acqua fredda. Metto le mani sotto l'acqua, prendo un po' d'acqua, me la porto al viso, e la lascio scivolare lungo le mie guance. Chiudo gli occhi, respirando lentamente. Riapro gli occhi, e noto che la testa ha smesso di girare. "Va meglio?" chiede porgendomi un pezzo di scottecs. "Si, credo di sì" dico annuendo con la testa. "Mi hai fatto prendere un bello spavento, sai?" dice quasi in tono di rimprovero. "Mi spiace" dico abbassando lo sguardo. "Vieni qui" dice abbracciandomi, facendomi appoggiare la testa sul suo petto. "Vuoi andare in infermeria?" mi chiede accarezzandomi i capelli. "No, no" dico rimanendo immobile. "Che state facendo voi due?" chiede un adulto entrando in bagno. Ci sciogliamo dall'abbraccio, leggermente imbarazzati. "Le girava la testa, e così lo accompagnata in bagno" confessa Matt. "Ora come ti senti cara?" chiede l'insegnante rivolgendosi a me. "Meglio grazie" dico gentilmente. "Bene, e ora, filate in classe!" continua lui severo. Usciamo velocemente dal bagno, continuando a sorriderci. Matt mi afferra la mano, tutto sorridente. La campanella suona, e noi entriamo in classe proprio al cambio dell'ora. Guardo disperatamente la classe, scrutando ogni piccolo spazio disponibile, alla ricerca di uno di loro tre, ma niente. Vado a sedermi al mio posto, scortata da Matt, che poi prosegue, raggiungendo il suo posto in ultima fila. "Buongiorno ragazzi" dice la prof di italiano entrando in classe. "Buongiorno" la salutiamo. Ci accomodiamo e iniziamo la correzione dei compiti. L'ora passa veloce, ed io, cerco di concentrarmi sulla lezione, per cercare di non avere un altro giramento di testa. La campanella suona, illudendomi della fine della giornata. "Bene, prendete fuori geografia" dice la prof. È  vero! Abbiamo ancora un'ora! Per mia grande fortuna, anche l'ultima ora, passa veloce, lasciando posto alla campanella, che annuncia stavolta, la fine della lezione. Io e Matt raduniamo le nostre cose e ci dirigiamo a passo svelto verso l'infermeria. Bussiamo, ma nessuno risponde. Scostiamo leggermente la porta, ma all'intero, i letti sono intatti, e la stanza è vuota.

Spazio autrice:

Ecco qua il nuovo capitolo!! Scusate se ieri non ho aggiornato ma non avevo tempo.. Non dimenticatevi di votare! 

Baci, baci

Giulialovegiulia

You Belong With Me (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora