Capitolo 24 : Posso restare un po' con te?

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Raccolgo le mie cose, poi scendiamo le scale, e raggiungiamo il salotto. "Vai già via?" chiede una voce stridula. Mi volto, è Selena. Lei è James stanno scendendo le scale, mano nella mano, con una faccia maliziosa. Ma che cavolo vogliono? La ignora, e intanto infilo la felpa che avevo in cintura. "Hai preso tutto?" chiede Sam. Controllo rapidamente nella borsa, e noto che mi manca il quaderno di storia. "Ho dimenticato il quaderno" dico imbarazzata. "Vado a prendertelo" dice Sam, facendo un passo indietro e voltandosi, andando però a finire contro Selena, che intanto ci aveva raggiunte. "Scusa" dice Sam velocemente. Lei ha una faccia veramente incazzata, e in questo momento vorrei correre ai ripari, per essere al sicuro nel momento in cui probabilmente esploderà. "Ma guardi dove metti i piedi stronza?" urla. Cosa ha detto? Ma è fuori. "Cos'hai detto?" chiedo incazzata. "Quello che hai sentito" risponde seccata Selena. "Lei ti ha chiesto scusa e tu le urli contro offendendola?" sbotto. "Taci e fatti gli affari tuoi" dice in tono maleducato. "Io non sto zitta, perché lei è la mia migliore amica, e tu non puoi metterti di urlare contro e offenderla" dico alzando la voce. "Abbassa il tono carina" dice ignorando ciò che ho detto. "Andiamo, Bea" dice Sam trascinandomi per un braccio. "Vai pure con la tua amichetta" dice lei mentre noi usciamo di casa. Faccio appena in tempo a lanciarle un'occhiataccia, che sono certa abbia ricevuto. Nessuna delle due parla, e in pochissimo siamo di fronte a casa mia. Sono arrabbiata come non mai. Ma come si permette quella? Che stronza! "Grazie" dice Sam tenendo lo sguardo basso. Non dico niente e l'abbraccio. Lei ricambia, stringendomi ancora più forte. Avevo proprio bisogno di un abbraccio. Sciolgo l'abbraccio e la vedo sorridere. Forzo un sorriso anche io. Qualcosa alle sue spalle attira la mia attenzione. Mi volto e vedo James e Selena che escono di casa. Lei sta urlando furiosa, mentre rincorre James, che sembra altrettanto adirato. "A domani" dice Sam attraversando la strada. "A domani" dico alzando la voce, in modo che possa sentirmi. Entro in casa e corro in camera mia, sbattendo la porta. Mi metto a sedere, appoggiando la schiena contro la porta, e afferro gli auricolari che sono sul comodino. Li collego al cellulare e ascolto un po' di musica a tutto volume. Appoggio la testa sulle gambe, che sono strette al petto, e chiudo gli occhi. Ripenso a come era più tranquilla la mia vita a Seattle, senza stronzi che se la prendessero con me o con i miei amici. C'erano una coppia di scemi che si credevano tanto popolari, e che andavano in giro per la scuola a pavoneggiarsi, peccato che il risultato che ottenessero fossero soltanto delle grandi risate. Qualcuno bussa alla porta, interrompendo così i miei pensieri. "Avanti" dico alzandomi in piedi, e asciugandomi le lacrime dal volto. È Laura. Sembra triste. "Che succede?" chiedo preoccupata. "Ci sono un paio di ragazzi a scuola che non fanno altro che prendermi in giro" dice abbassando lo sguardo. "Tu hai fatto loro qualcosa di male?" chiedo cercando di rassicurarla. "No, certo che no" risponde lei decisa. "Be, allora ti do un consiglio" dico facendole cenno di sedersi accanto a me sul letto "Ignorali. Tutte le volte che ti dicono qualcosa lo fanno solo per provocarti, e se tu gli assecondi starai al loro gioco. Se invece gli volti le spalle e te ne vai, loro saranno sorpresi dal tuo atteggiamento. Se però le offese iniziano ad essere pesanti, tu allontanati e parlane con un insegnate, con Camille, con mamma e papà, o anche con me. Io ti aspetto a braccia aperte, per qualunque cosa tu abbia bisogno. D'accordo?" dico mentre lei mi abbraccia. Ricambio stringendola più forte. "Ti voglio bene" mi dice con voce tremante. "Te ne voglio anch'io" dico dolcemente. "A tavola!" urla la mamma dalla cucina. "Andiamo a cena dico alzandomi in piedi e tendendole la mano. Lei l'afferra e sorride, e insieme raggiungiamo la cucina. Mike è già seduto, e ci guarda curioso. Forse perché io e Laura, per raggiungere la cucina, abbiamo fatto qualche giravolta, sempre però tenendoci per mano. E forse lui è geloso. Un sorriso mi compare in volto. L'idea di Mike geloso mi fa scoppiare dalle risate, ma è meglio che mi trattenga. Che figura ci farei se mi mettessi a ridere nel bel mezzo della cena? Mangio velocemente, poi vado in camera mia, a guardare un po' di tv. Dopo neanche dieci minuti qualcuno bussa alla porta. Uffa! "Avanti" dico seccata. È Laura. Le sorrido per rassicurarla. "Posso restare un po' con te?" chiede abbassando lo sguardo. "Certo" dico sorridendo. Il suo sguardo si illumina, e sul suo volto compare un'enorme sorriso. Mi sposto un po' dal letto, facendole spazio, si viene a sedere accanto a me, si infila sotto le coperte, e insieme guardiamo una bella maratona di Pretty Little Liars. È in assoluto uno dei nostri telefilm preferiti. La sveglia suona. Ma cosa? Laura è ancora accanto a me, sta ancora dormendo. Probabilmente ieri sera ci siamo addormentate entrambe mentre guardavamo il telefilm. "Laura, Laura" dico dolcemente, scuotendola un po' per svegliarla. "Che ore sono?" chiede lei stiracchiandosi. "Le sette meno dieci" dico dolcemente, mentre mi alzo dal letto. Mi dirigo verso la cabina armadio, per scegliere i vestiti. Con la coda dell'occhio la vedo alzarsi, e uscire dalla mia camera. Prendo una maglietta grigia, a maniche lunghe, un paio di jeans, una felpa che avevo acquistato a Seattle tempo fa, e le scarpe da ginnastica. Guardo fuori dalla finestra. Piove. Fantastico! Odio dover andare a scuola quando piove. Mi vesto rapidamente e poi vado in bagno a truccarmi. Quando esco dal bagno mi ritrovo davanti Mike, che mi guarda sorpreso. Gli passo accanto, ignorandolo. Poi mi fermo davanti alla camera di Laura e busso alla porta. "Hai bisogno di aiuto anche oggi?" chiedo riferendomi ai trucchi. "No, oggi ho ginnastica" dice lei aprendo la porta. Annuisco. "Vai a scuola a piedi?" chiedo mentre scendiamo le scale. "No, mi accompagna in macchina la mamma di Camille" dice. Annuisco nuovamente, ed entriamo in cucina. Facciamo colazione rapidamente, poi vado in camera mia per finire di prepararmi. Indosso la giacca, prendo lo zaino, e l'ombrello ed esco di casa. Sam e Martina mi stanno aspettando fuori casa mia. "Ciao" dico sorridendo. "Ciao" risponde Sam con lo stesso sorriso, Martina tiene invece lo sguardo fisso a terra. "Tutto bene Marty?" chiedo preoccupata. "Si, si, solo qualche problema a casa." dice lei sospirando. "Spero non qualcosa di grave" continuo preoccupata. "No, no, tranquilla" dice forzando un sorriso. Guardo Sam, che mi lancia uno sguardo confuso. Ci avviamo velocemente , e mentre procediamo sul marciapiede, verso la scuola, una macchina ci passa accanto, in tutta fretta, prendendo in pieno una pozzanghera. Chiudo gli occhi di scatto, e quando li riapro mi ritrovo tutta bagnata.

Spazio autrice :

Ciao a tutti, scusate se ieri non ho aggiornato, ma avevo da fare. Con l'inizio delle vacanze, cercherò di aggiornare un paio di capitoli al giorno, giusto per farvi contenti! ;) Vi ringrazio nuovamente per le visualizzazioni che aumentano ogni giorno! Un bacio!

Giulialovegiulia

You Belong With Me (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora