Capitolo 91 : Più confusa che mai

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"Ecco...vedi..."farfugliai in imbarazzo. "Se è per il bacio, non dire niente. Mi dispiace, non avrei dovuto. Mi sono approfittato di te solo perché eri così...indifesa" mi interruppe lui. "No, non dire così, è solo che...vedi, io sto con Matt e...". "E questo cambia tutto" mi interruppe di nuovo. "Io ti voglio bene, ma come amico, niente di più" dissi afferrandogli la mano. Alzò lo sguardo, incontrando il mio. Accennò un sorriso. "Lo so, e va bene così. A me basta solo sapere di essere importante per te" disse stringendo la mia mano. "E lo sei, te lo posso assicurare. Sei una delle persone più importanti della mia vita" dissi seria. "Lo so. E mi va bene così" ripeté. "Allora...amici?" chiesi in imbarazzo. "Certo" disse abbracciandomi. Lo strinsi forte a me, appoggiando la testa sulla sua spalla. "Beatrice!" mi chiamò una voce familiare. Mi volati di scatto. "Mike!" esclamai sorpresa. "Che ci fai qui?" chiese passando lo sguardo da me a Davide. "Sono venuta parlare con Davide" dissi, sperando che capisse. "Tutto a posto?" chiese conferma. "Certo, tutto a postissimo" dissi rivolgendo un sorriso a Davide, che ricambiò immediatamente. "Ora vado, prima che suoni la campanella" dissi guardando una sporgenza marroncina che si ergeva in alto, sulla parete del corridoio. "A dopo" dissi dando un bacio sulla guancia a Davide e Mike, prima di precipitarmi giù per le scale. Arrivai appena in tempo, accomodandomi al mio banco, sotto lo sguardo di tutti. Ma non del professore. La giornata passò rapidamente, e con lei anche le due noiosissime ore di latino e storia. "Ehi!" mi salutò Cris, raggiungendomi. "Ehi" ricambiai, salutando così anche Sam e Martina, che ci avevano appena raggiunto. "Torni con noi?" chiese Martina. "No, mi accompagna Mike. Volete un passaggio?" chiesi. "No, grazie" risposero in coro. "Oh, va bene" dissi abbracciandole una ad una. "Salutatemi gli altri" dissi prima di percorrere velocemente il corridoio. "Sorellina!" mi chiamò una voce. Mi voltai, trovando Mike al mio fianco. "Mike!" lo salutai sorpresa. "Laura dov'è?" chiese guardandosi attorno. "Sono qui" rispose mia sorella, spuntando all'improvviso. "È andata bene la giornata?" chiesi, circondandole le spalle con un braccio e incamminandomi fuori dall'edificio. "Più o meno" disse abbassando lo sguardo sulle sue scarpe. "Perché più o meno?" chiese mio fratello intromettendosi. "Matteo oggi mi ha completamente ignorato! Insomma, ho cercato di parlargli, ma lui si teneva a distanza, cercando di evitare il mio sguardo. Non capisco cosa ho fatto di così grave!" spiegò spazientita. "Magari ha solo dei problemi a casa" mentii, mordendomi il labbro inferiore. Non mi piaceva affatto mentire a mia sorella. Ma si tratta di un favore personale, che durerà ancora per poco. "Già, ma avrebbe potuto parlarmene" ribatte lei demoralizzata. Rimasi in silenzio, salendo in auto, accanto a Mike. Il viaggio fu breve e silenzioso, più del solito. Appena arrivati a casa ci fiondammo in cucina, scaldando la minestra nel microonde. Un po' di compiti e via. Un'altra giornata finita. Mi stesi nel letto, cercando di non pensare a niente. O almeno provandoci.

***

Ventun giorni. Tre settimane da quando era partito, e ancora non ci potevo credere. Fu così che passai tutto il week end. Angosciandomi e piangendo a tratti. Proprio come la pioggia. Leggiadra e leggera, ma anche impetuosa e devastante. Era così l'amore. E lo è tutt'ora. Il lunedì non si fece attendere toppo, costringendomi a buttarmi giù dal letto, prima del previsto. Feci colazione, uscendo presto di casa, accompagnata da Mike e Laura, ovviamente. Mi sentivo un po' osservata, monitorata, ecco. Raggiunsi i miei amici, già tutti intenti a chiacchierare fitto fitto. "Ehi" salutai mostrando un piccolo sorriso. "Ehi" mi salutarono tutti, abbracciandoli uno ad uno. "Hai saputo?" chiese Luke all'improvviso. "Cosa?" chiesi avvicinandomi. "Di Hendric" rispose. "Oh, sì. Ne abbiamo parlato". "Cosa?" chiese Luke. "E Quando?" continuò Mirko. "Come mai tu lo sapevi già?" chiese invece Sam. "Okay, okay. Adesso vi spiego" dissi ridacchiando, e alzando le mani in segno di resa. "Me lo ha detto la settimana scorsa. Mi aveva chiamato e ci eravamo incontrati al parco" dissi lentamente. "E perché ha chiamato proprio te?" chiese invece Martina. Sbuffai. "Perché tra suo fratello e mia sorella c'è del tenero, anche se nessuno dei due ha mai ammesso niente. E comunque, suo fratello mi ha chiesto qualche consiglio su come poterlo dire a Laura" dissi guardandoli uno ad uno. "Lo so, sembra una storia bizzarra, ma è cosi" dissi sorridendo. "E quando è successo?" chiese Cris. "Giovedì scorso" dissi incrociando le braccia. "Prima di...?"chiese Filippo titubante. "Sì, prima di finire all'ospedale" conclusi al suo posto. "Io non intendevo..."mormorò a disagio. "Non c'è problema. Davvero" dissi forzando un sorriso. "Allora? Chi ha studiato per il compito di oggi?" chiese Luke all'improvviso. Martina gli lanciò un occhiata torva. "Che c'è? Sarà meglio che studi, almeno ora! Insomma, tra tre settimane la scuola sarà finita e se non mi sbrigo adesso, rischio la bocciatura" farneticò serio. Martina gli lancio un occhiataccia. "Che c'è?" chiese. "Fammi capire. Ti tiri le dita tutto l'anno e poi studi solo l'ultimo mese?" chiese, un filo di rabbia nella voce. "A meno che tu non mi voglia più tra i piedi l'anno prossimo, sì" disse sorridendole, con occhi da cucciolo. Lei sopirò, scuotendo la testa. Lui le circondò le spalle con un braccio, stringendola a sé. "Ehi!" salutò Mirko. Mi voltai, vedendo arrivare Leo e Federica, mano nella mano e sorridenti. Dovrò ancora fare l'abitudine nel vederli insieme. Però sono così teneri. "Ciao ragazzi!" ci salutarono loro. Tornai a voltarmi, notando le varie coppiette che si erano formate. Mi strinsi nelle spalle, cercando di scacciare la malinconia. Cris mi si avvicinò, posandomi una mano sulla spalla e sorridendomi. Filippo invece ci guardava imbarazzato. Non appena i ragazzi si accorsero della mia reazione, sciolsero i loro abbracci immediatamente, cercando di non ferirmi. "No, ragazzi...non preoccupatevi per me" dissi cercando di sembrare convincente. Ma fu la voce a tradirmi. Sembrava quasi che fossi sul punto di piangere. La campanella suonò proprio in quel momento, interrompendo ogni discorso. Ci avviammo tutti dentro, in perfetto silenzio. Il professore di chimica entrò in perfetto orario, come suo solito. E dopo due ore veramente infinite di chimica, la ricreazione non poteva che sembrarci un paradiso lontano. Raggiunsi gli altri in corridoio, aspettando anche oggi Filippo, Fede e Leo. "Hai poi sistemato le cose con Davide?" mi chiese Cris, mentre insieme a Sam e Martina ci allontanavamo dai ragazzi. "Sì, gli ho spiegato che per me lui è solo un amico e sembra averla presa bene. Almeno credo" raccontai, appoggiandomi al muro. "Hai poi sentito Matt, dopo l'incidente?" chiese invece Martina. "Sì, mi chiama quasi tutti i giorni" risposi incrociando le braccia al petto. "E come lo hai sentito?" domandò Sam. "Bè, forse un po' triste, ma comunque realizzato" dissi guardandole una ad una. Le tre annuirono, abbracciandomi. "Ragazze...non c'è bisogno...insomma, io sto...bene" dissi non credendo neanche io alle mie parole. "Sì, e io sonno la regina Elisabetta" replicò Sam sciogliendo l'abbraccio. "Sul serio. Non dovete preoccuparvi" dissi sorridendo. "Sarà, ma un giorno di questi veniamo a casa tua e organizziamo un bel pigiama party" propose Martina. "D'accordo!" dissi sorridente. "Che ne dite di venerdì?" chiesi ridacchiando. "Perfetto!" esultarono tutte. "Okay" dissi continuando a ridere. "Sento anche da Federica" dissi indicando un punto dietro di me. Mi voltai, ritrovandomi faccia a faccia con James. "James!" annunciai sorpresa. "Bea!" ribatté lui. "È da un po' che non parliamo" disse affiancandomi. "Già...ho avuto parecchio da fare ultimamente" dissi sorridendo. "Già. .. come va la..."disse senza completare la frase, ma indicando la mia cicatrice sulla tempia sinistra. "Oh, questa? Non fa neanche tanto male" dissi sorridendo. "Bene, sono contento" disse circondandomi le spalle con un braccio e stringendomi a lui. La campanella suonò, togliendomi da questa situazione imbarazzante. Tornai al mio posto, cercando di concentrarmi sulle tre ore successive, che passarono anche abbastanza rapidamente. Afferrai le ultime cose, mettendomi poi lo zaino in spalle. "Torni con noi?" chiese Cris avvicinandomisi. "No, magari" dissi sbuffando. "Mike?" chiese mentre uscivamo insieme dall'aula. "Già. Ora ho il mio maggiordomo personale" dissi squadrandola da capo a piedi. "Ma...sei dimagrita?" chiesi all'improvviso. "Perché?" chiese irrigidendosi. "Bè, guardarti! Sei più magra di uno stecchino! E se mi ci fai pensare, eri così anche quando sei arrivata!" dissi allarmandomi. "E smettila! Ho solo avuto la gastroenterite questo week end" disse passandosi lo zaino da una spalla all'altra. "Sarà, ma non ti credo neanche un po'" dissi raggiungendo Mike. "Ciao" disse ridacchiando, scomparendo fuori dall'edificio. "Tuto bene?" mi chiese lui. "Certo. E tu?" chiesi senza spostare lo sguardo dal cortile. "Bene, bene" disse seguendo la traiettoria del mio sguardo. "Stavi litigando con Cris" chiese. "Cosa? No!" sobbalzai. "Ah" disse guardandosi intorno. "Eccoti qui" continuò. Mi voltai, vedendo Mike e Laura teneramente abbracciati. "Beatrice" mi chiamò un ragazzo che passava di lì. "Hendric!"esclamai sorpresa. "Tutto bene?" chiesi. "Sì, a parte che fra neanche una settimana mi troverò in Irlanda" disse abbassando la testa. "Oh giusto! Me ne ero dimenticata!" dissi imbarazzata. "Avevo immaginato" disse sorridendo. "E per Laura e Matteo?" chiesi allontanandomi dai due. "Credo che Matteo gliene abbia già parlato oggi" disse indicando Laura. La guardai meglio. Era depressa, triste e angosciata. Mike la stringeva forte, accarezzandole la schiena. Non riuscii a trattenere un sospiro. "Cosa possiamo fare?" chiesi tristamente. "Non so se può funzionare, ma ho pensato che potremmo fare in modo che i due si dichiarino senza sapere di starlo facendo" disse ghignando. "E cosa avresti intenzione di fare?" chiesi confusa. "Te lo spiego dopo. Ti chiamo io" disse allontanandosi a grandi passi, e lasciandomi lì, più confusa di prima. 

Spazio autrice:

Ecco che le cose cominciano ad aggiustarsi da un lato (Lato Davide XD), che poi vanno male dall'altro (Lato Matteo-Laura).... 

Cosa dovrà proporre Hendric a Bea? 

-9 X(  (Alla fine del libro)

Baci baci

Giulialovegiulia


You Belong With Me (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora