Capitolo 19 : Ma stavolta sembra diverso

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//CAPITOLO REVISIONATO//

La sveglia suona, trascinandomi nel mondo reale. Come avrei voluto che non lo facesse. Stavo facendo un così bel sogno, dove ero tornata a Seattle ed passeggiavo con Luke e Cris per il nostro parco preferito, mangiando il nostro gelato preferito. Chiacchieravamo e ridevamo, ed era tutto così perfetto. Ma quando ho aperto gli occhi ho dovuto accettare l'amarezza e realizzare che fosse solo un sogno. La camera in cui mi sono svegliata non è quella che riconosco come mia, e nemmeno il quartiere che riesco ad intravedere dalla portafinestra. Il cielo grigio e la pioggia scrosciante non è quella più lieve e sottile della cittadina capoluogo della conte di King. E la gente, ovviamente, non è la stessa. Solo mio fratello è rimasto tale e quale, coi suoi sbalzi d'umore e la sua maleducazione.

"Bea muoviti o farai tardi!" m'incoraggia mia madre, dando dei piccoli colpetti alla porta chiusa.

"Sì arrivo!" sbuffo, scacciando dalla testa tuti quei brutti pensieri. Mi lavo e mi vesto nel minor tempo possibile, scendendo poi in cucina di corsa.

"Non fai colazione?" chiede Sara, scrutandomi coi suoi occhioni, mentre afferro una mela dal cesto della frutta posto sulla tavola.

"No, sono in ritardo!" corro in sala a recuperare lo zaino. "Ti accompagna Camille, vero?" dentro di me scongiuro tutti i santi possibili e immaginabili.

"Sì, tranquilla!" dice con la bocca piena, dalla cucina.

"Ottimo! Ci vediamo a scuola!" urlo di rimando, uscendo di casa. Afferro un ombrello dal portaombrelli posto sotto al portico, per poi aprirlo e oltrepassare velocemente il vialetto. Sam e Martian sono già arrivate, e mi stanno aspettando davanti al cancellino.

"Bea!" urlano subito, non appena mi vedono. Le abbraccio entrambe, sorridendo.

"Ehi ragazze!" dico cercando di essere il più tranquilla possibile.

"Come stai?" chiede Sam.

"Come ti senti?" chiede contemporaneamente Martina. Rimango interdetta per alcuni secondi, ricordandomi poi di quel che è successo ieri, e di come la notizia sia trapelata così velocemente. Scoppio a ridere e loro si uniscono a me, anche se a disagio.

"Direi che mi sono ripresa alla grande...a parte il livido orribile che mi è comparso sulla schiena! Ma fortunatamente non andremo al mare ancora per un po', o sbaglio? Quindi chi può vederlo?" ridacchio, mentre incominciamo a camminare.

"Non lo so, diccelo tu!" scherza Sam, accennando un sorriso malizioso. Ci metto all'incirca una manciata di secondi per cogliere la frecciatina, e mi affretto subito a spintonarla dentro ad una pozzanghera.

"Sam!" urlo, cercando di trattenere le risate.

"Che c'è? Alla fine delle lezioni tutta la scuola parlava di te e dei tuoi accompagnatori speciali" mi strizza l'occhio, come se volesse sottolineare una certa intesa.

"Non avevi nessun accompagnatore speciale!" protesto.

"Ah no?" chiede Martina, unendosi alla conversazione.

"Marty! Ti ci metti anche tu?" mi volto verso di lei, sconcertata. Lei si limita ad alzare le mani, come in segno di resa, e a sorridere.

"E io che volevo parlarvi di quello che è successo con Matt..." faccio la finta offesa, voltandomi verso la strada.

"Perché? Che è successo con Matt?" chiede subito la mora.

"No niente" faccio la sostenuta.

"No, dai racconta!" mi supplica Martina, iniziando a saltellare. Non so davvero dove trovi tutta quest'energia di prima mattina, specie con la pioggia battente che ci sta inzuppando quasi completamente, nonostante gli ombrelli.

You Belong With Me (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora