Capitolo 83 : Inizia a sgretolarsi

117 6 0
                                    

"Beatrice!" sussurra una voce, facendomi svegliare di soprassalto. "Laura!" la rimprovero. "Scusa, ma è meglio se ci alziamo" dice indicando la sveglia. Annuisco leggermente, avvicinandomi alla cabina armadio, scegliendo cose abbastanza comode, visto che oggi abbiamo anche ginnastica. Io odio il mercoledì! Lo odio! Mi vesto rapidamente, raggiungendo gli altri in cucina. "Buongiorno" dico allegra. "Come sei allegra!" mi fa notare Mike, ridacchiando. "Ieri eri molto depressa" continua Filippo. Oh grazie! Se per almeno dieci minuti ero riuscita a dimenticare i miei problemi, non mi devo preoccupare, visto che ho i miei fantastici aiutanti che mi ricordando in continuazione il mio pessimo stato d'animo! Lancio un occhiataccia a entrambi, sedendomi a tavola. Trangugio velocemente la colazione, per poi tornare in bagno, finendo di prepararmi. "Filippo sei pronto?" chiedo mentre corro giù per le scale. "Sì, un attimo" dice correndomi dietro. "Volevi andare con Mike?" chiedo voltandomi verso di lui. "No, tranquilla" dice sereno. "Allora andiamo" dico ricambiando il sorriso, correndo fuori casa. Come al solito, oggi piove. Afferro l'ombrello, raggiugendo Sam e Martina, che ci aspettano lungo il vialetto. "Ehi!" le saluto, forzando un sorriso. "Tutto bene?" chiede subito Martina, notando la mia espressione demoralizzata. "Certo" dico avviandomi. All'inizio della via, tre figure sono immobili, sotto i loro ombrelli. Cris, Federica e... Matt. Ieri sera doveva chiamarmi, ma mi ha mandato un messaggio, scrivendomi di essere molto stanco, e che l'indomani avremmo parlato. E ora sinceramente, sono veramente nervosa. Anzi, nervosa è poco. "Ehi" mi saluta Cris raggiante. "Ciao" dico abbracciando rispettivamente prima lei e poi Federica, finendo col ritrovarmi faccia a faccia con Matt. "Bea, senti...per ieri sera..."dice imbarazzato. "Sì?" chiedo. Si avvicina improvvisamente, baciandomi. Spalanco gli occhi di colpo, incredula. "Ma..."mormoro senza caprie. "Erano le mie scuse" dice con un sorriso a trentadue denti. "Oh" mi lascio scappare. "Che c'è? Cosa ti prende ultimamente?" chiede camminando al mio fianco. "Cosa succede a te" ribatto.. Inarca un sopracciglio, senza capirci niente. "Cosa prende a te! Ultimamente sei...non so...strano" dico cercando le parole giuste. "Strano?" chiede curioso. "Già" dico abbassando la testa. Matt ridacchia, ma la sua risata è diversa. Sembra quasi...nervosa. "Perché ridi ora?" chiedo più incasinata che mai. "Sono solo molto impegnato con il basket, la scuola e le uscite..."dice sorridendo. "Se per questo sono strano" dice con uno strano sorrisetto in faccia. "Magari strano non è la parola giusta" dico portandomi una mano sulla fronte. "Non mi succede niente. Devi stare tranquilla" dice fermandosi a guardarmi. "Se mai ci fosse qualcosa di importante, mi prometti che me lo diresti?" chiedo fermandomi anch'io. "Cosa?" chiede spiazzato. "Promettilo" ripeto insistente. "Va bene. Te lo prometto" dice abbracciandomi. Chiudo gli occhi, rimenando così, stretta a lui, per alcuni secondi. La campanella suona, dando vita al mucchio i ombrelli colorati, che fino a pochi minuti fa ravvivava il cortile. Entriamo tutti insieme, salendo le scale e raggiugendo le nostre aule. "Buongiorno ragazzi" ci saluta il professore di ginnastica, entrando subito dopo di noi. "Buongiorno" lo salutiamo noi. "Sedetevi" dice agitando le braccia in aria. Manco fossimo un coro! "Allora, sono debito riferirvi che purtroppo, a causa del temporale, la palestra si è allagata e per questo, oggi non potremmo fare attività fisica" dice sconsolato, mentre un mormorio i disapprovazione si diffonde in classe. Io vorrei solo alzarmi in piedi, mettendomi a urlare come una matta. Non so neanche il perché. Forse per far uscire tutta la rabbia che ultimamente ho accumulato molto facilmente. La campanella suona, annunciando la fine della giornata, che è veramente volata. Una figura mi passa accanto rapidamente, ignorandomi e uscendo a passo svelto dalla classe. Matt. Non riesco ancora a capire perché mi eviti in questo modo. E giuro che se vado avanti così, la testa potrebbe esplodermi da un momento all'altro! Mi volto di scatto verso James, e non so neanche il perché. Lui rimane in silenzio, facendomi segno di seguirlo. Mi alzo di scatto, uscendo dalla classe, praticamente correndo. Mi ritrovo in corridoio, continuando a girare la testa da destra a sinistra, nel tentativo di rintracciare Matt con lo sguardo. Una maglietta rossa attira la mia attenzione. Senza pensarci due volte, inizio a correre, facendomi largo tra i numerosi studenti che invadono il corridoio. Mi fermo lentamente, dopo una corsa di una decina di metri. Continuo a spostare lo sguardo in tutte le direzioni, ma niente. Una figura mi si para davanti. Non posso crederci! Ma tutte a me capitano? Valentina è davanti a me, con una strana espressione stampata in volto. Accanto a lei, il suo corteo di ragazze, che la seguono ovunque vada. "Scusa" dico cercando di raggirarla. "Aspetta" dice afferrandomi per un braccio. Mi volto di scatto, leggermente spaventata. "Cosa vuoi?" chiedo cercando di divincolarmi dalla sua presa. "Voglio solo parlare con te" dice sorridendomi. "Non posso?" continua. "Certo" dico sbuffando. "Immagino tu sia veramente triste per quanto è appena successo" inizia lei. Corrugo la fronte, cercando di capire. Lei sbuffa, come se quello che stesse dicendo fosse la cosa più ovvia al mondo. Peccato che non sia così. Almeno per me. "Matt" continua, come se mi stesse dando degli indizi. "Cos'è successo a Matt?" chiedo allarmata. "Bè, la notizia ormai è diffusa in tutta la scuola" dice serena. Rimango muta, senza capire minimamente di cosa stia parlando. "Avanti. Non lo sai?" continua esasperata. "No, non so di cosa tu stia parlando" dico stufa. "Ma come puoi essere così ingenua? "ribatte lei. Mi volto, per andarmene, stufa del suo giochetto. Valentina rafforza la presa sul mio braccio, costringendomi a voltarmi verso di lei. Ancora. "Cosa c'è ancora?" chiedo stanca. "Oh, e va bene! Possibile che tu non l'abbai ancora capito?" chiede esausta. "Capito cosa?" sbraito arrabbiata. "Che Matt se ne andrà" sbotta esausta. "Cosa?" dico quasi urlando. "Andiamo! È stato preso pe la nazionale giovanile che si terrà in Grecia. Parte sabato e potrebbe anche non tornare più" dice arrendendosi e finendo finalmente al frase. "Non può essere" farfuglio disperata, mentre il mio cuore accelera, il mio corpo viene percosso dai brividi e la testa inizia a girarmi. Scuoto leggermente la testa, iniziando a correre via, il più lontano possibile. Devo trovare Matt al più presto. Mi dirigo a passo svelto verso la classe, sperando che sia lì. Il corridoio è ormai vuoto e deserto. Alcune voci provengono da lì dentro. Voci conosciute. Faccio per entrare, ma mi blocco, rimanendo nel corridoio. So che non bisognerebbe origliare, ma questa volta è più forte di me. È necessario. Assolutamente. "Allora?" chiede Mirko. Anche se non li vedo in facci riesco a riconoscere le voce dei mei amici. "Allora cosa?" sbotta Matt arrabbiato. "Gliel'hai detto?" continua l'altro. In classe cala un silenzio, corico di energia, rabbia e altri sentimenti che non riesco a percepire abbastanza. "Beatrice ha il diritto di saperlo!" continua Luke. "Lo so" ribatte Matt. Scuoto la testa, cercando di convincermi che quello di cui stiano parlando sia solo una sorpresa per me, e non quello che mi ha appena riferito quella vipera di Valentina. "Allora perché non glielo dici?" ribatte Luke, anche lui fuori di sé. "Non è semplice" continua Matt, con al voce spezzata. "Ma devi dirglielo" si intromette Mirko. "Se lo viene a sapere da altri sarà peggio" continua Luke. "Lo so" ribatte ancora Matt. "Allora diglielo! Cosa aspetti?" chiede Mirko. "Voi la fate semplice. Ma non lo è!" continua Matt. "Allora prova a renderlo semplice!" dice Luke. Un altro attimo di silenzio, che non fa altro che far salire l'ansia che ormai si è impossessata del mio corpo. "Matt, possiamo capirti ma..." replica Mirko, abbassando il tono di voce. "No! Voi non potete! Non potete capirmi!" lo interrompe Matt. "Allora diglielo! Diglielo! Digli che presto partirai e che potresti anche non tornare mai più" conclude Luke, infuriato. In classe cala il silenzio, mentre il mio cuore inizia a sgretolarsi, in tanti piccolissimi pezzettini. Una piccola lacrima riga il mio volto, mentre la mia mano tremante copre leggermente la bocca, per evitare che io mi metta ad urlare senza volerlo. Inizio a tremare ancora più forte, scossa dai singhiozzi. Il mio cellulare inizia a suonare. Lo afferro immediatamente, chiudendo la chiamata. Troppo tardi. I ragazzi hanno avvertito il suono del mio cellulare e si sono fiondati fuori dalla classe. Rimango immobile, davanti a quei tre, che mi fissano increduli e dispiaciuti. "Bea, ti posso spiegare" prova a giustificarsi Matt. Scuoto leggermente la testa, per poi voltarmi e correre fuori da scuola, senza badare a dove vada. 

Spazio autrice;

Ecco qui il nuovo capitolo! Bomba sganciata! Ecco cosa nascondeva a Beatrice! Come la prenderà? Lo perdonerà? Litigheranno o faranno pace? Matt partirà o resterà a Londra con Bea? Passate a leggere, se vi va, il mio nuovo libro, che ho pubblicato oggi, Forever And More, con protagonisti Lily Collins, Nat Wolf, Austin Mahone, Brenton Thwaites, Ciara Bravo, Lucy Hale e tanti altri....

Bacioni

Giulialovegiulia


You Belong With Me (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora