Capitolo 50 : Non la perderemo, te lo prometto

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"Cris! Ti prego, rispondimi! Se è uno scherzo non è divertente!" dico cercando di mantenermi calma, ma con risultati davvero pessimi. "Cristina smettila! Sai che ti stai facendo del male!" urla una voce alquanto conosciuta, mescolandosi con quello strano brusio. "Cris? Pronto? Federica, sei tu?" chiedo riconoscendo la voce di una mia vecchia compagna di classe. "È Beatrice" sussurra la stessa voce. "Riattacca" dice una voce strozzata, che però, riconosco subito. È Cris. La chiamata si chiude, lasciandomi lì impalata, con un sordo bip bip, che mi frulla nelle orecchie. "Bea! Vieni!" urlano i miei amici, sbracciandosi per fare in modo di attirare la mia attenzione. Chiudo gli occhi, cercando di inspirare lentamente, anche se il mio corpo, continua inesorabilmente a tremare. Stringo i pugni, tornando ad aprire gli occhi. Dopodiché, imposto un falso sorriso, e mi dirigo verso i miei amici, che mi stanno aspettando trepidanti. "Eccomi" dico sedendomi a tavola come se niente fosse. "Che hai?" chiede Luke diretto. Ma come cavolo ha fatto? "Niente" mento spudoratamente. "Bea" mi rimprovera lui. "Si tratta di Cris" dico a bassa voce. Il ghigno sul viso di Luke tramonta rapidamente, tramutandosi in un espressione allarmata. "Che succede?" chiede guardandomi dritta negli occhi. "Mi ha chiamato, ho risposto, ma si sentivano solo dei flebili lamenti in sottofondo. Poi è comparsa una voce. Credo fosse Federica Parkinson" dico vendendo interrotta da Luke. "Federica Parkinson? La nostra compagna?". Annuisco solamente. "E che ha detto?" chiede incuriosito e preoccupato allo stesso momento. "Diceva che doveva smetterla, che si faceva solo del male. Così ho provato ad attirare l'attenzione, e credo che mi abbiano sentita. Federica ha detto che ero io, e una voce ha ordinato di riattaccare" dico rapidamente, senza staccare gli occhi dai suoi. "Era Cris?" chiede, anche se sembra più che altro un'affermazione. Annuisco leggermente. "Ne sei sicura?" chiede cercando una conferma. "Puoi starne certo" dico serissima. Dopo ciò, cala il silenzio. Gli altri hanno ascoltato curiosi la mia riflessione, senza dire o aggiungere niente. "Dobbiamo fare qualcosa" sbotta Luke ad un certo punto. "E cosa? Tornare a Seattle?" chiedo acida. "Magari sì! Cosa ne sappiamo noi, se è caduta in depressione, se è malata, se si fa del male di proposito" dice Luke ferito probabilmente dalle mie parole. Le sue, però, entrano come lame nel mio petto, fiondandosi all'interno del mio cuore. Non avevo mai preso in considerazione queste ipotesi, ma se fossero state vere? Gli occhi incominciano a riempirmisi velocemente di lacrime, che tento a fatica di trattenere. "Devo andare" dice Luke duramente, alzandosi da tavola. "Luke aspetta" dico andandogli dietro. Attraverso la strada, raggiungendolo nel bel mezzo del parco. "Aspetta, ti prego" dico trattenendolo per un braccio. Si volta di scatto, più infuriato che mai. "Mi dispiace, la verità è che io non avevo mai pensato a tutte le cose che mi hai detto, non le avevo mai prese in considerazione. Dicendomele, mi hai aperto gli occhi, ed è stato un bene. Mi spiace, tutto qui. Ma ti prego, non voglio perdere anche te" dico scoppiando in lacrime. Luke si avvicina rapidamente, abbracciandomi forte. "Non mi perderai, e non perderemo neanche Cris" dice stringendomi forte. "Mi dispiace" continua tra le lacrime. "È tutto a posto, neanche io sono stato molto gentile" dice imbarazzato. "Pace?" mi chiede, senza sciogliere l'abbraccio "Pace" dico abbracciandolo forte. "Torniamo dai ragazzi?" propone sorridendo. "Certo" dico asciugandomi le lacrime. Ripercorriamo il brevissimo percorso di cinque minuti fa, tornando al tavolino che sta incominciando a riempirsi di roba. "Mentre eravate impegnati, ho pensato di ordinare io per voi" dice Matt, praticamente rimproverandoci. "Scusami" gli sussurro all'orecchio, prima di sedermi accanto a lui. "Solo se mi dai un bacio" dice ridacchiando. "E va bene" dico lasciandogli un dolcissimo bacio sulle labbra. "Perdonata" dice con un sorriso da un orecchio all'altro. "Ecco a voi" dice il cameriere porgendoci le prime pizze. "Grazie" ringraziamo tutti, iniziando a mangiare. "Allora, Mirko, scommetto che avresti preferito mangiare all'ospedale" dice ironicamente Martina. "Sì, quella specie di brodaglia, era davvero buona, non so cosa farei per averne un po' ora" dice reggendole il gioco. Tutti scoppiamo in una fragorosa risata, cercando di dimenticare, solo per un momento, i miliardi di problemi che ci affliggono ogni giorno. In tavola cala il silenzio, interrotto solo dallo stridere delle posate sulla ceramica. "Domani pensavi di tornare a scuola?" chiede Luke, cercando probabilmente, di fare discorso. "No, i dottori mi hanno consigliato di stare a riposo per un paio i giorni, quindi torno lunedì" dice tranquillamente. "Che fortuna! " commenta Luke. "Possiamo venirti a trovare?" chiedo a nome di tutti. "Ma certo, siete i benvenuti" dice rivolgendoci un ampio sorriso. "Se vuoi, per domani, posso saltare la scuola per farti un po' di compagnia" gli propone Sam. "No, amore, tu domani vai a scuola, passi una giornata serena, e se hai tempo, mi vieni a trovare" dice Mirko sorridendole amorevolmente. "Sarò da te alle 13:30" dice Sam, senza smettere di sorridere. Mirko ridacchia tra sé e sé, prima di dare un dolcissimo bacio alla sua ragazza. "Manchiamo io e te, Marty, poi abbiamo fatto la collezione di baci" dice Luke rivolgendosi a Martina. Lei rimane un po' spiazzata, senza sapere cosa dire o fare. "Stavo scherzando" la tranquillizza Luke. Io non credo. Non credo che Luke stesse scherzano...Martina cerca di rilassarsi, forzando una risatina nervosa. Il silenzio torna a scendere lentamente e poi totalmente in tavola, avvolgendoci lentamente, e poi profondamente. Ognuno è concentrato sul proprio piatto, con la testa piena di pensieri, incertezze, preoccupazioni, amore... "Il conto" chiede Matt rivolgendosi al cameriere. "Arriva subito" dice lui scomparendo dentro la pizzeria. Paghiamo tutti, uscendo poi dal locale, tempestato da un odore incessante di pizza appena sfornata. "Ti accompagno a casa" propone Sam a Mirko. "Non ti lascio tornare a casa da sola" dice lui irremovibile. "Potremmo accompagnarlo? È lontano da casa nostra?" chiedo a Matt. "È dalla parte opposta, ma potremmo pur sempre farci una passeggiata" dice lui, senza scartare l'idea. "Allora andiamo!" propone Martina euforica. "Ma non c'è bisogno ragazzi, so andare benissimo anche da solo" protesta Mirko. "Nessuna obbiezione" lo rimprovera scherzosamente Luke. "Agli ordini capo" gli fa eco Mirko. Scoppiamo nuovamente a ridere, lasciandoci nuovamente alle spalle, anche se per poco, i nostri pensieri. Ci avviamo spensierati, o almeno fingendo di esserlo, verso la casa di Mirko, passeggiando sui marciapiedi, rinfrescati dall'ombra degli alberi che stanno tentando di fiorire, e cullati da un venticello fresco, che da poco, ha fatto la sua comparsa.

Spazio autrice: Ecco qua il nuovo capitolo!!! Che ne pensate? Come continuerà la storia di Beatrice e dei suoi amici? Continuate a seguirmi!!! E non dimenticatevi di votare!! Baci, baci

Giulialovegiulia

You Belong With Me (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora