Capitolo 66 : Certo

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Finisco di asciugarmi i capelli, lasciando ricadere deliacamente l'ultima ciocca sulle spalle. Mi trucco leggermente, cercando di non esagerare troppo. Passo un velo di matita celeste sulle palpebre e un filo di lucidalabbra sulle labbra. Guardo l'orologio. Manca mezz'ora all'appuntamento. Dobbiamo incontrarci direttamente al British Museum, anche se non so minimamente dove sia. Afferro il cellulare digitando il numero di Sam. "Sam?" chiedo non appena mi risponde. Che domanda stupida! Ovvio che è lei, chi altri dovrebbe essere se no? "Sono James" risponde la voce. Oh cavolo! Non avevo sentito male! Era veramente la sua voce! "C'è Sam?" chiedo imbarazzata. "È in bagno" dice solamente. "Oh, va be, non importa! La richiamo più tardi! Ehm... Ciao!" dico riattaccando. Che figure del cavolo! Posso farle solo io! Digito allora il numero di Martina. "Marty? Sei tu?" chiedo nuovamente. "Sì, certo sono io" ribatte lei. Menomale! "Dimmi" dice gentilmente. "Per oggi... io non so dove si trovi esattamente il British Museum e mi chiedevo se potessimo andare insieme" chiedo speranzosa. "Certo! Hai sentito Sam?" ribatte lei. "No, ho provato a chiamarla ma mi ha risposto suo fratello" dico imbarazzata. Ma perché poi sono imbarazzata? "James?" chiede stupita. "Già" rispondo solamente. "Oh, va bè. Se la sento glielo dico" dice Martina. "Certo! Ciao" dico riattaccando. Preparo la borsa infilando le ultime cose. Esco dalla mia stanza, raggiungendo Mike e Filippo, che si stanno rimbambendo davanti alla tv. Mi siedo sul bracciolo del divano, guardando anch'io uno strano programma, di cui non conosco il nome. Il mio cellulare suona. Sarà probabilmente Sam. Lo afferro, e infatti, è lei. Mi allontano un po', così da non disturbare i due patiti di tecnologia. "Sam?" chiedo nuovamente. "Sì, sono io. James mi ha detto che hai chiamato...scusa, ma stavo facendo la doccia" ammette lei a disagio. "No tranquilla! Volevo solo chiederti se visto che non so bene dove si trovi il Biritsh Muesum, se potessimo andare insieme" le spiego velocemente. "Ma certo! Hai già sentito Martina?" chiede lei. "Sì, siamo già d'accordo" rispondo. "Okay, allora cinque minuti e sono pronta" mi informa lei. "Prefetto!" ribatto, chiudendo la chiamata. Invio un messaggio a Martina, informandola di quello che abbiamo deciso io e Sam. *Tra cinque minuti davanti a casa mia* scrivo velocemente, inviando poi il messaggio. "Filippo, tra cinque minuti dobbiamo andare" lo avviso gentilmente. "Ma certo" dice lui alzandosi di scatto e salendo le scale. Wow! Mike ci avrebbe messo un ora prima di alzarsi dal divano, e di sicuro mi avrebbe tirato tanti di quegli accidenti, che avrei avuto abbastanza parole per creare una canzone! Usciamo da casa, raggiungendo Sam, che è già fuori. In un paio di minuti ci raggiunge anche Martina, che arriva di corsa. "Scusa, ho visto solo ora il messaggio" si giustifica lei, ancora col fiatone. "Tranquilla" la rassicuro io. "Bene, possiamo andare, ci vogliono all'incirca una decina di minuti a piedi, se non di più" ci informa Sam. Ci incamminiamo rapidamente tra i vialetti della nostra via, per poi giungere in centro città. Percorriamo un paio di stradine che affiancano tantissimi engozietti, una accatastato all'altro. Poi voltiamo a destra, poi a sinistra, raggiungendo una piazzetta, dove al centro di essa, sormonta una graziosa fontana, con la statua di un delfino che emerge dall'acqua. "Ci siamo quasi" ripete Sam. Oltrepassiamo la piazzetta, per poi ritrovarci davanti ad una seconda piazza, ma questa volta più grande. Ed eccolo la! Il British Muesum! C'eravamo già stati, ma eravamo arrivati da un'altra parte. I ragazzi sono già lì. Mirko, Matt e Luke. Menomale! Non ci sono né Federico e Kate né James e Selena. "Ciao" li salutiamo non appena siamo abbastanza vicini. "Ehi" ribattono loro. "Ciao Matt" dico avvicinandomi e stampandoli un veloce bacio sulle labbra. Lui sorride solamente, dandomi un bacio sulla guancia. "Ciao Mirko" dico avvicinandomi e abbracciandolo, per poi passare a Luke, come hanno già fatto Sam e Martina. "Ciao Luke" dico sorridendo. Mi volto, cercando con lo sguardo Filippo. Eccolo! E' rimasto in disparte, ad una decina di passi da noi. "Vieni Filippo!" lo chiamo, facendogli segno di raggiungerci. "Perché non sei venuto a salutarmi?" lo rimprovera scherzosamente Luke. "Pensavo di ..." mormora lui, lasciando la frase in sospeso. Capsico immediatamente cosa intendeva dire. "Non dire così" dico sorridendogli. "Ehi Filippo" lo saluta Mirko, dandogli il cinque. "Ciao Matt" saluta invece Filippo. "Ehi" dice solamente lui, dandogli il cinque. "Pensi di venire stasera alla festa?" chiede Luke a Filippo. Filippo mi osserva, come indeciso sul da farsi. "Sì, certo" ribatte lui convinto. Un ampio sorriso mi si apre in volto spontaneamente. Filippo mi cerca con lo sguardo, per poi ricambiare il sorriso, che a quanto pare, si è aperto anche sul suo viso. "Che ne dite? Entriamo?" chiede Matt. "Certo" annuiamo tutti. Saliamo rapidamente i gradini di marmo, ritrovandoci davanti ad una porta a vetri, contornata di bianco. Entriamo tutti, ritrovandoci all'interno di quello che si direbbe una antico castello. Ci mettiamo in fila, anche se non ce n'è molta. Abbiamo davanti solo un anziana signora e un ragazza che avrà all'incirca vent'anni. Raggiungo Matt, che padroneggia il gruppo. "Ehi" dico sorridendo. "Ehi" ribatte lui. "Allora, stasera vieni alla festa di Leo?" mi chiede dolcemente. "Certo" rispondo allegramente. "Hai già il vestito?" chiede curioso. "Veramente devo ancora andare a comprarlo" ammetto imbarazzata. "Anche io devo ancora decidere cosa mettermi" ammette lui ridacchiando. Mi lascio scappare una risatina anch'io, cercando di alleggerire la tensione che si era creata. "E domani invece hai la partita, giusto?" chiedo conferma. "Sì. Verrai?" chiede speranzoso. "Certo" dico sorridendo. Un sorriso enorme si apre sul viso di Matt, che mi si avvicina, dandomi un bellissimo bacio. La farfalle tornano a svolazzare allegramente nel mio stomaco, ideando coreografie tutte nuove! "Ragazzi?" si schiarisce la voce qualcuno dietro di noi. Ci stacchiamo di soprassalto, voltandoci. È Luke, che sta ridacchiando fra sé e sé. Se si potesse fulminare con lo sguardo, Luke sarebbe già diventato un mucchietto di polvere! Deve ringraziare che non ho questo potere, o prevedrei seri problemi per lui. "È il nostro turno" dice indicando la signorina che ci guarda, in attesa di farci i biglietti. Che gran figura del cavolo! "Oh, sì! Siamo in sette" dice Matt. "Sì. Sono 17.50£" ribatte la signorina, litigando con la calcolatrice. Matt estrae dal portafoglio una banconota da venti, anticipando i soldi per tutti. "Ok ragazzi, sono 2.50£ a testa" afferma Matt, una volta allontanatici dalla fila. "Tieni" dico passando le monete a Matt. "No" dice rifiutandoli. "Eh, no! L'altra volta mi hai pagato il cinema, che era anche più caro!" dico infilandogli le monete nella tasca dei pantaloni. Lui sbuffa, sorridendo però. "Andiamo?" chiedo a tutti, afferrando la mano di Matt. "Certo! Dammi un secondo che richiamo in piccioncini!" mi avverte Luke. Sposto istintivamente lo sguardo, notando in lontananza, Sam e Mirko, che si scambiando un tenerissimo bacio. Martina è più veloce di me, e afferra Luke per la maglietta. "Ehi!" si lamenta lui. "Non disturbare Mirko e Sam" lo avvisa lei. "E va bene" dice lui, alzando le braccia in segno di resa. In pochi minuti, ci stiamo già addentrando tra le mura del British Muesum, che è allestito in epoca medievale. Sembra davvero di essere tornati indietro nel tempo. Possiamo ammirare le stanze da letto, le cucine, le sale da pranzo, e i salottini per il thè, ci sono addirittura stanze piene di vestiti e altre piene di scarpe. Armadi su armadi, pieni di abiti da cerimonia, da pranzo, da cena, da thè, da ballo... Certo che avevano proprio di tutto e di più all'epoca! Adesso abbiamo la tecnologia, che è una gran cosa, ma avere anche una stanza-guardaroba, non deve essere tanto male! Abbiamo anche visitato le prigioni! Erano solo un po' fredde e agghiaccianti! "E ora? Abbiamo finito?" chiede Mirko. "No, manca ancora il giardino interno" spiega Martina, perlustrando la mamma del castello che ci hanno lasciato all'entrata. Arriviamo in un salone molto alto. Le pareti sono completamente affrescate, così come tutte le altre stanze del castello. Su un lato, però, al posto della parete, si innalzano un paio di colonne, poste ai lati dell'apertura, grande come tutta la parete, che da su un giardino interno del palazzo. La scalinata in marmo conduce fino ad uno stradellino, costituito da ghiaia bianca, che percorre in lungo e in largo tutto il giardino. L'erba è di un verde rigoglioso, e molto curata. Scendiamo gli scalini, passeggiando e seguendo lo stradellino, che ci porta in un angolino appartato del giardino. Lì vi è posto un autentico pozzo, tutto ricoperto da una vernice nera. Una piccola grata permette che nessuno ci si tuffi dentro. Lo so, è un idea perversa, ma non si sa mai cosa passi per la testa della gente. Mi affaccio, così come fanno tutti, sforzandomi di vedere più a fondo. Purtroppo, l'oscurità non permette di vedere un granché. E poi oggi è nuvolo, e quindi, non possiamo neanche sperare che il sole venga in nostro soccorso. Dopo una altra passeggiatina per il cortile della reggia, decidiamo di rientrare. Rientriamo all'interno, girando però a sinistra, prendendo una porta di vetro, che indica l'uscita. E infatti, eccoci di nuovo nella stanza principale, quella dove abbiamo fatto i biglietti. Varchiamo la porta e percorriamo gli scalini in marmo, ed eccoci qui.

Spazio autrice:

Ecco qua il nuovo capitolo! Una bella gita turistica al British Muesum! Che ne pensate? Commentate e votate, mi raccomando!

(Quello nella foto è Mirko. Che ne pensate?)

Baci,baci

Giulialovegiulia

You Belong With Me (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora