Capitolo 82 : Superi il volume dei pensieri

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Il rumore assordante della sveglia mi riporta alla realtà, e per una volta, mi sembra di vivere il sogno più bello della mia vita, la realtà. Mi preparo velocemente, in modo da essere puntuale almeno sta mattina, visto che devo andare a prendere Cris e Federica, che abitano nella stessa via di Matt. Abitano con lo zio di Federica, che si è offerto di ospitarle. "Filippo? Sei pronto?" chiedo una volta terminata la mia corsa per cercare di essere puntuale. "Eccomi!" ribatte, mentre scende le scale di corsa. "Perfetto! Andiamo!" dico aprendo la porta e precipitandomi fuori. "Allora? Quando hai detto che sarà pronta casa vostra?" chiedo a Filippo. "La prossima settimana. Non vedo l'ora!" dice euforico. Sorrido soltanto, guardandolo. "Sei contenta ce me ne vada?" chiede ridacchiando. "Per niente, ma immagino che tu abbia anche voglia di avere una camera tutta tua!" ribatto. "Bè, in effetti!" ammette imbarazzato. "Non ti devi preoccupare, è comprensibile! Anche io, al tuo posto, non vedrei l'ora di andarmene, se dovesse condividere per oltre tre settimane la camera con Mike!" dico ridacchiando, e facendo ridere anche lui. "Ma quello non è Matt? E quelle non sono Cris e Federica?" chiede Filippo incuriosito, indicando un punto davanti a noi. In effetti, sono proprio loro. "Ehi!" li saluto non appena sono abbastanza vicini. "Bea!" urla Cris, correndomi incontro, per poi abbracciarmi. Sorrido, stringendola forte. "Ma non dovevamo passarvi a prendere noi?'" chiedo curiosa, allontanandomi leggermente da lei. "Sì, ma Matt ha pensato di aiutarvi, vendendovi incontro" dice indicando Matt con la testa. "Davvero?" chiedo incuriosita. "Già" confessa lui. "Un pensiero carino" dico avvicinandomi a lui. "Per una ragazza davvero carina" dice dandomi un bacio. Okay, questo è il miglior sogno che potessi vivere! "Ehi ragazzi!" urla qualcuno alle nostre spalle. Sono Sam e Martina. "Ehi!" le salutiamo di rimando. "Ma che ci fate qui?" chiedo avvicinandomi a loro. "Non vi abbiamo visto, così abbiamo pensato che foste andati a prendere Cris e Federica, e così vi abbiamo raggiunto" mi risponde Martina raggiante. "Allora andiamo!" dico euforica, prendendo a braccetto Cris e Federica e raggiungendo le ragazze. "Allora Cris, come ti sembra Londra?" chiede Sam sorridendole. "Ehm...veramente non ho ancora avuto il tempo di visitarla" ammette imbarazzata. "Già, ieri sera siamo andate a mangiare da Bea, ma poi siamo tornate a casa" continua Federica, aggregandosi. "E dove alloggiate?" chiede invece Martina, curiosa. "Oh, da mio zio, abita a Made Street" la informa Fede. "Oh, dai! La via di Matt!" esulta l'altra. "Già" afferma Cris. "E questa sarebbe la scuola?" chiede Federica sbalordita, una volta giunti ai pressi della Fire Shire School College, giusto in tempo per il suono della campanella. Accompagno Cris e Federica in segreteria, dove, come hanno fatto con me, riempiono le due ragazze di foglietti vari. "La mia classe è la 2D" dice alzando lo sguardo dal foglietto di carta, per poi posarlo su di me. "No! Davvero?" chiedo dispiaciuta. "Sì, perché?" chiede preoccupata. "È la classe accanto alla nostra" le spiego, forzando un sorriso. "E non c'è nessuno dei ragazzi che ho conosciuto ieri?" chiede speranzosa. "Aspetta! È la classe di Filippo e Leo!" dico ricordandomene solo ora. Anche se ora mi sorgono dei dubbi. Se Leo ha compiuto diciassette anni, perché è ancora in seconda? "Io sono in 'F'" esulta Cris, riscuotendomi dai miei pensieri. "Dici sul serio?" chiedo stupita. "Sì! Siamo in classe insieme!" esulta, abbracciandomi. "Lo so, è fantastico!" dico di rimando. "Signorine?" ci richiama la segretaria. "Posso presentarvi Leonardo e Luke, loro vi faranno da guide per la scuola" continua lei, facendo entrare i due ragazzi. "In quanto a lei, signorina Evans, credo possa andare" dice esortandomi ad uscire. Davvero carina! "Sì, certo. Vado subito! A dopo!" dico abbracciando Fede. "Trattami bene Federica" dico a Leo, prima di uscire. "Sta tranquilla" dice lui, facendomi l'occhiolino. Percorro rapidamente i corridoi, raggiungendo la mia classe, un attimo prima che il professore entri . "Ma dov'eri finita? "mi chiede Sam, mimando le parole. "Ti spiego dopo" dico sussurrando. "Bene ragazzi, oggi arriverà una nuova alunna, ma ve la presenterò più tardi. Intano, volevo comunicarvi una notizia riguardante la gita scolastica" dice, mentre un brusio di voci inizia a diffondersi in classe. "Ragazzi, per favore!" ci rimprovera il prof. "Allora, come stavo dicendo, la gita è stata rimandata a fine maggio per problemi che non posso dirvi ma..." dice, dovendosi però bloccare a causa di vari schiamazzi di protesta che si sono presto diffusi nell'aula. "Ragazzi! La gita si terrà lo stesso ma solo più avanti, non mi sembra una tragedia, avanti!" dice compilando alcune cose sul registro cartaceo. L'ora passa rapidamente, mentre di Cris e Luke, ancora nessuna traccia. D'altronde anche io e Sam ci abbiamo messo una vita a visitare l'intero complesso, ma con una guida come Luke, è già tanto se rientrano in classe per la ricreazione! La campanella della seconda ora suona, liberandomi dalla noia mortale con cui scienze si era impossessata di me. La professoressa di spagnolo entra in classe, più raggiante che mai, seguita da due ragazzi. Eh, sì. Proprio loro. Cris e Luke. "Bene, Henderson, puoi andare a sederti" lo esorta la prof. "Certo prof" ribatte lui, tornando al suo posto. "Bene, vi presento Cristina Sisan, che da oggi farà parte della nostra classe. Mi raccomando, trattatela bene" dice l prof sorridente. Cris sorride, imbarazzata. "Bene, puoi andare a sederti in quel banco lì, accanto alla Evans" dice la prof. "Certo" risponde Cris sorridente. "Non mi chiedi chi sia Evans?" chiede la prof sconcertata. "No, so benissimo chi è. La mia migliore amica" dice Cris, sedendosi, e sussurrando solamente la seconda parte. Mi guarda sorridente, ricambio, ridacchiando. Sento James muoversi dietro di me, piegandosi in avanti, ossia verso di me. "Non mi presenti la tua amichetta?" sussurra, ridacchiando. "Magari dopo" dico concentrandomi sulla spiegazione. "Come vuoi tu, Evans" dice sottolineando il mio cognome. Sa benissimo che così mi fa arrabbiare, ma lo fa apposta. "Perfetto, Maslow" ribatto ridacchiando. "Evans! Maslow! Qualche problema?" ci rimprovera la prof. "No" sussurro, abbassando la testa. "Perfetto, allora possiamo continuare la nostra lezione" puntualizza la prof. L'ora passa abbastanza velocemente, lasciando posto a dieci minuti di relax. Sistemo i libri nello zaino, mentre Sam e Martina si avvicinano al mio banco, con l'aria da investigatrici segrete di New York! "Che è success con mio fratello?" chiede Sam, fin troppo curiosa. "Niente. Voleva solo che gli presentassi Cris" dico veritiera, alzandomi dalla sedia, e raggiungendo il banco di Cris, scortata da entrambe. "Ehi! Allora? Piaciuta la scuola?" chiedo curiosa, sorridendole. "Certo!" dice estasiata. "È talmente grande che potrei perdermici ogni giorno e nello stesso punto!" continua, ridacchiando. Sorrido anch'io, involontariamente. "Bea!" mi chiama qualcuno. Mi volto, sorpresa. "Matt" dico sorridendogli. "Possiamo parlare?" chiede porgendomi la mano. "Certo" dico afferrandogliela e seguendolo fuori dalla classe, sotto gli sguardi curiosi di tutti. "Allora? Dimmi tutto!" dico sorridendogli, una volta fermatoci in un angolino del corridoio. "Bè...ecco...io" dice balbettando. "Ehi Bea!" mi saluta un ragazzo particolarmente allegro. Filippo, seguito da Leo e Federica. "Ehi! Fede!" dico abbracciandola. "Com'è stata la prima ora di lezione?" chiedo curiosa. "Abbastanza interessante" ammette raggiante. "È il tutor? Si è comportato bene?" chiedo riferendomi a Leo. Entrambi si irrigidiscono, spostando lo sguardo per terra o altrove. Inoltre il viso di Federica inizia a tingersi di un lieve rosso. Ma che succede qui? "Se cercate gli altri sono nella prima classe che trovate sulla sinistra" dico felicemente. I tre annuiscono, allontanandosi e lasciandoci soli. "Allora?" chiedo voltandomi verso Matt con un sorriso a trentadue denti. "Ecco..."dice per poi mettersi a ridere. "Perché ora ridi?" chiedo confusa. "La tua allegria mi impressiona. Insomma, con tutto quello che è successo" dice passandosi una mano dietro alla testa. "Appunto. È passato. E ora, se mi è concesso ho solo voglia di godermi un po' la mia vita, stando lontano dalle persone che mi potrebbero ferire" dico riferendomi a qualcuno, ma sono buona, non faccio nomi. "Già, hai ragione" dice allontanandosi lentamente. "Dove vai ora?" chiedo cercando di seguirlo tra la moltitudine di studenti che si sono impossessati del corridoio. "Matt!" urlo cercando di fermalo. Niente. Non si volta nemmeno. Ma che gli è preso? Ho detto qualcosa di sbagliato? "Ehi bellissima!" mi apostrofa James, affiancandomi. Mi volto verso di lui, alzando un sopracciglio. "Okay, solo ehi" dice alzando le mani, in segno di difesa. "Che succede? Problemi con Matt?" chiede preoccupato. "Sì, da un po' di tempo è diverso, sembra mi stia nascondendo qualcosa, ma credevo fosse solo per la sorpresa di Cris" dico mentre inizio a camminare. "A proposito, devi ancora presentarmela!" dice ghignando. Gli lancio un'occhiataccia, che lo zittisce al momento. "Magari deve trasferirsi" butta li. "Trasferirsi?" chiedo sbalordita. "Ma andiamo! Me lo avrebbe detto!" dico cercando di sembrare disinvolta, mentre invece qualcosa di strano, di diverso, inizia a fasi largo dentro di me. "La mia era solo un'ipotesi" dice alzando nuovamente le braccia. Forse quello che ha detto James può essere vero, ma se è così, perché non me l'ha detto? In ogni caso, l'unica soluzione è andare a parlare con lui. Peccato che la campanella mi preceda, suonando proprio in questo preciso istante. E così passo le ultime tre ore, cercando di non farmi prendere dal panico, cercando di convincermi che quella di James fosse solo un ipotesi, ma qualcosa dentro di me non mi convince affatto. La campanella suona, annunciando la fine della giornata. "Matt! Posso parlarti?" chiedo facendomi largo nella classe. "Scusa, ma ho gli allenamenti di basket. Ti chiamo stasera" dice dandomi un bacio e correndo fuori dalla classe, lasciandomi lì impalata, come un perfetta scema. "Bea! Andiamo?" chiede Martina, avvicinandosi a me, preoccupata. "Cosa? Oh, si certo!" dico afferrando lo zaino e uscendo con loro dalla scuola. Questa strana sensazione continua a perseguitarmi per tutto il resto della giornata, anche se con tutte le cose che avevo da fare me ne sono anche un po' dimenticata. Peccato che ora, che sono sdraiata a letto, e continuo a passare a un canale all'altro, la mia mente non sembra particolarmente impegnata, e quindi eccola di nuovo, con tutta la valanga di pensieri che si trascina dietro. Un flebile rumore attira la mia attenzione. "Avanti" dico guardando verso la porta, dove spunta Laura. "Bea..."dice senza concludere la farse. So già dove vuole a parare. Il fatto è che siamo nel bel mezzo di un temprale, e io e lei ne siamo totalmente impaurite. "Certo, vieni pure. E poi ora questa è anche la tua camera" dico dandole un bacio sulla fronte, mentre si accoccola accano a me, sotto le coperte. La stringo forte a me, mentre guardiamo un paio di episodi dei Pretty Little Liars. Dopo circa un oretta di tv, decido di spegnere, anche perché se no, chi scende dal letto domani? Sposto lo sguardo su Laura, che si è addormentata tra le mai braccia. È così dolce e tenera. Sembra un piccolo angioletto candido, che però al suo interno custodisce un mondo, un mondo a cui fa accedere solo poca gente... Le accarezzo lentamente il viso, lasciandole un bacio sulla fronte. "Buonanotte Laura" sussurro , afferrando gli auricolari, già collegati al cellulare e appoggiando la testa sul cuscino. Eh già, perché a volte, è necessario che la musica superi il volume dei pensieri...

Spazio autrice:

ecco qui il nuovo capitolo! La miccia si è accesa, quanto impiegherà a esplodere?

Vi informo inoltre che presto troverete anche il mio nuovo libro, proprio qui su wattpad (e dove se no? XD)

Baci

Giulialovegiulia


You Belong With Me (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora