Capitolo 98: Come tutto è iniziato

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La sveglia suona, ricordandomi che magnifico giorno di sia oggi. L'ultimo giorno di scuola, quello che tutti aspettano dall'inizio dell'anno. E anche io, come loro, dovrei essere al settimo cielo per questo, peccato che non lo sia. Siamo tornati una settimana fa dalla gita di fine anno, anche se una strana sensazione continua a oppressarmi, soffocandomi lentamente. È come se non mi sentissi completa. Come se una parte di me mancasse, come se fosse stata tolta da me, come se fosse scappata chi sa dove. E infatti è cosi. Quella parte è partita quasi due mesi fa, con Matt, lasciandomi sola e incompleta. Mi alzo svogliata, trascinandomi fino all'armadio. Prendo una maglietta a maniche corte, di quelle che lasciano scoperte una spalla, di un bel verde acqua, con abbinata una canottierina nera, leggins neri e all star, rigorosamente nere. Lascio i capelli sciolti, tenendo però un elastico al polso, per evitare di squagliarmi sotto il sole della prima settimana di giugno. Entro in cucina, e subito vengo investita da un orda di felicità, gioia, buon umore e dolcezza. "Bea!" strilla Laura, correndo ad abbracciarmi. "Ehi" la saluto, forzando un sorriso e abbracciandola forte a me. "Non sai che notizia ho da darti!" squittisce, sciogliendo l'abbraccio. La guardo curiosa, sorridendo leggermente. "Matteo ha deciso che frequenterà la Fire Shire per le superiori, ed è riuscito a convincere i suoi genitori a farlo restare al dormitorio della scuola! Arriva stasera e mi ha invitato al ballo di terza!" urla entusiasta. "Ma è fantastico!" commento stringendola forte a me, e chiudendo gli occhi, per evitare di mettermi a piangere. "Vado subito a prepararmi!" dice sciogliendo l'abbraccio. "Certo"

"Sono così felice! Stasera rivedrò Matteo!" strilla correndo su per le scale. Sorrido, voltandomi verso Mike, che è ancora comodamente seduto su una delle tante sedie della cucina e dalla quale ha ammirato tutto. Mi sorride, guardandomi negli occhi. Mi avvicino titubante, posandogli una mano sula spalla. "Allora, come mai non sei così contenta come Laura? Insomma, hai finito gli esami anche per quest'anno, stasera ci sarà il gran ballo e tu sei peggio di uno spaventapasseri!" dice schietto. "Grazie del complimento" dico ridacchiando. Sorride anche lui, incitandomi a parlare. "Non lo so, mi seno solo..." "Incompleta?" chiede terminando la frase al posto mio. Sgrano gli occhi, sorpresa. "Come...come fai a sapere come mi sento?" "Perché sono le stesse emozioni che ho provato quando ci siamo trasferiti qui" mi confessa. Forzo un sorriso, mentre le lacrime si accumulano, inesorabili. "Vieni qui" sussurra alzandosi e stringendomi tra le sue braccia. "Ti voglio bene" sussurra. "Te ne voglio anch'io".

"Dai, facciamo colazione, o arriverai tardi proprio l'ultimo giorno di scuola" dice sciogliendo l'abbraccio. "Già" dico forzando un sorriso e sedendomi a tavola, difronte a Mike.

***

"Pronta?" chiede Mike spuntando dalla cucina. Stringo la presa sulla spallina dello zaino, annuendo. "Pronta". "Sono in ritardo!" strilla Laura correndo giù per le scale. "Ciao Bea! Ciao Mike!" ci saluta, dandoci un bacio sulla guancia. La saluto con una mano, sorridendo. Spalanca la porta di casa, correndo lungo il vialetto. Io e Mike la seguiamo a ruota, raggiungendola al termine del cortile. "Ciao Camille!" la saluto, sorridendole. "Ciao Beatrice!"

"Bea!" mi chiamano Sam e Martina all'unisono. "Ragazze!" dico abbracciando entrambe. "Ciao Mike!" lo salutano poi. Lui le saluta, con un semplice cenno del capo. "Io vado, Bea, i miei amici mi stanno aspettando" dice dandomi un bacio sulla guancia. "Vorrei avere anch'io un fratello così carino" si lamenta Sam. "E ce l'hai, è proprio qui!" si intromette una voce alle nostre spalle, facendoci sobbalzare. "James!" lo rimprovera Sam. "Non fare quella faccia! Se avessi visto le vostre espressioni staresti ridendo anche tu!" dice sghignazzando. Sorrido, mentre Sam scuote ripetutamene il capo. "Che ci fai qui?" chiede in seguito. "Posso fare la strada con voi?" chiede tornando serio. "Certo" annuiamo tutte e tre. "Ma basta scherzi"

"Va bene, va bene".

Raggiungiamo in poco i ragazzi, già intenti a chiacchierare fitto fitto. Altri pochi minuti e ci ritroviamo a scuola, dove si respira aria di festa. Mi guardo attorno, cercando qualcuno che conosco. Uno in particolare attira la mia attenzione. "Davide!" urlo andandogli incontro. "Bea!" mi saluta abbracciandomi forte. "Ehi!" dico sciogliendo l'abbraccio. "Allora? Contenta per oggi?" chiede sorridente. "Sì, dai" dico poco convita. "Come mai così poca grinta? Insomma, oggi è l'ultimo girono di scuola e stasera c'è anche il ballo! Non sei entusiasta?" chiede sorpreso. "Sì, più o meno" dico corrugando la fronte. Mi sorride, capendo immediatamente ogni cosa. È per questo che lo adoro, capisce al volo tutto ciò che mi passa per la testa. "Davide!" lo chiama una ragazza. Ha i capelli castani, un castano particolare, e quegli occhi, mi ricordano terribilmente quelli di...no, non può essere. "Emma!" la saluta sorridente. Anche il nome coincide. Che sia lei? "E tu invece devi essere Beatrice?" chiede a me. "Sì, ma come fai a sapere il mio nome?" chiedo curiosa. "Bè, mio fratello mi ha parlato così tanto di te che potrei riconoscerti anche in mezzo ad una folla intera" dice ridacchiando. "Tuo fratello è...?" chiedo senza a riuscire a pronunciare il suo nome. "Matt" dice sorridente. Non posso crederci. È lei. È Emma, la sorella di Matt. Me ne aveva parlato solo durante la festa di compleanno di Leo, e solo per puro caso. La campanella suona, interrompendo la nostra conversazione. "È stato un piacere, Beatrice" dice stringendomi la mano. "Piacere mio" dico sorridente. "Ci vediamo stasera" mi saluta Davide, dandomi un bacio sulla guancia. I due poi si allontanano insieme. Davide tiene un braccio sulle spalle di Emma, stringendola a sé. Che escano assieme? Sarebbe davvero bellissimo, soprattutto per Davide. Merita una ragazza che lo ami che si prenda cura di lui. Mi risveglio dal mio stato di trance, costringendomi ad entrare, per evitare di arrivare tardi alla prima ora. Dei mie amici, nessuna traccia. Saranno già tutti in classe. Peccato eh non mi abbiano aspettato. Gli armadietti sono tappezzati da volantini e biglietti vari, tutti riguardanti il ballo di stasera. Non credevo la prendessero così seriamente. Raggiungo il mio, staccando un foglio dall'anta. 'School Prom. At eight p.m.'

Recupero velocemente i libri delle prime due ore, avviandomi in classe a passo di marcia. Entro in classe, un attimo prima dell'entrata del professore di matematica. "Bene ragazzi, visto che è l'ultimo giorno di scuola, mi sono organizzato con la professoressa di inglese, che ci raggiungerà tra pochi minuti, e vorremo farci raccontare da ognuno di voi come avete passato la gita, qual è stata la parte più divertente e quella più noiosa, cosa vi è piaciuto di più, se l'albergo era carino e cose del genere. Scrivete un testo, anche con qualche amico e poi venite qui alla cattedra a esporlo". Sposto lo sguardo su Cris, che mi guarda sorridente. "Posso aggiungermi a voi?" chiede Selena intimorita. Spalanco gli occhi, impietrita. "Vorresti essere in gruppo con noi?" chiedo confusa. "Sì, se non vi dispiace" dice sorridendo. "Certo" dico guardando Cris e annuendo. "Perfetto!" esulta sedendosi accanto a noi. Non mi sarei mai aspettata di passare un ultimo giorno di scuola così. Insomma, pensavo che Selena mi avrebbe esasperato ancora per un po', per avergli rubato il ragazzo, anche se questo non è affatto vero. Dopo le sue scuse ho pensato che magari si sarebbe calmata un po', ma mai mi sarei immaginata questo. Si formano così vari gruppetti di amici che collaborano per scrivere qualcosa di decente. Passiamo così la prima ora, a progettare testi e stesure, mentre nella seconda esponiamo i lavori. Sam, Federica e Martina sono state davvero bravissime, ma anche Mirko, James e Luke non erano da meno. Quando finalmente è il nostro turno, ci alziamo in piedi, raggiungendo la cattedra, sotto lo sguardo meravigliato di tutti. Alla fine abbiamo fatto un ottima presentazione, e i professori erano entusiasti. La campanella suona, segnando la ricreazione. Seguo i ragazzi in giardino, sgranocchiando la mia merenda. Mi soffermo però alcuni istanti, rimanendo incantata a guardare i gradini, ripensando a quante volte li ho ripercorsi velocemente, rincorrendo o cercando qualcuno. Il mio sguardo cerca poi istintivamente la porta d'ingresso della segreteria, il posto dove tutto è iniziato, dove ho conosciuto Matt, finendogli addosso, grazie alla mia maldestra goffaggine. Un sorriso si accenna sul mio viso, al solo pensiero di me e di tutti i ruzzoloni che ho fatto. Porto una mano alla tempia, ripensando alla ferita di poco tempo fa, spostando poi la mano dietro la nuca, ripesando invece a quando Selena se l'era presa con me, mandandomi in infermeria. Ricordo ancora Matt e Davide, che si guardavano in cagnesco, mentre a me scoppiava la testa. Una risatina mozzata esce dalla mai bocca, mentre le lacrime minacciano di scendere. Faccio un respiro profondo, calmandomi. Decido così di raggiungere i miei amici, poco più in là. Passiamo i dieci minuti più divertenti di sempre. Tra battute, chiacchiere e tante risate, la terza ora arriva spietata, ma non come credevo. La prof di latino, si è organizzata con quella di storia facendoci fare un lavoro simile a quello delle prime due ore, ma solo su tutto l'anno scolastico. La prof di geografia, invece, ci fa un regalo ancora più grande. L'ultima ora, infatti, la passiamo in giardino, tra gavettoni, urla e risate. La campanella suona, mentre un urlo di gioia si diffonde in tutto il cortile, nei corridoi, nelle aule e nella palestra. "Siamo sopravvisti!" urla Luke trionfante. "Siamo in vacanza!" strilla invece Sam. Sorrido, divertita da tutte quelle urla emozionate. Torno a casa con un mal di testa atroce, anche se la gioia soppressale su quello e sul mio pessimo umore di questa mattina. Dopo la chiacchierata con Mike mi sono come dire...tranquillizzata, cercando di evitare di rovinare quello che per molti è il giorno più bello dell'anno. "Ci vediamo alle tre?" chiede Martina. "Certo, a dopo" le saluto, entrando in casa. Mike è già arrivato, e il suo zaino è nel bel mezzo del salotto, mentre lui è comodamente sdraiato sul divano, intento a cambiare canale ogni cinque secondi. "Ehi!" mi saluta sorridente. "Ehi" ricambio salendo le scale. Busso alla porta di Laura , che mi viene ad aprire subito dopo. "Come sta la mia sorellina preferita?" chiedo solamente. "Benissimo!" esulta. "Oggi pomeriggio mamma mi accompagna a prendere un vestito per stasera, assieme a Camille" mi spiega entusiasta. "Ma è fantastico!" esclamo accarezzandole i capelli. "Sono emozionatissima!" strilla saltellando per la stanza. Sorrido, divertita dalla dolce scenetta che mi si para davanti. Torno in cucina, pranzando allegramente, per una volta.

Spazio autrice:

Chi di noi non vorrebbe essere già arrivato all'ultimo giorno di scuola?  Comunque, scherzi a parte, Bea è ancora depressa, anche se cerca in tutti i modi di non darlo a vedere. Il prossimo capitolo, il penultimo, è quello del PROM! Mi mancherà davvero tanto questa storia!

Passate a leggere la mia seconda storia, se vi va, Forever And More.

Baci baci

Giulialovegiulia


You Belong With Me (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora