Capitolo 13

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Kristen



"Kris non arrenderti, non smettere di combattere, perché anche quando sembra che tutto sia perduto, che il mondo ti crolli addosso, che la vita ti schiacci...c'è sempre una nuova sfida, c'è sempre una speranza, c'è sempre una seconda opportunità..."


<<Ancora niente>> la voce di Emily mi ridestò dai miei pensieri, finalmente il giorno decisivo era arrivato, mio padre aveva consegnato il progetto alle 6 in punto e avremmo dovuto sapere l'esito entro la mattinata; 

controllai nuovamente l'orologio, segnava le 15, sospirai scuotendo la testa in segno di negazione, avevo passato tutta la mattinata a fare maratone tra un piano e l'altro per smorzare un po' l'ansia e la tensione, ma tutto quello che avevo ottenuto erano i crampi...avevo una strana sensazione...sapevo che solitamente ero troppo apprensiva e mi facevo prendere dall'ansia, ma quella brutta sensazione non accennava a sparire, anzi era alimentata dai miei pensieri e dai miei sogni...si perché come se non bastasse, quelle poche ore che avevo dormito, avevo sognato il luogo dove sarebbe stato costruito il progetto, lo stesso luogo dove avevo sognato mia madre, solo che al posto suo sull'altalena, c'era una scimmia di peluche che conoscevo fin troppo bene...non arrenderti, non smettere di combattere...diceva, eppure io mi sentivo così stanca di combattere.

<<Kris tutto ok>> mi resi conto solo in quel momento di essermi involontariamente appoggiata allo schienale della sedia, chiudendo gli occhi, li riaprii di scatto, trovandomi davanti i volti preoccupati di Emily e...Andrès, cercai di ricompormi 

<<si, solo non ho dormito molto stanotte e il fatto di non sapere non aiuta>> era la verità, mi sentivo moralmente a pezzi, speravo solo in una bella notizia così che quella brutta sensazione sparisse 

<<toc toc..posso entrare>> Scott e dei sacchetti del Mc Donald's bussarono alla porta, sorrisi <<certo che puoi, non devi neanche chiederlo>> entrò, poggiando i sacchetti sulla scrivania di Andrés 

<<gli altri sono andati di sotto o al ristorante qua all'angolo, così ho pensato di portarvi qualcosa>> lo ringraziai mentalmente per il pensiero, ma il mio stomaco era chiuso in una morsa talmente ferrea, che nemmeno una porzione di Choco-torta lo avrebbe sbloccato, 

<<Kris non mangi nulla>> mi chiese Scott 

<<no Scott, grazie, ma non ho proprio fame...piuttosto siediti tu a mangiare qualcosa>> dissi, dopodiché girai lo sguardo notando Andrès guardarmi preoccupato...la conversazione della sera prima era ancora vivida, così come ciò che era avvenuto in ascensore, ci stavamo avvicinando pericolosamente e senza che nemmeno ce ne accorgessimo o almeno per quanto mi riguardava e la cosa mi spaventava parecchio.

<<Kristen, ragazzi>> mi voltai di scatto...e ora lei che cavolo ci faceva qui...

<<Margaret, che ci fai qui>> stranamente quella mattina non aveva lavorato, per poi comparire in quel momento in azienda e per di più nel mio ufficio;

 solo a vederla lo stomaco mi si contorse ancora di più e la sensazione strana di prima, divenne una brutta sensazione; 

si avvicinò a me e mi prese le mani senza che potessi fare niente per impedirlo vista la velocità del gesto 

<<Kris, tesoro, mi dispiace tanto>> la guardai stranita e come me anche gli altri 

<<Margaret di che parli>> chiesi, scioccata dal suo comportamento 

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