Capitolo 43

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Kristen



Rimasi completamente di stucco...e come me anche mio padre, che era appena entrato nel mio ufficio, nell'esatto momento in cui ero seduta sulla scrivania con Andrès pronto a spogliarmi.

Andrès si staccò da me ed io mi risistemai la giacca e scesi dalla scrivania in tutta furia

<<papà, ecco io...>> mi sentivo come un adolescente che veniva beccata...beh beccata ero stata beccata, con la differenza che però avevo 28 anni suonati.

Mio padre si schiarì la gola, per poi buttare un'occhiataccia ad Andrès che nel frattempo si era rimesso la giacca

<<questa cosa...>> iniziò mio padre

<<è una cosa occasionale...o mi sono perso qualcosa>> papà se sapessi quante cose ti sei perso...mi sarei voluta prendere a schiaffi da sola per il modo in cui stava scoprendo tutto; cercai di fare ordine tra i pensieri così da formulare una frase che avesse senso per iniziare a spiegargli tutto, ma Andrès mi anticipò facendo qualcosa di inaspettato

<<nulla di occasionale Jeremy, sono innamorato di Kristen, noi...stiamo insieme>> ecco, se vedendomi seduta su quella scrivania non gli era preso un infarto, dopo questa gli verrà di sicuro pensai

<<papà ascolta è una cosa recente, volevo parlartene al momento giusto e di certo non volevo che lo scoprissi così, nè tantomeno che pensassi fosse un qualcosa di occasionale>> dissi come un fiume in piena

<<ero venuto a chiederti se volevi cenare da me stasera, ma credo che estenderò l'invito anche a te Andrès>> ma porca puttana...ero fottuta letteralmente fottuta, non sapevo come interpretare la cosa

<<in che senso papà>> chiesi

<<Kristen sei grande abbastanza da fare le tue scelte e prendere le tue decisioni, giuste o sbagliate che siano>>

<<detto questo, la tua...ecco..>> cercò di trovare le parole giuste <<come e con chi passi il tuo tempo non è affar mio, mi interessa solo la tua felicità, ma sarei molto felice di parlarne meglio a cena>> non capivo se l'avesse presa bene o male, di sicuro una cosa giusta l'aveva detta, ero grande abbastanza da decidere da sola

<<detto ciò, direi che possiamo discutere del resto lunedì, credo sia meglio, vi aspetto da me alle 8>> finita la frase si voltò richiudendo la porta alle sue spalle; emisi un profondo sospiro...ovvio, quante possibilità c'erano che mio padre scendesse nel mio ufficio mentre stavo per fare sesso con Andrès, quando in realtà non scendeva mai...che tempismo, anzi che culo Kris, complimenti.

<<Non credo sia andata poi così male>> effettivamente aveva ragione, eppure il fatto che lo avesse saputo così e l'improvvisa cena a tre non mi tranquillizzava per nulla

<<sei arrabbiata perchè gliel'ho detto io vero>> scattai a quella domanda...no, non ero affatto arrabbiata, ciò che aveva detto era bellissimo; mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio a stampo

<<assolutamente no, non pensarlo neanche, solo, non avrei voluto che lo scoprisse così>> Andrès mi strinse tra le sue braccia

<<lo so, mi dispiace, ma pensiamo al fatto che sarebbe potuta andare peggio, avrebbe potuto prendermi a calci in culo>> risi contro il suo petto...poteva andare peggio mi dissi

<<hai ragione, ma ora devi aiutarmi a fare una cosa>> Andrès sciolse leggermente l'abbraccio così da guardarmi

<<cioè, cosa vorresti fare>> chiese

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