Kristen
Il rumore delle onde sembrava fosse in grado di cullarmi, nonostante la presenza di molti rumori intorno, molto presto quel suono sarebbe stato dominante.
Era una bellissima giornata di metà Settembre, non c'era molto vento, ma abbastanza da creare qualche onda, che oltre a dare piacere a me, rendeva felici molti surfisti che vedevo da lontano; il sole era ancora caldo, dopotutto l'autunno non aveva ancora bussato alle nostre porte, costringendomi a rimanere in canotta e ad asciugare di tanto in tanto il sudore dalla fronte.
<<Kristen, ho appena sentito il fornitore e ha detto che sarà qui tra una decina di minuti con gli altri materiali>> mi informò Jimmy, che si trovava insieme a me al cantiere; era stato messo su già da tre giorni e quel giorno sarebbe dovuto arrivare l'ultimo fornitore con l'ultimo carico di materiale edile
<<perfetto Jimmy, lo aspetto io, se vuoi puoi tranquillamente andare>> Jimmy mi rivolse un sorriso
<<perfetto, allora vado in azienda, se hai bisogno chiamami>> sorrisi a mia volta
<<grazie mille>> risposi, per poi salutarlo; una volta andato via, tornai a concentrarmi sul cantiere...
era tutto molto strano, vedevo cantieri da quando avevo memoria, eppure quel cantiere era talmente speciale che non riuscivo a staccare gli occhi; volevo che tutto fosse perfetto e che andasse tutto per il meglio;
continuai a tenere gli occhi sul via vai di operai, quando sentii il mio telefono squillare, lo tirai fuori dalla tasca dei jeans e mi soffermai sul nome, che mi provocò immediatamente un sorriso
<<Amore>> risposi
<<ma che bel buongiorno>> mi spostai un po' dalla zona in cui mi trovavo così da poter sentire meglio
<<va tutto bene>> chiesi
<<se escludiamo il fatto che stamattina mi sono svegliato da solo, in un letto gelido e solitario, si, va tutto bene>> scossi la testa, quasi come se potesse vedermi
<<sul letto gelido avrei da ridire, visto che ci sono 25 gradi>> lo sentii sghignazzare
<<si può sapere che stai combinando>> chiesi curiosa
<<nulla di interessante, mi sto godendo il panorama>> alzai gli occhi al cielo, come ogni volta che cercava di provocarmi
<<non è carino alzare gli occhi al cielo e fare smorfie quando si parla al telefono>> d'istinto mi voltai a destra e a sinistra due volte di seguito
<<ma dove sei>>
<<te l'ho detto, mi sto godendo il panorama, devo dire che il cappellino giallo è super sexy>> mi diressi verso la zona transennata, messa affinchè non circolassero o parcheggiassero macchine che non fossero nostre o degli operai e fu lì che lo vidi; appoggiato al cofano anteriore dell'auto, un jeans leggermente strappato, la camicia arrotolata fino ai gomiti e un po' sbottonata e gli occhiali da sole
se questo è il giorno in cui devo morire, preferisco farlo così...
chiusi la chiamata e andai verso di lui,
<<da vicino è ancora più sexy>> disse, per poi prendermi dai fianchi e baciarmi; ricambiai immediatamente il bacio approfondendolo di più, per poi mettergli entrambe le mani sul viso
<<che ci fai qui>> chiesi sorridente, ero contentissima fosse venuto
<<mi sono svegliato solo soletto stamattina, sapevo non fossi in azienda così sono venuto qui a prenderti>> rispose
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Second Courses |In revisione|
Romance"La vita è una sfida continua, un continuo susseguirsi di eventi...è come una partita a scacchi, solo che, in questo caso , è solo lei a decidere le mosse da utilizzare e tu puoi solo accettarle...o almeno provarci, perchè per quanto lei ti dia...al...