Capitolo 28

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Kristen



<<Ha mangiato>> domandai

<<si, ha letteralmente svuotato il piatto>> sorrisi, mia nipote era una peste che avevo viziato troppo...pensai 

<<tu stai bene>> mi chiese Beth dall'altro capo del telefono...stavo bene...avrei dovuto rispondere si, immediatamente...

Charlotte aveva superato il periodo critico e dopo una settimana di ospedale era stata dimessa, con la raccomandazione che mangiasse bene e sano per un bel periodo e che non facesse troppi sforzi per almeno 3 mesi, inutile dire che era stata piuttosto capricciosa con le verdure e con il termine "stai ferma", ma grazie a qualche coccola e alle nostre serate film, siamo riusciti a farla stare buona...almeno per ora...

siamo...mi ripetei quella parola nella testa innumerevoli volte; 

avevo letteralmente preso due settimane di malattia, così da rimanere a San Diego e cosa molto strana, mio padre si era assentato dal lavoro per tutta la settimana in cui Charlotte era stata in ospedale, non avevo idea di che scusa avesse rifilato a Margaret, ma evitai comunque di chiederlo, una volta sicuro che la bambina stesse bene era rientrato, ma chiamava tutti i giorni, il che mi rese parecchio felice e come me, lo era anche Beth, ma soprattutto Charlotte, che non aveva idea di cosa significasse avere un nonno, il quale dopo anni di assenza la stava ricompensando di tutto quello che non le aveva dato prima, e lei da buona approfittatrice...come il padre...si stava prendendo tutto il braccio...eppure stava bene mi ripetevo

Andrès era rimasto per i due giorni successivi, poi in quanto socio dell'azienda, qualcuno doveva essere presente, perciò fece lui le nostre veci, ma fece avanti e indietro praticamente tutti i giorni, aveva addirittura accompagnato Kora e Karol a San Diego, per far sì che Charlotte potesse passare una giornata con loro...una volta a casa aveva passato il fine settimana a San Diego e insieme a Charlotte, avevamo visto ben 4 film della Marvel e dire che Andrès si stava appassionando era dire poco...ero contenta del fatto che Charlotte lo adorasse e non solo per via del cognome, ma più di tutto ero felice del fatto che fosse rimasto al mio fianco, proprio come aveva promesso.

Avevo recuperato mio padre, mia nipote era viva e stava bene e sarebbe stata sempre meglio, Beth sarebbe presto tornata a Los Angeles grazie a mio padre...andava tutto bene...eppure non riuscii a rispondere immediatamente a quella domanda...

<<diciamo di si, ancora un po' frastornata>> la sentii sospirare

<<credo che non smetterò mai di sentirmi così>> disse, come potevo darle torto dopo tutto quello che era accaduto <<dove sei>> mi chiese dopo un po'

<<ho pranzato con le ragazze e ora sto andando in azienda, ho delle cose da firmare e alcune bozze che richiedono la mia supervisione>> la sentii ridacchiare

<<avevi ancora un giorno di malattia...dì la verità avevi troppa voglia di vedere Andrès>> durante le due settimane non potei evitare di dire a Beth ciò che facevamo io e Andrès e da allora era diventata un incubo;

<<la vuoi smettere con questa storia>> l'ammonii, ma lei rise ancora e io mi beai di quella risata <<sei stata tu a dire che scopate come conigli>> fui pronta a rispondere quanto sentii una vocina <<mamma...come scopano i conigli>> scoppiai a ridere 

<<Charlotte non si dice quella parola>> risi ancora, sentendo i tentativi vani di Beth per convincerla a non dirla <<visto cosa si combina ad essere pettegola>> dissi ridendo

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