Capitolo 36

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Kristen


<<Ne sei sicura>> le chiesi per l'ennesima volta

<<Kris, sta tranquilla, stiamo bene, faremo una serata film, tu va e divertiti>> rispose sicura Beth;

era passata una settimana da quando Nelson Gerin aveva approvato il mio progetto, settimana in cui ero passata dall'essere completamente euforica, all'essere preoccupata; l'avevo vissuta con un po' d'ansia visti i trascorsi, ma dopo la telefonata di Gerin di quella mattina, mi ero un po' tranquillizzata.

Dal lunedì precedente, eravamo andati ufficialmente in ferie, il che fu un sollievo sotto tanti punti di vista...

Io e Andrès ci eravamo visti solo due volte nell'arco della settimana, ci eravamo sentiti per telefono, ma niente di più ed io ero più che convinta che quella sera non sarei sopravvissuta...

mio padre voleva organizzare la festa in onore di Andres già da un po' e avevamo deciso che proprio quel sabato avrebbe avuto luogo...avremmo festeggiato Andrès, che era ufficialmente socio dell'azienda e avremmo festeggiato il mio progetto.

Recuperai lo zaino e l'abito dalla poltrona

<<ok d'accordo, anche se avrei voluto che ci fossi, il frigo è pieno, ma questo già lo sai e...>> Beth mi interruppe

<<e tu devi andare a prepararti insieme alle ragazze, fatti più bella di quello che già sei e divertiti>> mi avvicinai a lei stampandole un bacio sulla guancia, poi mi avvicinai a Charlotte che era intenta a disegnare sul tappeto

<<ciao mia piccola Avengers, ci vediamo domani>> le stampai un bacio

<<tieni zia>> disse porgendomi un disegno, aveva cinque anni, ma disegnava come una quindicenne che frequentava l'artistico

<<immagino che questa sia tu>> dissi, indicando una bambina al centro

<<si e questa sei tu, questa è la mamma, questo è il nonno e questo con lo scudo in mano è Andrès>> sentii gli occhi pizzicare, ma mi trattenni dal piangere

<<è bellissimo amore, vuoi che lo tenga>> le chiesi, scosse la testa

<<voglio che lo dai ad Andrès e che gli dici che gli voglio tanto bene e anche, che voglio giocare presto con lui>> strinsi quel disegno tra le mani e annui, lo piegai e lo misi in borsa

<<ci vediamo domattina>> dissi, per poi uscire di casa e dirigermi a casa Karol.



Una volta arrivata trovai le mie amiche sedute sul dondolo, che si trovava nel piccolo terrazzino di Karol, la casa non era molto grande, ma aveva tutti i comfort del mondo, perchè ciò che realmente importava erano le persone; i genitori di Karol erano le persone più buone del mondo, semplici e di cuore...avevano fatto tanto per me ed io a volte mi sentivo impotente, perchè per quanto volessi fare, Karol non me lo aveva mai permesso; purtroppo suo padre lavorava in un'azienda che dopo un po' fallì e nel tempo si riempii di debiti.

 Io e Kora avevamo provato in ogni modo ad offrirle in nostro aiuto, senza successo, anche provando in maniera indiretta.

<<Ce l'hai fatta finalmente>> la voce di Kora mi ridestò dai miei pensieri, le sorrisi, mi mancava passare le serate con loro

<<che fai lì impalata entra, dopo 13 anni hai ancora bisogno dell'invito scritto>> disse Karol, mi avviai sul terrazzino e mi sedetti in mezzo alle ragazze

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