Capitolo 50

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Kristen


Continuai a seguire attentamente le istruzioni di Karol, mentre Kora non faceva altro che ridersela e fare domande a sfondo sessuale, come al solito;

<<perchè non vuoi dirmi com'è andata davvero in quel taxi>> avevo fatto di tutto per non tirare fuori l'argomento, ma alla fine aveva vinto lei, perciò avevo solo accennato qualcosa sulla mia avventura newyorkese

<<te lo dirò quando tornerò, ora smettila di fare domande sconce e lasciami finire questo benedetto make-up>> dissi, per poi tornare a passare il pennello ricoperto di glitter azzurri sulla parte interna dell'occhio

<<ok Kris, ora aggiungi un bel po' di mascara, un bel nude sulle labbra e il make-up è terminato>> concluse Karol;

eravamo in videochiamata da più di un ora, nella quale non avevo fatto altro che fare e rifare make-up, capendo mio malgrado, che non sarei mai riuscita a fare uno di quei make-up elaborati come quelli visti online, perciò mi sarei dovuta arrangiare.

Applicai un bel po' di mascara, infoltendo e allungando le mia ciglia, incorniciando così i miei occhi castani, sui quali avevo ricreato una piccola sfumatura sui toni del blu, accompagnata da alcuni glitter azzurri e una bella linea di eyeliner, dopodichè, applicai un bel nude sulle labbra, proprio come aveva detto Karol

<<sei perfetta Kris>> disse Karol; mi guardai attentamente allo specchio e nonostante non fosse il trucco che avevamo studiato inizialmente, era venuto proprio bene e mi enfatizzava un sacco gli occhi

<<se l'avessi fatto tu sarebbe stato ancora meglio>> dissi sincera; Karol era davvero brava a disegnare e con il tempo, avevamo scoperto avesse una mano incredibile per quanto riguardava il make-up

<<se non avessi dovuto lavorare avrei preso un aereo e sarei venuta fin lì solo per truccarti>> rispose sincera; Karol aveva un talento innato per l'organizzazione, anche se vedendola da fuori non ci avrebbe mai scommesso nessuno; era dolce, sensibile e solare, eppure aveva una caparbietà dentro incredibile e sapeva mostrare gli artigli quando necessario, per non parlare della sua capacità organizzativa, avrebbe potuto dirigere un intero staff, cosa che le avevo chiesto più volte di fare, da quando suo padre aveva perso il lavoro, ma inutile dire che non aveva accettato e che probabilmente non lo avrebbe mai fatto; per Karol accettare soldi o persino un lavoro da parte mia o di Kora, sarebbe stato terribile, era troppo orgogliosa per farlo e allo stesso tempo, il pensiero di dover prendere soldi da noi la feriva tantissimo, soprattutto dopo tutto quello che era successo con suo padre, proprio per questo motivo io e Kora avevamo smesso di chiederlo, ma questo non voleva dire che non avesse talento.

<<Sapevo che quella gonna ti sarebbe servita prima o poi e avevo ragione a fartela portare>> disse soddisfatta, osservando dallo schermo del telefono il lavoro concluso: indossavo un top bianco con lo scollo a barca e le maniche a sbuffo, non troppo corto; una splendida gonna blu in stile messicano, lunga fino alle caviglie, con disegni e inserti tipici e ai piedi delle semplici sneackers bianche;

non avevo portato tante scarpe con me, perciò, mi ero dovuta arrangiare

<<stai davvero benissimo>> disse Kora, terminando finalmente i suoi discorsi sessuali; feci un giro su me stessa, lasciando che la gonna ruotasse e i miei capelli si spettinassero un poco; li avevo lasciati sciolti con delle onde morbide e il risultato mi piaceva parecchio

<<ok, adesso, va a divertirti e poi sbrigati a tornare, perchè abbiamo parecchio di cui parlare>> chiarì Kora

<<agli ordini capo>> risposi con la mano alzata sulla fronte; Karol se la rise, dopodichè mi saluto anche lei.

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