Capitolo 25

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Kristen




<<Sto parcheggiando, ti aggiorno dopo Kora>> dissi, chiudendo la telefonata con la mia migliore amica, che puntualmente mi stava insultando di prima mattina; 

cercai di liberare un po' la mente e di concentrarmi su quello che sarebbe successo nelle prossime ore;

 era lunedì, il che voleva dire meeting con Giorgetti, ovviamente una giornata impegnativa, coincideva con il caldo del deserto, tanto che nonostante sapessi della riunione, avevo comunque indossato una gonna al posto dei miei completi soliti, non era corta come le gonne che usavo per uscire o andare in discoteca, ma mi impediva di morire di caldo, l'avevo abbinata con una t-shirt bianca normalissima e con le stan smith; 

appena misi piede fuori dall'auto il mio cellulare vibrò, quel nome sul display mi scatenò un sorriso, come avveniva da un po' di tempo ormai 

"Sono per strada, arrivo previsto tra 5 minuti e sono munito di cornetto al pistacchio e cappuccino", ormai anche lui conosceva i miei gusti 

"sono appena arrivata e sto morendo di fame, dal momento che per la fretta non ho fatto colazione, perciò sbrigati" mandai il messaggio, dopodiché, riposi il telefono in borsa e mi avviai verso il mio ufficio.

Una volta arrivata, accesi l'aria e iniziai a tirare fuori il materiale per ricontrollare le bozze un'ultima volta, ero un po' in ansia, sapevo fossero perfette, eppure dopo quello che era successo con il mio progetto mi sentivo sempre in allarme, come se qualsiasi cosa potessi dire o fare potesse essere intercettata, stavo letteralmente diventando paranoica; 

Andrew aveva avvisato sia me che Andrès, che dai primi controlli non era venuto fuori nulla e che quindi avrebbero fatto controlli più approfonditi utilizzando programmi esterni e  ci avrebbero impiegato più tempo; 

l'unica cosa che speravo era che trovassero qualcosa prima dell'apertura del cantiere, mentre vagavo tra i miei pensieri, una chioma castana familiare fece il suo ingresso in ufficio, accompagnata da due occhi color tempesta, un sorriso smagliante e due sacchetti della colazione 

<<che visione celestiale>> esclamai 

<<grazie, non sapevo fossi così in vena di complimenti oggi>> sospirai rassegnata, non cambierà mai pensai 

<<mi riferivo alla colazione>> rise 

<<eh dai Collins, ti stavo prendendo in giro>> disse, dopodichè tirò fuori un bicchiere fumante e un cornetto ancora caldo 

<<ho pensato che la riunione sarebbe durata tanto e che avevamo bisogno di energie>> sorrisi, per poi addentare un pezzo di cornetto, era davvero buonissimo 

<<credo sia uno dei più buoni che abbia mai mangiato>> dissi sincera, vidi i suoi occhi illuminarsi 

<<ringrazia mia madre, per la cucina ha le mani d'oro>> Graciela...

la mamma di Andrès era una persona davvero squisita, era dolce, affettuosa, gentile, insomma tutto ciò che mi aveva raccontato su di lei era vero, era stato bellissimo per me conoscerla e passarci del tempo insieme 

<<è già andata via>> chiesi, sapendo che si sarebbe fermata solo per il fine settimana 

<<l'ho accompagnata in aeroporto questa mattina presto, ma ovviamente non se ne sarebbe andata senza lasciarmi qualche sua prelibatezza>> quella donna era una vera forza della natura, aveva sopportato dolori incredibili, aveva passato la fame, la perdita, la tristezza, la sensazione di morte, eppure lottava ancora, per suo marito, ma soprattutto per suo figlio, aveva accettato di affrontare quasi 6 ore di volo in mia compagnia senza avere la certezza di chi fossi, tutto per vederlo, sotto alcuni aspetti mi ricordava una vecchia Kristen che col tempo si era persa

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