Capitolo 31

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Andrès



"Dai Jeremy fallo per me, dopotutto anche noi abbiamo diritto ad una vacanza...e poi saremmo tu ed io soli, soletti..."

<<Ok, basta, questa parte preferisco non sentirla>> esclamò Kris alzandosi dal divano.

Era ormai sera inoltrata, avevamo passato la mattinata in ufficio, a cercare di lavorare, ma la testa era da tutt'altra parte;

il giorno prima Chanel ci aveva dato altre indicazioni riguardo i microfoni e in più aveva sistemato le ultime cose che servivano, affinché potessimo ascoltare tutto in tempo reale e da allora, era diventato il nostro unico pensiero...purtroppo il 15 luglio era alle porte, mancavano a malapena otto giorni e ancora non era venuto fuori nulla, a parte delle conversazioni sdolcinate con il padre di Kristen;

vidi Kris iniziare a fare avanti e indietro per il mio soggiorno, era nervosa e agitata, come potevo darle torto

<<possibile che le uniche telefonate che abbia fatto questa donna, siano di tipo lavorativo o per pregare mio padre di andare in vacanza con lei così da scopare come i conigli>> disse le ultime parole con una nota di ribrezzo, sapevo quanto le desse fastidio che quella donna avesse a che fare con suo padre e peggio ancora che potesse essere lei la causa di tutti i problemi dell'azienda

<<perché non vieni a sederti un po' qui>> dissi indicando il divano, cercando invano di tranquillizzarla

<<no, non ci riesco, sono troppo nervosa ed esaurita per sedermi>> lo sapevo ormai che sarebbe stato inutile;

la mia mente maliziosa pensò di proporle altro per calmarsi, ma visto ciò di cui stavano parlando Margaret e suo padre, decisi di non proporglielo;

mi dava fastidio vederla così agitata e sapere di non poter fare nulla e peggio ancora, mi perseguitava il fatto di sapere, che se non avessimo scoperto nulla, quel bastardo di Harvis avrebbe costruito il progetto di Kristen...il progetto di Kevin a nome suo, in un posto del tutto sbagliato e Kristen ne sarebbe uscita devastata...proprio ora che iniziava a stare meglio...non lo avrei permesso mi dissi

<<Ho un'idea>> la vidi fermarsi, alzò lo sguardo su di me, lasciandomi di stucco come ogni volta

<<ho un po' paura delle tue idee>> mi portai una mano al petto fingendomi offeso

<<l'ultima volta che ho detto questa frase abbiamo ballato insieme, per poi baciarci e finire nel mio letto>> ripensai a quella sera, a quanto lei fosse bella vestita di verde e a quanto sarebbe stato carino dare un'altra festa...

all'improvviso vidi arrivarmi un cuscino in faccia <<è la seconda volta che tenti di uccidermi>> urlai...la vidi accennare un sorriso

<<sbagliato...è la seconda volta che tento di ucciderti con un cuscino>> effettivamente era vero

<<e se tu la smettessi di avere pensieri sessuali continuamente, la mia voglia di ucciderti potrebbe diminuire>> disse provocandomi e io accettai molto volentieri la provocazione

<<la prossima volta me lo faccio dire da Chanel, così la smetto>> vidi un lampo di rabbia passare attraverso i suoi occhi, sapevo di aver toccato uno strano tasto...la gelosia...ma la versione di Kris gelosa, mi piaceva da morire

<<rimangiati quello che hai detto, prima che ti uccida davvero>>

<<no>> risposi guardandola negli occhi

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