Kristen
Mi svegliai con un mal di testa allucinante, mi sentivo talmente distrutta da non avere la forza di aprire gli occhi...cazzo ci sono andata proprio pesante...non mi ricordo nemmeno come ci sono arrivata a letto pensai. Ancora con gli occhi chiusi allungai il braccio alla ricerca del telefono, ma non incontrai il mio comodino...eppure sentivo qualcosa...ma che cazzo...non era un comodino era....una persona...aprii gli occhi di scatto;
ci sarebbe potuto essere chiunque nel mio letto, visto che non mi ricordavo niente della sera precedente, ma la persona che vidi era l'ultima che mi sarei immaginata
...Andrès Evans...
<<PORCA BUTTANA>> iniziai ad urlare come una pazza <<TUUU...BRUTTO DEPRAVATO...CHE CAZZO CI FAI NEL MIO LETTO>> Andrés aprii gli occhi di scatto, forse un po' spaventato dalle mie urla si girò a guardarmi fissando quegli occhi color ghiaccio nei miei e con una tranquillità irritante mi domandò
<<è morto qualcuno>> cosa, ma che razza di domanda era, immediatamente controllai sotto le coperte, non avevo i miei vestiti, indossavo una maglietta troppo grande per me, ma fortunatamente avevo ancora i miei slip addosso;
mi rigirai verso di lui e
...ma porca puttana...si era davvero addormentato di nuovo...
presi il cuscino e cominciai a colpirlo gridando come una pazza <<TU SEI UNA PERSONA ORRIBILE...UN MANIACO...SI PUO' SAPERE CHI TI HA DATO IL PERMESSO DI ENTRARE NEL MIO LETTO>> potresti benissimo essere stata tu Kristen...pensai, dal momento che l'unica cosa che ricordavo era di essere andata al Foundy per bere
<<basta, smettila di urlare come una gallina di prima mattina, a me e ai miei vicini piace la tranquillità>> vicini, ma di che vicini parla...fu li che mi accorsi che le pareti della stanza erano piuttosto spoglie e non erano bianche...cazzo questa non è la mia stanza...
Andrés notò che mi stavo guardando intorno, così in maniera molto pacata mi disse <<questa è la mia stanza, questo è il mio letto e le persone che abitano intorno a questa casa sono i miei vicini, perciò ti prego smettila di sbraitare>> ero a casa di Andrés, nel suo letto, con una maglia che non era la mia e...lui mi aveva appena detto di smetterla di urlare...
<<ANDRES EVANS>> ricominciai ad urlare
<<HAI DIECI SECONDI DI TEMPO PER DIRMI COSA CAZZO CI FACCIO QUI E PERCHE' NON HO ADDOSSO I MIEI VESTITI PRIMA CHE IO TI STROZZI CON LE LENZUOLA>> si mise a sedere sospirando, dopodiché si strofinò gli occhi e sbadigliò
<<possibile che tu ti sia svegliata da cinque minuti e già mi minacci di morte>> disse, la sua strafottenza mi stava facendo innervosire ancora di più, per non parlare del mal di testa atroce che mi stava uccidendo
<<Evans te lo ripeto per l'ultima volta, dimmi cosa ci faccio qui o la mia non sarà più una minaccia>> dissi, in quel momento non sapevo se ero più incazzata o terrorizzata...ti prego Dio fa che io non abbia fatto dei casini...pregai
<<va bene, va bene, basta che ti calmi perché di questo passo ci arresteranno per disturbo della quiete pubblica>> disse, ma non si stancava mai di essere cosi troglodita, pensai, non me ne importava un cazzo di essere arrestata in quel momento
<<Evans...tu dovrai ringraziare Dio se mi arresteranno per disturbo della quiete pubblica, perché questo vorrà dire che non ti avrò strozzato con le lenzuola>> dissi sogghignando, sospirò
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Second Courses |In revisione|
Romance"La vita è una sfida continua, un continuo susseguirsi di eventi...è come una partita a scacchi, solo che, in questo caso , è solo lei a decidere le mosse da utilizzare e tu puoi solo accettarle...o almeno provarci, perchè per quanto lei ti dia...al...