✨— ANDRES —✨
L'avevo attaccata.
L'avevo ferita.
L'avevo toccata.
Ma questa non era la cosa peggiore.Quest'ultima era il fatto che non avessi alcun diritto di farlo...purtroppo però, per qualche motivo, persi il controllo.
Era una così bella serata, mi ero preparato persino il discorso per far bella figura e scusarmi per il mio comportamento. Pure il cielo, sembrava dalla nostra parte...e invece, ho rovinato tutto.
Come sempre.*
L'osservai per tutto il tempo, dallo specchietto centrale dell'abitacolo. Stava concentrata alla guida tra il traffico e ogni tanto sbuffava pure quando si formava una coda davanti a noi, sbattendo i pugni sul volante come una bambina.
Era davvero...adorabile.Peccato che io non potessi avvicinarmici senza combinare altri disagi.
Per questo, soprattutto dopo l'ultima volta, decisi di starle lontano limitandomi soltanto a mirarla da lontano come la stella più luminosa e irraggiungibile, senza mai dirle la verità.
A qualunque costo.«Ah, gira qui a destra.»
La ragazza rispose all'indicazione di Hernández con prontezza. Con una bella e pulita svolta dal volante si infilò nel vicolo che portava al parco assistenza sulla nostra destra, poi proseguì con cautela tra i capanni degli altri piloti e scuderie. Scalando con cura le marce, fino alla prima.Se la cavava alla guida e adoravo il fatto che sforasse sempre -anche se di poco- i limiti di velocità come me. Mi sorpresi, a pensare che forse in fondo avevamo qualcosa in comune. E sperai pure che non fosse l'unica.
Osservai lo spazio dal finestrino, emozionato.
Per me era la prima volta, ma avevo già sentito parlare di quella competizione e per quanto la mia voglia di scendere in pista fosse forte, per il momento desiderai solo arrivare all'albergo.«Qui va bene?»
«Perfetto. Parcheggia e via.»
Esme eseguì, fermandosi accanto a un piccolo baldacchino -un po' sperduto – infondo alla carovana di rimorchi che abbiamo oltrepassato fin'ora. Individuo qualcuno dei nostri e chiudendomi la portiera alla spalle, gli rivolvi un cenno. Loro salutarono anche se non con troppo entusiasmo, come me d'altronde.Uno era passo e cicciotello, con pochi capelli in testa e una sigaretta tra le dita – me non offrì una, ma io rifiutai con un segno della mano. Il suo compare era più giovane e arzillo, ma sta guardando il cellulare e perciò neanche mi notò. Ma non mi importò, avevo quella reputazione tra gli interni del team e si diffondeva come un virus che sembrava portare il mio nome.
Quando passavo, tutto si spegneva.Respirai l'aria intorno a me a pieni polmoni, chiudendo per un momento gli occhi e poi voltai verso il mio mentore che stava prendendo La valigetta. Dentro ci teneva tutti i documenti per le gare, i pass e quant'altro. Pure i biglietti di visita degli alberghi.
Me ne passò uno e io lo esaminai. Citata: Hotel Europa Belluno.«Non è molto lontano, ma è meglio che prendiate l'auto. La strada non è il massimo e comunque, è troppo per farla a piedi» aggiunse finendo di distribuire le cose.
A Vega aveva consegnato la tabella dei tempi e alla giornalista, un documento aggiuntivo che dimostrava che stava con noi, altre al ticket col suo nome a indicare che faceva parte della stampa.
Annuì e mi feci dare le chiavi.Lui avrebbe preso un taxi più tardi, doveva andare a parlare con alcuni dell'organizzazione che oltre a consegnare il numero di gara, davano gadget vari come capelli e roba del genere.
Comunque, feci segno a Esme e Alexio di risalire in macchina e misi in moto. Mi staccai dal rimorchio, lanciando un'occhiata penetrante ai due meccanici affinché gli dessero un occhio ogni tanto. Il vecchio si alzò e si misi sull'attenti e io mi augurai non lo fece solo per farmi andare fuori dal piedi. Nessuno doveva toccare senza il mio permesso, la mia preziosa Skoda.
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CRASH | Errore di Percorso
Action𝓡𝓪𝓬𝓲𝓷𝓰 𝓡𝓸𝓶𝓪𝓷𝓬𝓮❤️🔥💫 VOLUME 1 della Dilogia "CRASH" Andres Riva è un noto pilota automobilistico, merito del talento innato che lo accompagna fin da ragazzo. La sua vita è fatta di sfarzo, vittorie e piaceri...tutto questo però non sem...