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— ESME —

13 ottobre

Il secondo giorno di Rally Legend cominciò tranquillo. Alla mattina andai a far colazione presso la sala del buffet dell'hotel in cui alloggiavamo e poi mi diressi al villaggio. Solo dieci minuti a piedi.

Vidi passare una BMW M3 nera e lucidata alla perfezione.

Una linea lunghi circa tre metri e poco più, sportiva ed aggressiva, con una griglia davanti ad accompagnare i fanali rotondi posti alle estremità. un solo propulsore, un benzina 3.0 litri a sei cilindri declinato in due livelli di potenza: 510 CV e 650 Nm, disponibile anche con trazione integrale M xDrive.

Attraversò l'incrocio con stava all'entrata con una curva a gomito per mettersi in strada e partì a tutto gas, libera e rombante.

Io allora proseguii verso la sala stampa e una volta varcata la soglia, mi ritrovai nel caos più totale: segretarie scorrazzanti da una parte all'altra del palazzetto e direttori a discutere animatamente di qualcosa.

Mi avvicinai d'istinto a Todisco-Grande che appena mi vide, prese sotto braccio e allontanò un poco dal resto del gruppo.

<<Niente di preoccupante. Solo un pilota in arrivo con qualche problematica nel trasporto.>>

Aggrottai la fronte, ignorante. <<Ma non dovrebbero già essere tutti qui?>>

<<Si, ma... sai per caso dov'è finito Riva?>>
Ebbi un sussulto e feci di tutto per nasconderlo il più possibile.

Serrai la mascella e ragionai un momento. Se avessi detto la verità i ragazzi si sarebbero ritorti contro di me ed era l'ultima cosa che volevo.

Presi una decisione, pensando che fosse quella migliore per tutti. E soprattutto, per evitare uno scontro fatto di parole cattive e pesanti con Riva.

Negai con la testa, ma tuttavia qualcosa non mi tornò.
<<Gli avevate mandato la richiesta?>>
<<Si, però non ha risposto.>>

Restai in silenzio. Hernández m'aveva detto che l'aveva rifiutata. Uhm...forse la risposta aveva subito qualche problema nella spedizione.

<<Beh, non preoccupatevi. So per certo che in questo momento sta a Barcellona e non ha intenzione di partecipare, quest'anno.>>

Leonardo mi scrutò per un attimo con sospetto, come se indeciso se credere alla mia parola o no. Indurii lo sguardo in maniera più decisa e lui si convinse emettendo un sospiro.
<<Uhm...che peccato.>>

Unì le mani a mo' di preghiera e accennò un sorriso. <<Allora, immagino, sia inutile disperarsi tanto.>>
<<Direi. Lo conosco, non cambia idea tanto facilmente.>>

Leonardo non commentò.
Io allora lo salutai facendogli intendere che ci saremo visti tra qualche minuto allo stand della Toyota per l'appuntamento con Juha Kankkunen.
Mi disse "Ok" alzando il pollice.

Quindi, uscii nuovamente, veloce come ero entrata e m'incamminai verso il palco e poi oltre. Lo spazio dedicato alla Toyota non era enorme -come quelli della altre scuderia, del resto- ma abbastanza da ospitare un rimorchio lungo almeno cinque metri dipinto di rosso, bianco e nero dove si sarebbe tenuta la conferenza. A debita distanza dai visitatori che in seguito avrebbero avuto modo di scattare qualche foto e selfie con il campione.

Sospirai compiaciuta e tirai fuori dalla mia solita borsa una busta di tela bianca. Sopra per il momento avevo solo l'autografo di Sordo, ma presto sarebbe stata ricoperta da tutte le firme dei grandi nomi appartenenti al mondo dalle corse.

CRASH | Errore di PercorsoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora