✨— ESME —✨
Passò qualche giorno e io lo trascorsi organizzando una cerimonia funebre per mio padre. Entrai in ogni ufficio necessario, senza mai fermarmi.
Lo feci solo il giorno prestabilito, pronta a dirgli addio definitivamente. May si strinse a me per darmi sostegno. Rey lo stesso, incoraggiandomi ad andare avanti.
«Grazie» risposi, ma solo perché da prassi.
La mancanza di Felipe si faceva sentire e per me fu come un pugno dritto allo stomaco accorgermi che mi mancasse così tanto nonostante non fosse presente la maggior parte del tempo.
Era strano non avere più nessuno per cui preoccuparsi o a cui render conto e concepire che questo qualcuno era proprio mio padre era difficile.
Una volta uscita dalla chiesa, dopo aver fatto il segno della croce, gli invitati si dispersero – ognuno verso la propria strada.
Il mio sguardo invece si focalizzò su un uomo a qualche metro di distanza. Lui.
D'istinto mi imboscai tra le poche persone rimaste, ma lui mi vide ugualmente. Nervosa, mi rifugiai dietro il primo muro che trovai; sperando che mi lasciasse perdere.
Purtroppo, invece, mi sorprese alle spalle intrappolandomi tra lui e la parete come l'ultima volta.
Torres tolse la sigaretta dalle labbra e squadrò senza ritegno.
Quindi, i suoi oscuri occhi furono attraversati da concetti sconosciuti a chiunque tranne che a lui.
«Dov'eravamo rimasti?»
Ingoiai un poco di saliva, restando muta.
Pensai fosse una cosa buona estrarre il coltellino che tenevo sempre in tasca, ma lui me lo sottrasse ancora prima che io potessi provare ad afferrarlo.
Armeggiò con la lama, procurarmi un piccolo tagli sulla guancia. Trattenni un gridolino mentre lui con viscidità passò sopra il sangue fuoriuscente l'indice.
Mi guardò dritto negli occhi, succhiandoselo. «È delizioso. Esattamente come ricordavo» constatò facendomi torcere le budella.
Gonfiai il petto, reprimendo un conato di vomito. Quindi, si avvicinò in modo che i nostri corpi combaciassero -imperfettamente- e mi sistemò una ciocca dietro l'orecchio.
La sua mascolinità contro la porte più sensibile di me.
Graziai il cielo che non si fosse azzardato a svestirmi. Cercai di respirare e trovare lo forza di muovermi o dire qualcosa per chiamare aiuto, ma non la trovai.
Lui allora proseguì fino a quando non fu a un centimetro da me. Chiusi gli occhi per non guardare.
Poi.. giusto un momento e sentii un grido.
Riaprii le palpebre, vedendo Torres a terra con una mano a massaggiarsi la mascella. Mi voltai alla mia destra e vidi Andres, furioso.
I due si fissarono per qualche minuto in cagnesco.
Il primo si rialzò e pettinò i capelli con una mano, avanzo poi verso l'altro che non smosse l'attenzione da Torres nemmeno quando si ritrovò a un passo da lui.
«Chi ti credi di essere?»
Andres non rispose alla domanda, ma ribatté. «Toccala un'altra volta e sei morto. Capito?»
Ebbi un sussulto.
Parlava sul serio?L'uomo lo ignorò e in un lampo sgattaiolò via. Ma non dimenticando di lanciare nella mia direzione un'occhiata penetrante e di sfida.
Sarebbe tornato.
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CRASH | Errore di Percorso
Azione𝓡𝓪𝓬𝓲𝓷𝓰 𝓡𝓸𝓶𝓪𝓷𝓬𝓮❤️🔥💫 VOLUME 1 della Dilogia "CRASH" Andres Riva è un noto pilota automobilistico, merito del talento innato che lo accompagna fin da ragazzo. La sua vita è fatta di sfarzo, vittorie e piaceri...tutto questo però non sem...