✨— ANDRES—✨
Cosa diavolo mi era saltato in mente?
Le avevo mostrato la parte più brutta del mio passato. Quella più cruenta e nebulosa. E per giunta, preso dal momento, mi ero lasciato pure trascinare.
Per fortuna ero riuscito a fermarmi in tempo.
Appena un secondo, prima di commettere l'errore più grande che potessi fare nella vita: baciarla.
Sapevo che se l'avessi fatto, il desiderio m'avrebbe sopraffatto e a quel punto, non ci sarebbe stato più nulla da fare se non...odiarci a vicenda per il resto dei nostri giorni.
Se avessi assaggiato quelle rosee labbra, ero certo di potermene più farne a meno. Il mio corpo si sarebbe unito al suo e a quel punto sarebbe stata la fine.
Ne sarei diventato dipendente, probabilmente, perché lei era l'unica di cui mai me ne fosse importato qualcosa.
Ma qualcosa, come le famiglie nel caso di Romeo e Giulietta, ci impediva di stare insieme e dire Si al Paradiso. E io sapevo esattamente cos'era...purtroppo.
Tornammo in hotel, quella notte, e una volta arrivati m'accorsi che Esme s'era addormentata.
Incarnava alla perfezione l'immagine di un angoletto disteso su una candida nuvola.
Mi presi un momento per osservala da vicino: la pelle leggermente abbronzata, i capelli scuri che ora stavano un po' in disordine, la testa poggiata contro il finestrino gelato. Era assolutamente...perfetta.
Allungai un braccio, senza esser in grado di controllarmi, e le sfiorai la guancia con il dorso della mano.
Lei non reagì al mio tocco, ma sorrisi ugualmente tra me immaginando che si svegliasse e facesse altrettanto. Sapevo bene che non mi era permesso toccarla o starle tanto vicino, ma...una calamita invisibile sembrava attirarci come un potente magnete.
Questo, almeno, da parte mia.
Nei suoi occhi di smeraldo vedevo la luce ed erano ciò che veramente mi dava la sensazione di farcela.
E per questo, nonostante tutti i contro che avevamo a nostro sfavore, sognavo il giorno in cui avremmo avuto il lieto fine.
Ero il nemico, l'avversario, lei non poteva aprire una parentesi romantica con i clienti...eppure, nulla mi aveva fermato dal cominciare a provare qualcosa per quella ragazza tanto rotta dal dolore quanto solida come la roccia.
Le scostai una ciocca di capelli dal viso anche se con un po' di amarezza, convenni che fosse ora di rientrare in stanza. Estrassi le chiavi e scesi dall'auto.
Andai poi alla portiera del passeggero e con attenzione, le slegai la cintura.
"Mia piccola e preziosa gemma, non sai quanto mi dispiace" sospirai finché la presi in braccio.
Con cura, posai la sua testa al mio bicipite destro e con la sinistra, sorressi le gambe. Attraversai quindi la strada dopo un rapido controllo e il portiere mi spianò la via, spalancando la porta.
«Gracias» ringraziai distrattamente, diretto alle scale.
Lui non disse nulla in risposta e io non ci feci neanche più di tanto caso. Per me esisteva solo Esme, nient'altro contava.
Arrivai alla sua camera e forzai la serratura senza tante cerimonie. Fanculo la chiave! Chissà dove stava, in quella borsa che si portava sempre appresso.
Con l'indice accessi la luce del minuscolo all'ingresso e la distasi sul letto con delicatezza, sistemandole a dovere il cuscino sotto la nuca e rimboccandole le coperte.
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CRASH | Errore di Percorso
Action𝓡𝓪𝓬𝓲𝓷𝓰 𝓡𝓸𝓶𝓪𝓷𝓬𝓮❤️🔥💫 VOLUME 1 della Dilogia "CRASH" Andres Riva è un noto pilota automobilistico, merito del talento innato che lo accompagna fin da ragazzo. La sua vita è fatta di sfarzo, vittorie e piaceri...tutto questo però non sem...