Capitolo 24 - Rock e cappuccino

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Col calare della sera il vecchio capannone si era progressivamente animato. Kwesi, il buttafuori del locale, inizialmente rigido sulle tessere, si era rilassato e ora fermava solo quelli che non gli andavano a genio. All'interno la folla si divideva tra l'area tavolini e la zona antistante il palco mentre nell'aria vibravano il ronzio delle casse e gli accenni di accordo delle chitarre.

Appoggiata contro il bancone, Lisa chiacchierava con Mattia, il barista, ridendo per ogni sua battuta mentre Adelaide e Bianca prendevano, non viste, le birre dal frigo.

Le raggiunse poco dopo, trovandole intente a tirare fuori le bottiglie dalla borsa di Adelaide.

«Quante ne avete prese?»

«Nove.»

«Non avete esagerato?»

«Ne abbiamo prese meno di altre volte» replicò Bianca stappando una bottiglia e porgendogliela. «Solo che stasera eri giù di tono con le moine e non volevamo farci beccare.»

«Ci sarebbe toccato pagare la birra» disse Adelaide. «Sarebbe la prima volta!»

«A Mattia e alla sua struggente passione per Lisa» propose un brindisi Bianca. «A due anni ininterrotti di birra gratis.»

«Al tenero Mattia e al suo inconfessato amore» sollevò la birra Adelaide.

«Che stronze che siete» sorrise Lisa urtando le bottiglie delle amiche con la sua. «Andiamo adesso, voglio salutare il mio amico della piscina prima che inizi il concerto.»

Non appena la vide, Thomas lasciò a mezzo il sound check e scese dal palco, dando modo al fonico di dimostrare quante imprecazioni conoscesse. Bianca e Adelaide se lo mangiarono con gli occhi mentre andava ad abbracciare Lisa.

«Mi fa piacere che ce l'hai fatta a venire.»

«Saponetta mi ha fatta uscire un'ora prima. Loro sono Bianca e Adelaide, due mie amiche.»

Thomas si presentò con un bel sorriso, continuando a parlare con lei.

«Come hai fatto a convincerlo a lasciarti venire via?»

«Lascia perdere» scrollò le spalle Lisa. «Dove l'hai messa, Aurora?»

«Era qui un minuto fa. Sarà felice di vederti. Adesso è meglio che torni sul palco o il fonico scende davvero a prendermi.»

Adelaide lo guardò allontanarsi, piegando la testa da un lato per studiarlo meglio «Dio, quanto è bono.»

«Ha un culo da morsi!» rincarò la dose Bianca.

«A cuccia!» le frenò Lisa. «È mio amico e conosco la sua ragazza, quindi tenete mani e tutto il resto al loro posto.»

«Sei la solita guastafeste» recriminò Adelaide.

«Credo che dovremo consolarci con questa» disse Bianca estraendo una busta di hashish dal reggiseno.

«Io ci metto le cartine e il tabacco, e Lisa rolla» propose Adelaide.

«Che cazzo!» imprecò Lisa facendo sparire la bustina nella mano. «Dove l'avete presa tutta questa roba? Così ci mettono dentro se ci beccano.»

«Cazzo, che palle Lisa! Sei diventata pesante ultimamente.»

«Bianca vaffanculo, ok?!»

«Nessun problema! Ci penso io» provò a mediare Adelaide cercando di recuperare la bustina. «Dai tutto a me e rollo io.»

«No, faccio io» disse Lisa ritraendosi. «Vorrei solo che ogni tanto pensaste alle possibili conseguenze.» Prese l'astuccio del tabacco e andò a cercare un angolo tranquillo dove mettersi al lavoro.

Miss BelliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora