Capitolo 71 - Ritardo!

415 21 0
                                    

Sei giorni dopo Lisa era nuovamente in tremendo ritardo. Irruppe nell'ingresso del palazzo,  travolgendo quasi uno dei condomini.

«Guten Morgen Herr Schwarz!» annaspò passando oltre.

«Hallo Lisa» sorrise l'amabile vecchietto. «Ritardo!» le gridò dietro la parola italiana che lei gli aveva insegnato.

L'ascensore era occupato quindi prese le scale e se le fece tutte di corsa, una rampa dopo l'altra. Arrivata alla porta la chiave si era nascosta chissà dove nella borsa, imprecando sommessamente posò il pacchetto a terra e si accoccolò a cercare con entrambe le mani.

La serratura scattò e dalla porta si affacciò Michael. «Venti minuti di ritardo Lisa.»

«Ho la colazione però» provò Lisa con un disarmante sorriso, afferrando il pacchetto ed esibendolo come un trofeo.

«Vieni, entra, la tua fortuna vuole che sia sabato.»

«Ho la colazione inoltre!» ripeté Lisa, spingendosi sulla punta dei piedi per dargli un lieve bacio sulle labbra.

Michael la lasciò passare, richiuse la porta e la seguì in cucina.

Quando lei ebbe posato il vassoio la fece voltare, con un unico movimento se la caricò in spalla come un sacco di patate e le lasciò andare un robusto sculaccione sulla sottile stoffa dei pantaloni della tuta.

«Piano! Ho il culo congelato!» protestò Lisa.

«Lisa!» tuonò Michael, lasciando andare un secondo sculaccione.

«Sedere!» gemette Lisa. «Sedere congelato!»

Michael si incamminò verso camera, strofinandole il sedere per riscaldarglielo.

«Ma hai detto che per fortuna era sabato» mugugnò imbronciata Lisa.

«Sì, confermo, sei fortunata.» Michael le diede un altro sculaccione. «Meglio?»

«Mmm... sì, un po' si è scaldato.»

Gliene diede un altro mentre si sedeva sul letto e se la faceva scivolare sulle ginocchia, poi prese a sculacciarla con cadenza regolare. Lisa si divincolò e cercò di coprirsi il sedere con le mani, ma quel che ottenne fu solo di essere rimessa al suo posto e una decina di sculaccioni più forti.

« Va bene! Va bene!» strillò dolorante. «Sto ferma!»

Michael approfittò di quella resa per tirarle giù i pantaloni e si trovò di fronte a un'intera famigliola di ricci sulle mutandine di Lisa.

«Ehi!» protestò Lisa.

«Ferma» la richiamò Michael e le diede un altro sculaccione lasciando la mano posata sul sedere. Adesso la pelle si era fatta piacevolmente calda.

«Sappi che non mi sento affatto fortunata!» recriminò ancora Lisa.

«Sei fortunata invece» disse Michael riprendendo a sculacciarla. «Non sarei così delicato se non fosse sabato.»

«Quando si dice il culo...»

Una fila di sculaccioni molto più forti la fece strillare. «La fortuna! La fortuna!»

«Mi spieghi come fai a essere sempre in ritardo?» domandò Michael tornando a colpirla con minore forza.

«C'era coda in pasticceria...» Lisa gemette per i colpi. Il sedere iniziava a farle proprio male. «Poi ho perso la metro...» altro colpo e altro lamento. «Poi mi sono fermata al giornalaio... ma avevano finito il tuo giornale...» ogni colpo era costretta a trattenere il fiato.

«Sei andata a quello in piazza?»

«... Sì!»

Michael si fermò, Lisa lo guardò imbronciata. «Basta così, vero Daddy?»

Miss BelliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora