Capitolo 97 - ASS red as you like

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Contrariamente a quanto previsto dal programma di viaggio, non lasciarono l'appartamento nel pomeriggio.

Michael aveva capito quanto a Lisa facesse piacere essere di nuovo lì e non fece commenti sul borsone che, dopo tre ore di presunti preparativi, era ancora più vuoto che pieno. Non disse niente nemmeno quando saltò fuori l'idea di fermarsi a cena. Giulia e Teo avevano un impegno per il pomeriggio, ma le due amiche si accordarono per mangiare una pizza da Giro, tutti assieme.

Lisa accettò di slancio e solo dopo, come rendendosi conto di non essere sola, cercò conferma nei suoi occhi che fosse d'accordo. Quando lui assentì fu ricompensato dal un bel sorriso.

Vederla di nuovo felice, dopo i brutti giorni passati, gli faceva bene allo spirito. Aveva proposto lui quel breve viaggio in Italia per uscire dall'appartamento di Vienna dove i fantasmi del loro litigio gravavano su tutto. Avevano superato la crisi, ma ancora non se l'erano ancora scrollata di dosso.

Solo una volta caricate le valige nel taxi, l'aveva vista veramente felice. Un'espressione di serenità senza ombre che non vedeva da tempo. Era come se uscire dall'appartamento per qualcosa di più di una passeggiata avesse riportato la loro storia nel mondo reale; come se Lisa, fino a quel momento, avesse temuto che il loro nuovo legame fosse troppo fragile.


Giulia e Teo uscirono poco dopo, lasciandoli soli nell'appartamento.

Michael andò in bagno per darsi una rinfrescata e togliersi di dosso un po' di stanchezza del viaggio. Lisa lo raggiunse per fare una doccia veloce. Michael la guardò spogliarsi per entrare con lui nella vecchia vasca scrostata.

«Potremmo riempire la vasca e stare un po' a mollo» propose lei e, non contemplando un rifiuto, chiuse il tappo. Sembrava di umore spensierato, un po' giocoso, e lui la lasciò fare. Lisa lo fece sedere e si accomodò contro il suo petto, facendosi abbracciare.

«Che volevi fare in cucina?»

«Di che parli?»

«Di quando ci hai riprese, rimettendoci in riga.»

«Stavate schizzando acqua ovunque.»

«Dal tono, ho pensato che non ti saresti limitato a un rimprovero.»

«Che stai dicendo, Lisa?»

«Pensavo che volessi sculacciarci entrambe.»

Michael stava per obiettare, ma Lisa si voltò per guardarlo. Le brillavano gli occhi di desiderio. «Pensavo che avresti sculacciato me e anche Giulia per insegnarci che non si gioca con l'acqua.»

Michael non disse niente, ma immaginò la scena. Lisa sulle sue ginocchia e Giulia che guardava, in attesa del suo turno.

La bocca di Lisa trovò la sua. Si baciarono.

L'immagine ancora nella sua mente acuì il desiderio. Lisa col sedere arrossato e Giulia che attendeva nervosa, ascoltando l'amica gemere e il suono ritmico degli sculaccioni.

La strinse più forte a sé, i corpi resi scivolosi dall'acqua e dal sapone, le mani che correvano sulla pelle. La baciò di nuovo.

Perché ci stava pensando ancora?


Più tardi, fu un rumore a destarlo. Si era assopito sul letto di Lisa, coperto da un vivace plaid azzurro. Lei gli dormiva a fianco, la bocca leggermente aperta. La osservò divertito ascoltandola russare lievemente fino a quando non sentì delle voci provenire dal corridoio. Si immaginò che Giulia e Teo fossero tornati.

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