Capitolo 38 - incendio

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La mattina successiva Michael si chiuse in ufficio subito dopo la colazione, e per prima cosa compose il numero di Helga.

«Devo anticipare il mio rientro, finirò le mie ferie a Vienna» disse Michael e poi le diede le indicazioni di tutto ciò che avrebbe dovuto fare per lui. Helga lo lasciò parlare quasi ininterrottamente per dieci minuti prendendo giusto qualche appunto per scrupolo. Conosceva così bene le abitudini di Michael che non ci sarebbe stato bisogno di tutto quell'elenco di prenotazioni da spostare, noleggi da chiudere, utenze e forniture da sospendere. In effetti di norma Michael si sarebbe limitato a darle una data e lei si sarebbe mossa in autonomia, quel suo bisogno di organizzare e riordinare era sintomo che qualcosa lo aveva destabilizzato. Non poteva essere di nuovo Helena, il doloroso capitolo della loro separazione era ancora in corso, ma Michael aveva "organizzato" la cosa, l'aveva inquadrata e ora la gestiva appuntamento dopo appuntamento, scelta dopo scelta. La sua brillante mente funzionava in quel modo: individuare, scomporre in parti e affrontarne una alla volta.

No, la cosa che lo preoccupava era nuova, inaspettata e non aveva ancora trovato il modo di affrontarla. Questo escludeva l'ambito lavorativo e problemi concreti lasciando due sole possibilità: famiglia o affetti.

«Al suo arrivo intende cenare con Miss Lehtinen?» domandò con finto disinteresse.

«Miss Lehtinen?» domandò Michael perplesso. A quanto pareva la fidanzata finlandese non solo non era il problema, ma non era nemmeno nei suoi pensieri.

«Sì, Miss Lehtinen, chiedevo se devo prenotare la cena per entrambi o solo per lei.»

«Nessuna prenotazione. Mangerò a casa al mio arrivo» disse sbrigativo Michael per poi passare a chiederle della sua agenda di lavoro.

Helga rispose alle sue domande mentre tirava le somme della sua indagine e concludeva che se Michael non fuggiva dall'Italia per raggiungere la bionda finlandese forse lo faceva a causa della della giovane cameriera. Scorrendo gli appunti Helga si accorse che non era stata nemmeno menzionata nel puntiglioso elenco di Michael.

«Riguardo Miss Bellini?» domandò.

«Prego?» domandò Michael spiazzato.

«Chiedevo a proposito della cameriera, mi ha dato disposizioni per tutto tranne che per Miss Bellini. Che intende fare con lei?»

Il telefono all'altro capo rimase muto facendo sorridere Helga. Aveva fatto centro.

«Mr Berger è ancora lì?»

«Le faccia liquidare lo stipendio per l'intero ottobre e poi chiuda la pratica.»

«Benissimo.» A quanto pareva, qualunque cosa fosse successo, Michael era intenzionato a chiudere.


***


Impegnata in cucina tra pentole e padelle in previsione del pranzo, Lisa sentì il cellulare di Mr Berger suonare nel soggiorno. Tre squilli e lui rispose parlando in inglese, col tono di voce riservato a Miss Finlandia.

Infastidita, Lisa allungò l'orecchio. Cosa voleva culo secco di tanto urgente da rompere a metà mattina? Generalmente la smorfiosa telefonava la sera.

La voce di Michael attraverso il legno della porta le rivelò che lei lo richiamava perché era stato lui a chiamarla per primo. Questo solleticò sia la curiosità che la gelosia di Lisa, ma nel contempo la voce si stava allontanando e la conversazione in inglese si faceva particolarmente difficile da seguire.

Abbandonando le pentole sul fuoco Lisa andò alla porta e la dischiuse lo stretto necessario per poter origliare.

«Sì, tra tre giorni» disse la voce di Michael poi ci fu una pausa di silenzio.

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