CAPITOLO 28

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Nonostante l'oscurità che ormai circondava la mia famiglia e soprattutto me, c'era una piccola parte in cui la mia vita procedeva normalmente.

Grazie a ciò che Silente e Potter avevano fatto al ministero tutti avevano appreso del ritorno del signore oscuro.
Il quel caso il ministro ritenne opportuno far tornare Silente come preside di Hogwarts. Il padre di Draco era stato portato ad Azkaban, dopo la battaglia al ministero. Ero molto in pensiero per lui, perché potevo solo immaginare come si sentisse.

Dopo aver liberato i miei genitori tornai ad Hogwarts, per sostenere i G.U.F.O. che i Weasley avevano interrotto. Parlai molto poco con Shaila e Louis, perché non sapevo cosa dirgli.

Avevo paura di dire a qualcuno cosa ero diventata. Ma loro erano i miei amici più cari, e sapevo che se ne sarebbero accorti prima o poi.

<finalmente liberi!> Shaila si sdraiò davanti alla riva del lago. Dopo gli esami Louis aveva proposto di rilassarci un po' prima del viaggio di ritorno.

<Cassy cosa farai adesso che i tuoi genitori sono liberi?> chiese quest'ultimo. Ci pensai. C'erano tante cose che volevo fargli vedere, sentire. Volevo presentargli i miei genitori adottivi e andare in giro per il mondo per visitare le grandi capitali.
Ma non potevo.
Ormai ero asservita.

<passerò del tempo con loro, penso.> risposi.

<sono così felice per te, Cass> disse Shaila sorridente. Nonostante il peso degli esami fosse sparito, ci godemmo quelle poche ore in silenzio.

La loro presenza mi bastava, almeno per il momento.

Quando il sole cominciò a calare decidemmo di andare a fare le valigie. La mattina dopo saremmo tornati alle nostre case, e non ci saremmo rivisti da lì a due mesi.

<penso che pianterò degli alberi di fico questa estate, ho sentito che piacciono molto ai babbani> se ne uscì Shaila mentre lanciava alla rinfusa i vestiti dentro la valigia.

<già..> risposi, un po' sovrapensiero. Avevo quasi finito di piegare i maglioni.

<e poi potrei comprare uno di quei maialini che..Cass> un sospiro mi uscì dalle labbra.

<dimmi Shay> mi morsi un labbro nel far finta di star bene. Alzai la testa. Aveva le braccia incrociate.

<si può sapere cos'hai? È da quando sei tornata che sei strana> non strana, la corressi nella mia testa.

<niente, sono solo preoccupata per i miei genitori> mentre lei si avvicinava a me per abbracciarmi, io mi irrigidii.

<non possono più fargli del male Cass> mi accarezzò la schiena, per poi allontanarsi e chiudere la valigia. Feci la stessa cosa e sperai che non ne parlassimo più.

Sentimmo bussare alla nostra porta. Io e Shaila ci guardammo, nessuna delle due stava aspettando qualcuno.

<vado io> dissi, avvicinandomi alla serratura. Quando aprii, mi ritrovai di fronte l'ultima persona che avrei voluto vedere.

Astoria Greengrass, elegante come sempre, era in piedi di fronte a me.

<Cassandra ciao> disse con il suo solito tono stridulo <volevo invitarvi alla festa di stasera, giù nella sala comune> i suoi occhi restarono fissi sul mio abbigliamento. Avevo la divisa sgualcita, la gonna leggermente alzata e la cravatta allentata e storta.

<ci saremo!> urlò Shaila da infondo alla stanza. Sospirai.

<bene, e non c'è bisogno di vestirsi eleganti> disse infine squadrandomi da testa a piede. Gli risposi con un sorriso tirato, per poi chiuderle la porta in faccia.

L' Ultima DiscendenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora