CAPITOLO 25

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successe tutto così in fretta che non mi ricordavo nemmeno come fosse iniziato. in qualche modo, Ron Weasley aveva avuto su di sè l'attenzione necessaria per farci scappare. perdipiù, da quello che avevo capito, si trattavano di semplici dolci avvelenati.

stavamo correndo verso il ponte quando riuscimmo a raggiungere Harry ed Hermione.

<è stato fantastico! ci sono cascati in pieno!> continuava a dire Ginny Weasley in corsa.

<si, fantastico. il problema è come arriveremo a Londra e al ministero senza essere scoperti.> disse Harry mettendo fine alla gioiosa esultanza.

<volando, naturalmente!> esclamò Luna ovvia.

<i thestral sono anche dei volatili. in più passeremo sicuramente inosservati.> spiegò. sapevo di che essere stesse parlando, lo avevo incontrato un anno prima, durante il viaggio dal castello al binario 9 e ¾. era una creatura ossuta e incompresa. spesso messa all'angolo per la sua diversità, anche se personalmente lo trovavo affascinante.

<d'accordo, allora seguitemi.> rispose Harry dopo qualche secondo di riflessione.

una volta in groppa ai thestral partimmo. uno dietro l'altro ci lasciammo alle spalle Hogwarts e i suoi problemi.
il viaggio fu leggero, spenzierato e decisamente appagante per i nervi in tensione.

appostammo le creature dietro un vicolo, poco lontano da una vecchia cabina telefonica. dopo saremmo passati di lì per raggiungere il ministero.
entrammo a gruppi da tre ed io, ovviamente capitai con Shaila e Luis. il ministero era come lo ricordavo: buio e tetro. ci ero andata solo una volta, l'estate precedente insieme a mia madre - o quella che pensavo fosse mia madre - e probabilmente ero dello stesso parere di allora.

<forza.> ci incitò Potter. lo seguimmo fino all'ascensore, dove ci aggrappammo tutti alle manovole. esso ci scaravantò da una parte all'altra fino a quando non raggiungemmo un posto ben preciso: l'ufficio misteri.

a passo spedito di diresse verso la porta che era proprio alla fine del corridoio davanti a noi. lo raggiungemmo. la stanza era buia e piena di sfere - tutte tetre e quasi sporche. iniziò a contare gli scaffali ripieni fino all'immenso soffitto. si fermò in mezzo a quattro corridoi e si guardò intorno.

<doveva essere qui, perché..> cercò di spiegarsi Harry.

<Harry, qui c'è scritto il tuo nome..> lo richiamò Neville Paciock. Harry si precipitò da lui e afferrò la sfera. nella sua mano la sfera prese di un colore azzurro mare, come le profondità marine - che si dissolse dopo una manciata di secondi. si girò di scatto, teso e con la baccchetta puntata.

<dov'è Sirius?> chiese verso una figura slanciata. non riuscivo a distinguerne il volto poiché era coperto da una maschera.

<sai dovresti imparare a riconoscere la differenza tra sogni>l'individuo parlò con voce profonda e tenue. aferrò la bacchetta e se la passò davanti al volto, scoprendo la sua identità. <e realtà> finì Lucius Malfoy. la sua chioma platino fece capolino con la luce tenue che emanavano le nostre bacchette.

<hai visto solo quello che l'oscuro signore voleva che vedessi> continuò, piegando legermente la testa di lato <ora dammi la profezia> ordinò a Potter.

<provi solo a toccarci ed io la rompo> rispose deciso il ragazzo.
una sonora risata provenì da dietro Malfoy. man mano che si avvicinava capivo che si trattava proprio della persona per cui ero volata fin lì.

<lui sa come si gioca...>urlò divertita <piccino, piccino> si avvicinò a noi <piccolo..potter!> sussurrò in modo dispregiativo.

<Bellatrix Lestrange> si intromise Neville, con molta rabbia che trasudava dagli occhi.

L' Ultima DiscendenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora