CAPITOLO 4

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Non avevo dormito per niente dopo aver letto la lettera, e più ci pensavo più volevo urlare dalla disperazione.

Ma quella mattina dovevano iniziare le lezioni e non mi sarei mai permessa di mancare. Scendemmo a fare colazione, per modo di dire perché non toccai cibo. Shaila fece ritardo perciò trovai del tempo per parlare da sola con Louis.

<non glielo hai ancora detto?> chiesi.

<A Shay? No, e non so se sarebbe la cosa giusta> rispose azzannando del bacon. Presi un sorso di succo di zucca.

<Perché?>

<Lei non mi vede in quel modo, e io non vorrei mai rovinare la nostra amicizia. Mi passerà, prima o poi> concluse prendendo una forchettata di uova. Per quanto mi facesse piacere l'ipotesi di loro due insieme, dovevo rispettare la sua decisione, e astenermi da qualsiasi cosa.

<Tu invece, con..Malfoy?> chiese abbassando notevolmente la voce per non farsi sentire. Ingoiai un groppo in gola.

<Niente di interessante> mentii <cerco di stargli dietro ma è molto difficile. È una diva> dissi, e lo pensavo veramente, in situazioni normali.

Louis scoppiò a ridere. Lo guardai confusa.

<Sembra molto divertente detta così> si difese, ma tornò quasi subito serio <ma non è solo questo. So che c'è altro, ma non vuoi parlarne.> continuò. Il mio sguardò si congelò completamente. Anche lui si era accorto. Non mi dovevo sorprendere, erano i miei migliori amici e solo loro avrebbero potuto intuire che qualcosa non andava.

<è troppo complicato, Louis> riuscii solo a dire. Mi sentii un peso nel petto che urlava di essere lasciato andare. Ma non potevo.

<D'accordo Cass, io per te ci sarò, comunque vada> mi rassicurò infine, mettendo un punto alla conversazione. Provai molto senso di colpa nei loro confronti.

Il corridoio era colmo di studenti. Louis mi aveva abbandonata per andare alla lezione di erbologia della Sprite, mentre Shaila non si era ancora fatta vedere, anche se avremmo avuto pozioni insieme quella mattina. Incrociai la McGranitt, che era intenta a dare indicazioni ai ragazzini del primo anno. Mi ricordò velocemente che c'era un nuovo professore di pozioni: Horace Lumacorno. Con Draco e la lettere me ne ero completamente dimenticata. Piton aveva guadagnato il posto che ambiva da anni, difesa contro le arti oscure, il che mi fece rigirare lo stomaco.

Entrai con lentezza nell'aula di pozioni dato che ero in largo anticipo. C'era un'uomo seduto in cattedra che conclusi fosse il professor Lumacorno, che stava scrivendo qualcosa su un foglio di pergamena. Non mi aveva vista entrare. Osservai intorno a me: i calderoni e le dispense erano le stesse. Al centro della postazione del professore erano appoggiate due fiale di colore diverso e un calderone. Una fiala la riconobbi subito dal liquido trasparente. Era la Felix Felicis. Mentre l'altra non l'avevo mai vista prima. Mi avvicinai al calderone, e tre profumi diversi mi inondarono le radici. Per primo il sapore di mela, intenso sulla lingua come se la stessi mangiando in quel momento. Poi si trasformò in tacchino, che mi riportò nella casa dei miei genitori adottivi, quando tutti i natali il tacchino era uno dei pasti principali. E infine un secco e permanente odore di muschio. Sapevo di chi era quell'odore e non me ne vergognavo ad ammetterlo.

Era amortentia. Il filtro d'amore più potente che esistesse. più in là, oltre la postazione, vi erano anche il veritàserum e la pozione polisucco.

<vedo che non ha perso tempo, signorina Soulblack> mi girai verso la voce. Era il professore. Aveva un mantello color marrone caldo e un naso fino e sporgente. Mi sorrise caloroso e si posò una mano sull'addome tondo, quasi come se fosse stato imbottito.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 31 ⏰

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