Alfred Rootsawer
Il fungo si trovava sul tronco dell'albero, a tre passi sopra la mia mano. Purtroppo avevo già raccolto quelli a portata che si trovavano nel raggio di un miglio dall'abitato, quindi fui costretto a prendere per forza quello. Mi tolsi la giacca e la usai come corda improvvisata per arrampicarmi sul tronco ampio quanto il mio tavolo. Quando arrivai al fungo afferrai un lembo della giacca con i denti, sfilai un coltello dal fodero nella mia cintura e con quello staccai la placca fungina dal tronco ruvido. Lo misi nella sacca e con un salto tornai a terra.
Erano cambiate molte cose negli ultimi tre anni, ma certe cose rimanevano sempre uguali. Con la saccoccia piena di ingredienti e una borsa di strumenti sotto mano mi diressi verso la piazza centrale, dove dovevo visitare un paziente. L'aria del mattino era umida e densa dell'odore di resina e muschio, la luce del sole attraversava gli alberi generando un complesso disegno di luci e ombre sul sentiero accidentato che stavo percorrendo verso il centro di Elwood.
Lungo la via mi imbattei in un gruppo di uomini che attorniavano un albero. Capii subito che non stavano tagliando un albero normale perché il mana degli attributi acqua, terra e vento scorrevano nel tronco e nei rami con molta più intensità rispetto agli alberi attorno. Un'altra prova di ciò era che il capo Adalbert stava accovacciato su un grosso ramo, tenendosi aggrappato ad esso con la forza delle gambe mentre nelle mani teneva un ascia in cui stava convogliando il suo mana. Il manico della sua ascia era nello stesso legno dell'albero, una cosa resa necessaria per poter resistere all'impatto se il mago che la impugnava non aveva abbastanza mana per indurire anche il manico. Adalbert era un mago abbastanza decente, ma non aveva mai avuto una vera istruzione e il suo controllo del mana era al massimo mediocre.
Il capo calò l'ascia nel ramo, provocando un riverbero che potei sentire con le piante dei piedi. Un colpo del genere avrebbe normalmente sradicato una giovane albero o sfondato un muro, ma il ramo dell'albero degli elfi, nonostante fosse largo appena come il suo braccio – ad essere onesti piuttosto grosso – non aveva subito che un solco. Il capo menò altri tre colpi prima di ritenersi soddisfatto e concentrarsi su un altro ramo. Doveva averlo fatto altre quattro volte perché quattro coppie di uomini stavano tagliando altri rami e Adalbert stava sudando copiosamente.
Funzionava così quando si sfruttava un albero degli elfi: gli si tagliavano dei rami finché rimanevano unicamente i più grossi e solo una volta indebolito l'albero lo si abbatteva, un processo che poteva richiedere parecchio tempo ma che era indispensabile con un solo potenziatore a disposizione. Quello era anche parte del motivo per cui la valle non aveva subito un disboscamento più intensivo, insieme alla difficoltà di trasporto verso Lynsber. Con tutto quel lavoro per appena cinque alberi degli elfi all'anno si potevano tagliare sessanta, forse ottanta altri alberi all'anno che venivano portati ogni tre mesi in città.
Dopo aver finito di intaccare un altro ramo Adalbert mi vide e scese giù.
"Come stai Alfred?"
"Bene, tu?"
"Stanco, quei cosi sono davvero degli ossi duri".
"Perché Wil non è qui?" chiesi, notando la sua assenza.
"Sta lavorando su alcuni degli esercizi del libro che ci hai dato". Il capo Adalbert si avvicinò a me, guardandosi attorno per non farsi sentire. "Sai, i progressi di tuo figlio stanno diventando un ossessione per Wil. Ha già raggiunto lo stadio rosso chiaro e il suo controllo del mana è molto migliore del mio, ma riesce a vedere il divario con Konrad che continua a crescere. Come fa tuo figlio a migliorare così tanto?"
Iniziai a sentirmi a disagio, anche se feci di tutto per tenerlo lontano dal mio volto. Il capo era una brava persona, ma non gli avevo detto nulla dell'artefatto. A dir la verità, pure io rimanevo sconcertato dalla crescita di Konrad e non riuscivo a capacitarmi di come l'artefatto lo abbia aiutato a diventare così forte. Ho provato a studiarlo mentre mio figlio dormiva per capire se c'era una qualche altra funzione nascosta, come quando lo ha fatto risvegliare, ma non riuscivo a trovare niente. Possibile che mio figlio fosse un tale genio?
YOU ARE READING
The Beginning After the End: Mysteries of the Past
FanfictionATTENTION - The first part of the chapters is in Italian, the second part is in English. Il continente magico di Dicathen sta cambiando. Forze immense e antiche si scontrano tra di loro, mettendo in mezzo milioni di vite innocente. Nel frattempo nuo...