38. The test

145 3 17
                                    


Guardai l'uomo, rimanendo per qualche secondo imbambolato. I miei occhi si spostarono sull'avventuriera e Konrad, poi di nuovo sull'esaminatore di nome Drogo.

"Devo entrare io?" chiesi, un po' stordito.

"Certo. E non essere così rigido" replicò lui.

Mi alzai e seguii Drogo al centro della sala, sentendo le ginocchia molli per la tensione. A ogni passo strascicato sentivo la sabbia che era stata sparsa sopra il pavimento di terra compattata sotto la suola delle mie scarpe e il metallo della mia armatura tintinnare. Anche gli odori si fecero più forti e oltre all'aria stantia della stanza potevo sentire il grasso con cui era stata oliata la mia armatura.

Fino a un attimo prima mi sentivo sicuro di me stesso e pronto a combattere ma ora che dovevo farlo davvero tutta la tensione che avevo cercato di sopprimere tornò prepotentemente a galla.

Ci posizionammo uno davanti all'altro Drogo mi parve improvvisamente grande il doppio. I suoi movimenti emanavano solidità e sicurezza e la pressione che emanava mi rendeva agitato. Non riuscivo neanche a sentire il suo nucleo, il ché poteva significare solo che era molto più forte di me. Alzai l'ascia, che pareva pesare quanto il tronco di una quercia, ma rimasi lì piantato.

"Forza, fammi vedere cosa sai fare" tentò di spronarmi.

"M-ma cosa devo fare esattamente?" chiesi, impacciato.

"Semplicemente devi provare a colpirmi".

"E lei non mi attaccherà?"

"Dipende".

"Da cosa?"

"Da quanto sei scarso".

"C-come?"

"Non è complicato: tu mi attacchi e se sei troppo debole mi limiterò a schivarti" disse l'uomo, alzando le spalle.

"Quindi dovrei sperare che tu mi attacchi?"

"Più o meno. Vuoi iniziare?"

Un filo di rabbia mi salì in gola, senza però accendermi ma svegliandomi un po'. Con la coda dell'occhio guardai in direzione di Elaine e di Konrad, che osservavano la scena seduti nella panca evocato da quest'ultimo. Fu proprio il suo sguardo, quell'ansia per il mio combattimento, a liberarmi definitivamente dal torpore che mi attanagliava i muscoli. Anche mi avesse massacrato, non avrei mai accettato di tremare come un codardo proprio davanti a lui.

Mai.

Alzai la mia ascia da combattimento e partii alla carica contro l'avventuriero, distribuendo il mana su tutto il corpo. Drogo schivò facilmente il primo colpo, poi quello dopo e quello successivo senza sforzo nonostante la sua mole. Non che mi aspettassi altro, sebbene fosse terribilmente frustrante quella evidente superiorità.

Provai una finta portando la lama dietro la spalla come a fare un ampio colpo dall'alto verso il basso, invece colpii rapidamente con la punta del manico verso il volto. Drogo però riuscì a leggere le mie intenzioni e senza neanche spostarsi scansò il mio attacco.

Mi allontanai da lui.

"Tutto qui?" chiese, alzando un sopracciglio.

"Figurati" risposi.

Infusi più mana nella mia ascia da guerra, che improvvisamente sprigionò una fiammata che la avvolse completamente. Con l'ascia alzata caricai nuovamente contro di lui ma, quando menai il colpo che ovviamente schivò, invece di portarlo a termine bloccai l'ascia a metà strada e la spinsi in avanti per colpirlo in volto con il metallo rovente. Drogo schivò anche quell'attacco, a quel punto però si era piegato troppo. La mia ascia iniziò a brillare più forte e in un secondo ci fu un'esplosione che mi fece vedere le stelle.

The Beginning After the End: Mysteries of the PastWhere stories live. Discover now