19. A long night

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Konrad Rootsawer


Il mana della terra tendeva verso il basso, cercando di rimanere coesa nelle sue parti. Per quanto si sbriciolasse non diventava mai liquida, in qualche modo tendeva sempre ad aggregarsi in grani. In mezzo ai granelli finissimi l'acqua tendeva ugualmente verso il basso, ma anche a riempire ogni spazio vuoto tra i grani. Potevo sentire un'altra forza che agiva sull'acqua, che la attirava verso l'alto e i lati. Io la favorivo, compattando i granuli e spingendo l'acqua verso l'esterno.

Aprii gli occhi, osservando Mertyn che stava estraendo l'acqua dall'ennesimo recinto che avevo sollevato, questa volta non per creare campi coltivati ma per allungare la strada. Avevo ormai perso il conto di quanti terrazzamenti avevamo creato da quando io e Wil eravamo arrivati qui ma pensai che fosse abbastanza per dare un appezzamento di terreno a tutti gli abitanti di un villaggio. Da quel che mi è parso di capire volevano creare un collegamento più diretto con il nord di Sapin, evitando la strada lungo la costa per Etistin e il passaggio difficile delle Grandi Montagne. Probabilmente volevano anche aumentare la produzione agricola strappando terreno agli acquitrini e fornire punti di riposo a chi faceva questa strada. Era ancora fresco il ricordo della traversata disagevole e capivo quanto sarebbe stata importante una strada del genere.

"Quand'è che finiamo?" chiese Wil, asciugandosi il sudore dalla fronte.

"Non lo so, ce lo diranno loro".

"Siamo molto lontani, non voglio rischiare di arrivare di notte"

"Ho paura che sia molto probabile".

Ormai la strada si estendeva così in là che ci volevano diverse ore di camminata per arrivare fino al campo, al punto che il pranzo lo avevano servito lì, senza farci tornare a mensa. Per diverse settimane il gruppo addetto alla costruzione della strada si era occupato di consolidare le sezioni già traccate, sia indietro che avanti, ma adesso si voleva continuare a estendere la strada in direzione degli altri campi di costruzione. Ben presto il gruppo si sarebbe diviso in tre parti, due che avrebbero costruito altri piccoli campi che si sarebbero occupati solo di allungare la strada senza estendere ulteriormente le coltivazioni e un terzo che avrebbe mantenuto quello che era stato costruito in attesa dei coloni.

Come avevo purtroppo previsto i controllori ci fecero lavorare troppo tempo e quando iniziammo ad andare versp il campo il sole iniziava già a calare. Eravamo ancora in cammino quando la luce iniziò rapidamente a svanire.

"Accidenti, ma il vecchio non aveva detto al nostro controllore di farci arrivare prima del buio?" si lamentò Mertyn.

Alla mia sinistra Wil incespicò, riuscendo a rimanere in piedi ma imprecando a mezza voce. Un luogo irregolare come la palude era molto pericoloso quando non c'era più luce. Purtroppo solo la guardia aveva una torcia e, anche se cercavamo tutti di rimanergli vicino, ben presto gli schiavi più deboli rallentavano, costringendoci periodicamente a fermarci e allungando ancora di più il cammino.

"Questa è davvero una seccatura, non vedo l'ora di finire e andarmene da questo postaccio" disse Wil.

"Manca ancora qualche giorno, abbi pazienza" provai a calmarlo, nonostante mi sentissi esattamente come lui.

Stavo per dire qualcos'altro, ma mi fermai quando mi parve di sentire una perturbazione nel mana atmosferico e mi girai. Scrutai l'oscurità, ma a parte gli schiavi rimasti indietro non mi parve di sentire nessun'altro.

"Cosa succede?" chiese Wil.

"Non lo so, mi è parso di sentire qualcosa".

"Una bestia di mana?"

The Beginning After the End: Mysteries of the PastWhere stories live. Discover now