42.In the bowels of the earth

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Dopo l'introduzione i gruppi si erano messi in fila uno dietro l'altro, con i capitani davanti a tutti. Ognuno di loro portava delle lanterne molto luminose che quando entrammo rischiararono completamente il dungeon. I gruppi erano formati da un anello esterno di avventurieri con all'interno gli studiosi e anche una manciata di emettitori.

Il nostro gruppo si trovava in prima fila, leggermente più distanziato di quanto lo fossero gli altri gruppi tra di loro. Inoltre, a differenza degli altri capigruppo, il nostro si trovava in fondo mentre la testa era guidata da uno dei suoi collaboratori che teneva la lanterna. Era chiaro che stavano cercando di non far mescolare troppo i gruppi.

O meglio, stavano cercando di impedire che qualche avventuriero tentasse di unirsi al nostro gruppo di nascosto.

Finché eravamo in fila senza scontrarci potevo capire come sarebbe stato possibile ma mi chiedevo come sarebbero riusciti a fare una cosa del genere quando saremmo arrivati allo scontro. Sarebbe stato più semplice fare un controllo arrivati al quarto livello, ma immaginai che meno avventurieri lasciavano passare in questo momento e più sarebbe stato veloce dopo.

Non ci fu comunque occasione di vederlo nel primo livello perché i Batrunner, nonostante fossero morti, conservavano comunque gli istinti di quando erano vivi e quindi quando sentirono la pressione di un numero tale di avventurieri preferirono rimanere in disparte.

Poco prima di entrare nel secondo livello il caposquadra Jesmya impose ai prestigiatori – me compreso – di alzare delle barriere, non tanto solide da sprecare troppo mana ma abbastanza da resistere al tipo di attacchi che avevano segnalato gli avventurieri.

Non fu uno sbarramento di colpi vero e proprio, solo alcuni aculei sporadici che non erano in grado di penetrare le nostre difese. Mentre il nostro gruppo e poi quello successivo passavano infine iniziai a sentire la risposta dell'ultimo gruppo, che si staccò dagli altri per svolgere il suo compito.

Fu quando arrivammo al terzo livello che le cose iniziarono a farsi inquietanti.

Il livello era caldissimo, pieno di buche che emanavano gas puzzolenti e che rendevano l'aria pesante. Dopo un po' ci fu un leggero sussultare del gruppo che si divise e si ricompattò come fosse un fiume il cui corso veniva interrotto da un sasso.

La cosa che produsse quell'effetto era un mucchietto d'ossa carbonizzate, abbandonato in mezzo al percorso. Doveva essere il loro guaritore – Oliver, mi sembra si chiamasse.

Mi chiesi che tipo di persona fosse, come aveva vissuto, cosa lo avesse portato a esplorare questo dungeon e come fosse morto. Non ci avevano fornito quasi nessun dettaglio, a parte che quest'uomo in particolare fosse morto in questo livello a differenza di tutti gli altri che sono morti nel quinto.

Wil mi riportò al presente dandomi una gomitata sul braccio.

"Non distrarti, c'è qualcosa che non va in questo posto" mi sussurrò.

"Sì, hai ragione" risposi.

Sollevai nuovamente il mio bastone e tornai a concentrarmi. 

Camminammo per quasi tutta la lunghezza del livello del dungeon tenendo il bastone alzato pronto a lanciare un incantesimo di protezione ma la bestia di mana non si presentò e non ci fu alcuna eruzione. Il livello sembrava solo un'unica lunga stanza caldissima che puzzava di zolfo. Nemmeno con la pulsazione terrestre riuscivo a individuare il verme, pareva essere semplicemente svanito.

Anche il capo della nostra squadra pareva essere nervoso e lanciava occhiate a ogni cratere che si trovava davanti ma non lasciò che il gruppo rallentasse e ci fece andare verso il quarto livello. Non ci fece però riposare subito, spingendoci molto in là all'interno della galleria. Camminammo per quasi un quarto d'ora all'interno del quarto livello prima che ci facesse fermare.

The Beginning After the End: Mysteries of the PastWhere stories live. Discover now