Wilhelm Ironside
L'asse di legno, marcia e impregnata d'acqua, si sfaldò appena il cavallo vi poggiò sopra il suo peso, rischiando di mandarmi a gambe all'aria nel fango.
"Odio le paludi" mi lamentai a denti stretti.
Io, Konrad ed Elaine stavamo attraversando una sottile striscia di terra fangosa che divideva il Mirror Lake da una serie di stagni che si estendevano fino a delle colline terrazzate. Una mandria di grosse bestie di mana bovine con lunghe corna ricurve pascolavano placide dentro lo stagno più grande, guardate pigramente da un ragazzino stravaccato sulle radici di un albero nodoso. Sulla striscia di terra gli abitanti avevano steso una strada di assi di legno per evitare che la gente sprofondasse nel terreno fangoso – con scarsi risultati, a mio avviso.
Quando eravamo arrivati al villaggio dei pescatori per incontrare Elaine lei ci aveva detto che non c'erano navi al momento e che la cosa più sicura da fare era andare con i cavalli verso la costa meridionale del lago. La città più vicina con un cancello si trovava a nord e quindi sarebbe stato più sicuro andare nella direzione opposta, almeno a detta sua. Sembrava fin troppo familiare con i depistaggi, cosa che mi fece sentire un po' a disagio.
Noi tre attraversammo quindi la foresta in direzione sud, inoltrandoci spesso in mezzo alla vegetazione pur cercando di mantenere il lago sempre ben in vista. Non avevo mai visto una foresta così grande e, nelle mattine in cui si alzava la nebbia dal lago, sembrava davvero di essere nella foresta di Elshire. La situazione non migliorò molto quando incontrammo le prime colline che, pur alzandoci sopra il livello della nebbia, erano così impervie che a volte i cavalli si impuntavano e ci costringevano a un lungo giro. La cosa più inquietante fu che negli svariati giorni di viaggio non incontrammo praticamente anima viva, solo qualche cascina abbandonata. Anche i sentieri erano stretti e tortuosi, rendendo il nostro viaggio ancora più arduo di quanto già non fosse.
Alla fine uscimmo dalla foresta e, il giorno dopo, arrivammo in vista della città che si trovava oltre la striscia di terra.
Attraversammo quel tratto fangoso e ci dirigemmo a una scuderia che si trovava al limite della città, composta da poco più che tettoie di legno e paglia. Elaine scese e si diresse verso un uomo di mezza età con la pelle abbrustolita dal sole e una pancia da birra prominente che stava esaminando alcuni fogli.
"Cosa posso fare per lei? Avete bisogno di un posto per quei ronzini?" chiese l'uomo, mettendo da parte i fogli.
"In realtà non ci servono più. Vorremmo venderli" disse l'avventuriera.
"Vi servono i soldi per attraversare il portale, vero?"
"Forse".
"E ditemi... avete qualche documento di proprietà per i vostri cavalli?"
Gli occhi dell'uomo si erano fatti sottili e c'era una luce di furbizia nei suoi occhi.
"Sfortunatamente abbiamo perduto i documenti, ma immagino non sia un grosso problema per te".
"Questo inficia parecchio sulla somma che posso offrirti, signora. Ho bisogno di farmi fare dei nuovi documenti e sa come è fatta la burocrazia, a volte bisogna oliarla un po' perché funzioni".
"Quanto pensava di offrirmi?" chiese.
"Per tre cavalli senza certificato direi... quindici monete d'argento".
Guardai il venditore a bocca aperta, sconvolto per il prezzo ridicolmente basso che ci aveva offerto.
"Mi sembra un tantino poco. Vedi, noi abbiamo bisogno di andare fino a Blackbend e abbiamo bisogno di un po' più soldi" disse Elaine, con una pacatezza inquietante.
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The Beginning After the End: Mysteries of the Past
FanfictionATTENTION - The first part of the chapters is in Italian, the second part is in English. Il continente magico di Dicathen sta cambiando. Forze immense e antiche si scontrano tra di loro, mettendo in mezzo milioni di vite innocente. Nel frattempo nuo...