12. Shower of humility

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"Hai preso tutto, vecchietto?" chiese Elaine al vecchio droghiere.

"Sì" rispose, un po' irritato.

"Ricordati di presentare questo alla Gilda quando venderai questi nuclei di bestie. Non siamo nelle Beast Glades, ma la gilda è molto gelosa del suo monopolio e potrebbe fare comunque storie se non dici di venderle a nome mio".

La donna porse un foglietto a Crast, che se lo mise subito in tasca.

Avevamo preso in spalla le nostre cose – io anche quelle di mia madre – e ci trovavamo all'uscita della fortezza. Avevamo sganciato la slitta dalla sella e ora Crast si stava preparando ad andare da solo verso Lynsbeir con una sacca piena di nuclei bestiali. Erano poco più della metà di quelli che avevamo raccolto dopo l'attacco, l'altra metà ce li aveva Elaine nel suo anello dimensionale, compreso il nucleo del leone dell'alba regale. Con i soldi ricavati da qui nuclei avrebbe potuto comprare scorte alimentari e utensili più che sufficienti per sostenere Elwood finché non si fosse rimessa in sesto.

Crast fece voltare la bestia e con un colpo di redini la fece partire all'interno del passo. Con quella bestia forse sarebbe riuscito ad arrivare fino a Lynsbeir prima di notte e a quel punto avrebbe comprato tutto ciò che gli abbisognava da suoi fornitori di fiducia, compresi nuovi carri e nuove bestie per portarli a Elwood dato che quelle che aveva erano stati distrutti nell'attacco.

"Sicuro che non continuerà per la sua strada con i soldi? Ho rinunciato a metà dei nuclei per ricostruire il villaggio dove è sepolto mio fratello, non per arricchire un vecchio mezzo sdentato".

Mia madre la guardò male. Per gli abitanti del villaggio i nuclei appartenevano a noi, ma era una zona grigia della legge dato che ci trovavamo al confine e se ci fossimo lamentati rischiavamo che magari fosse sir Wykes a prendersi i nuclei per sé. I nuclei che avevamo lasciato a Crast sarebbero comunque bastati per la ricostruzione.

"Sì, tornerà. Noi gente delle montagne non siamo avidi come voi dell'ovest".

Inoltre i tre figli di Crast erano rimasti a Elwood, ma non lo dissi perché comunque mi fidavo anch'io del vecchio.

"Io vengo da Blackbend, che non è poi tanto più a ovest di qui. Inoltre voi lavorate tutti per la famiglia Wykes, la più alta nobiltà ordinata di Etistin."

"Vi prego" intervenne Konrad. "Qui fuori si gela. Andiamo avanti".

Le due donne si guardarono male per qualche secondo ma poi fecero come aveva detto e ci incamminammo.

Il passo montano era lungo e stretto. A volte si allargava un po' di più, in altre si stringeva al punto da permettere il passaggio ad appena tre persone di camminare affiancate, inoltre il terreno era irregolare, con continue discese e salite che rendevano difficile capire se fossimo più al di qua o al di là. Non si poteva neanche vedere dove si stava andando o da dove si era arrivati per più di un centinaio di passi perché il sentiero andava a zigzag e per la maggior parte il paesaggio era nuda roccia con qualche macchia di muschio. Se ci fossimo addormentati lì al risveglio non avremmo saputo distinguere la direzione in cui dovevamo andare.

Dopo quattro ore di camminata il passo iniziò ad allargarsi sempre di più finché, superato l'ultima curva, ci ritrovammo davanti alla valle di Lynsbeir.

Avevo visitato la valle già due volte, ma lo spettacolo era sempre qualcosa di emozionante. Il fiume che partiva da Elwood attraversava un paesino ai piedi del passo prima di unirsi a un altro fiume proveniente da una valle più a est e sfociare in una distesa d'acqua sul fondo della valle. Altri tre valichi aprivano sulla corona delle montagne che attorniavano la valle, collegando Lynsbeir al complesso di valli e altipiani che formavano l'Unione di Lyn.

The Beginning After the End: Mysteries of the PastWhere stories live. Discover now