45. Chasm

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Wilhelm Ironside

Quando attraversammo il portale il mio stomaco iniziò a rivoltarsi su se stesso ma la radice che stavo masticando mi impedì di rigettare tutto quello che avevo mangiato quella mattina. In realtà poco, considerando che cercavo di evitare di mangiare prima di entrare in un portale.

Aine guardò divertita la mia faccia nauseata e la guancia gonfia per via della radice che stavo masticando, facendomi voltare dall'altra parte.

Sapevo che ero uno spettacolo tutt'altro che dignitoso ma ero anche consapevole che sarebbe stato peggio se non l'avessi presa prima di passare. Per quanto ci provassi semplicemente il mio stomaco non riusciva a reggere i cancelli di teletrasporto.

Ci trovavamo in una specie di piccolo insediamento, circondato da un muro che si chiudeva sul portale, facendolo apparire quasi come un cancello speculare a quello che si trovava nel lato opposto delle mura, alla fine della strada centrale. A delimitare la strada da entrambi i lati si eregevano delle costruzioni quadrate, probabilmente evocate con la magia della terra, davanti alle quali bancarelle, casse e barili ostruivano in parte il passaggio. Diverse persone, non tutte avventurieri, si aggiravano per la strada e tra i vicoli in un viavai vivace di persone. Al mio fianco Aine aveva distolto lo sguardo da me e guardava con una certa impressione il piccolo avamposto.

"Da quanto sei un avventuriera?" le domandai con ancora in bocca il bolo di radici.

"Più o meno due anni. Partecipavo con mio fratello al torneo interraziale che si era svolto a Xyrus poco prima che dessero l'annuncio dell'integrazione di nani ed elfi nei ranghi degli avventurieri. In teoria doveva essere una cosa nascosta ma grazie ai contatti di mio padre l'avevo saputo prima degli altri, quindi quando era finito il torneo invece di ritornare con Feyfey ad Elenoir sono rimasta a Xyrus e appena è stato dato l'annuncio sono stata tra le prime a iscrivermi".

"Feyfey?" chiesi, contenendo a stento le risate.

"Scusa, è un soprannome che uso per prenderlo in giro con i miei amici" disse, con un sorriso non molto trattenuto.

"Comunque se sei un'avventuriera da due anni allora perché hai avuto quella reazione prima? Dovresti essere passata attraverso molti accampamenti simili" disse Konrad, che stava camminando un paio di passi avanti. A differenza nostra non c'era alcuna ilarità nel suo volto. Anzi, sembrava che la sua presenza lo infastidisse.

"È solo che vedere cosa siete stati capaci di fare nelle Beast Glades mi lascia sempre stupita. Non esiste nessun luogo al mondo che sia più pericoloso, eppure siete riusciti a costruire cose come questa".

"Questo posto è diverso dalla foresta di Elshire. Voi elfi siete riusciti a far lavorare la foresta per voi ma le Beast Glades sono ostiche, vale solo la forza. Qui si ottiene solo ciò che ci si merita" disse Elaine.

Mentre stavamo andando verso il cancello di teletrasporto più vicino mi ero lasciato sfuggire che Aine fosse un'elfa, senza troppo pensare a quello che mi aveva detto nel dungeon. Elaine non reagì molto bene, iniziando a guardare la ragazza con ostilità.

Non che prima fosse calorosa ma comunque la vedeva con indifferenza, quasi fosse un elemento dello sfondo senza alcuna importanza. Quel cambio improvviso mi stranì abbastanza, anche perché non mi era mai sembrata una razzista. Quando ancora viaggiavo con lei e tornavamo a Blackbend non si faceva problemi a bere e giocare d'azzardo con i mercanti nani che andavano e venivano in città.

La ragazza si voltò dall'altra parte, cercando di concentrarsi sulle bancarelle e le loro mercanzie.

Attraversammo l'avamposto fino a uscire dall'altra parte, dove una strada sterrata portava in direzione di un grande palazzo circondato da alberi. Mi avvicinai a uno di essi e sputai a terra la robaccia che avevo ancora in bocca.

The Beginning After the End: Mysteries of the PastWhere stories live. Discover now