18.To be a slave

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Wilhelm Ironside

Caddi sulla branda di schianto, percependo la tavola di legno sotto il materasso sottile scricchiolare per l'improvvisa pressione. Sapevo che più si usava il nucleo e più questo si schiariva, ma il lavoro alla bonifica era così massacrante che mi sembrava di starmi più logorando che rafforzando. Erano diversi giorni che mi trovavo qui e in questo periodo non avevo fatto altro che lavorare dal mattino alla sera, tornando sempre sull'orlo del contraccolpo. A Elwood avevo lavorato al taglio degli alberi degli elfi e il lavoro non era certo facile, ma mio padre non aveva mai spinto nessuno oltre i propri limiti in questo modo e la produzione rimaneva comunque discreta. Qui invece volevano risultati subito e il capo cantiere spremeva dai suoi uomini fino all'ultima goccia di energia.

"Tua zia la odio" dissi, la mia voce attutita dal materasso.

"Lo dici ogni volta che torniamo qui" rispose Konrad distrattamente.

Girai la testa e lo guardai. Se ne stava seduto nella sua branda e tra le mani aveva una bolla di fango preso da fuori, come aveva fatto ogni sera da quando aveva parlato con quel nano. Mi chiesi come fosse possibile che Konrad conservasse così tanto mana nonostante le lunghe giornate di lavoro. Nemmeno Mertyn, che era un avventuriero di classe B, ne aveva tanto a fine giornata, nonostante la sua firma di mana non fosse affatto più debole.

"Come cavolo fai ad andare avanti dopo una giornata del genere?" chiesi.

"Ho una pozza di mana particolarmente grande" disse, cercando di evitare il mio sguardo concentrandosi sul fango.

"Non può essere soltanto questo".

La sfera di fango ebbe un tremito, ma Konrad riuscì a imporre nuovamente la sua volontà.

"Per favore, mi sto concentrando".

Mi voltai dall'altra parte, irritato dal suo modo di comportarsi e sconfortato perché in qualche modo riusciva a sfruttare qualsiasi situazione per diventare più forte. Provai ad addormentarmi, ma nonostante la stanchezza non riuscivo a prendere sonno. Dopo un po' rivolsi nuovamente un occhiata a Konrad, che stava scaricando la palla di fango fuori dalla finestra per andare a dormire.

"Io me ne sono andato da Elwood per diventare più forte" iniziai a dire, senza sapere bene perché.

"Già, pure io".

"Non capisci, tu sei diventato forte praticamente senza l'aiuto di nessuno, grazie solo al tuo talento. Io invece sono bloccato, senza aiuto non posso andare avanti".

"Beh, hai raggiunto un livello notevole anche senza aiuto" disse Konrad nel tentativo di consolarmi.

"Sì, ma sono lontanissimo da te".

"Quindi?"

"Hai idea di cosa ho abbandonato per allenarmi con Elaine? Mia madre si trova da sola a Lynsbeir ed ha scelto lei così perché voleva darmi una vita migliore. Invece mi ritrovo a fare la bestia da soma in una palude fetida. Se non divento più forte... che senso avrebbe avuto abbandonarla".

Ci fu silenzio per un po', l'unico suono che si sentiva era il ronzio di un paio di mosche. Mi voltai verso Konrad, credendo che si fosse addormentato, invece stava lì, guardandomi con un'attenzione che pareva un po' inquietante. Stavo per voltarmi di nuovo e provare a dormire, finché Konrad parlò.

"Potrei provare a insegnarti come faccio, ma non sono sicuro tu potresti imparare".

"Perché?" chiesi, guardandolo in tralice. "Perché tu sei speciale e io no?"

"Non è questo, è che... provo a spiegartelo".

Mi sedetti sul letto e lo osservai con attenzione.

"Io... ho imparato una tecnica speciale osservando alcune bestie di mana innocue che giravano nel bosco. Posso assorbire mana dall'ambiente esterno mentre mi muovo e lo uso".

The Beginning After the End: Mysteries of the PastWhere stories live. Discover now