40. An adventurous life

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Diversi anni dopo


Le pesanti ruote rinforzate del carro affondavano nella strada sterrata, triturando i sassolini come la macina di un mulino con i chicchi di grano. Il pianale scricchiolava sotto il peso della colossale bestia di mana che vi era buttata sopra in maniera scomposta. Dopo molti giorni il sangue che colava copioso dallo squarcio che avevamo aperto quando l'avevamo uccisa si era esaurito, lasciando solo un pasticcio scuro che iniziava a puzzare anche dopo aver cosparso il corpo con una pozione per conservarla. La grossa testa coperta di sporgenze ossee penzolava a ogni scossone del carro.

"Maledette... bestie di mana. Spero che... siano finite nella pancia di qualche mostro a quest'ora" sbuffò Wil.

Indossava solo i pantaloni con gli schinieri e i pesanti stivali corazzati mentre dalla cintola in su non aveva niente addosso, eccetto il giogo degli animali portato sulle spalle. Gli imponenti muscoli coperti di sudore guizzavano per lo sforzo di trainare quell'enorme carro pesante lungo la strada sconnessa, per di più in salita.

"Ti aveva avvertito però quel tizio di legarle a un albero grosso per evitare che scappassero".

"Senti, perché non lo tieni un po' tu questo coso? Sono quattro giorni che lo sto trascinando" rispose, discostando i lunghi capelli bagnati dagli occhi.

"Non sono io che le ho lasciate scappare e inoltre sei tu il potenziatore".

"Fanculo, lo so che al livello in cui ti trovi non avresti problemi a tirare il carro".

"Resisti solo un altro po', tra poco arriveremo alla locanda" dissi, scacciando un insetto che si era posato sulla mia veste da prestigiatore.

Dopo un po' gli alberi iniziarono a diradarsi e la foresta divenne meno selvaggia. Percepii una lieve pressione del mana sulla mia pelle, segno che avevamo appena superato la barriera che proteggeva il locale dalle bestie di mana della zona.

Ben presto dalla cima della collina comparve il tetto di ardesia seguito poi l'intero locale, che pareva quasi una visione celeste dopo il lungo periodo che avevamo passato in mezzo al nulla.

Ci fermammo davanti al basamento di pietra e Wil si tolse con gioia il duro giogo di legno, facendo scrocchiare le spalle indolenzite mentre io legavo il carro a una sbarra di legno.

"Ma è quello che penso che sia?" sentii una voce sussurrare mentre mi rialzavo.

"Penso proprio di sì" aggiunse qualcun altro.

Guardai nella direzione delle voci e vidi due avventurieri – anche se non li avrei visti male all'angolo di una via malfamata – distogliere lo sguardo.

"Wil, forse è meglio se rimango a controllare la carcassa mentre tu chiami Vadim con i suoi uomini".

"Va bene" rispose, cogliendo al volo.

Non è che avessimo paura che ci rubassero il cadavere della bestia di mana – era troppo grande per farlo agevolmente – ma c'era il rischio che asportassero qualche parte pregiata da rivendere e poi sparissero nella boscaglia. Dato che la missione richiedeva la consegna del corpo intero non potevo lasciare che lo facessero.

Wil si asciugò il sudore con la camicia che teneva nel suo anello dimensionale e poi, superando i due che lo lasciarono andare senza problemi, entrò nel locale. Io invece andai sul retro del carro e mi sedetti sul pianale.

Discretamente concentrai il mana nel mio orecchio, cercando di captare la conversazione dei due.

"Pensi che l'abbiano ucciso quei due?" chiese uno di loro, un tipo basso e segaligno con una zazzera di capelli rossicci.

The Beginning After the End: Mysteries of the PastWhere stories live. Discover now