Il signor Krane ci scortò fuori dalla sala, lungo tutto il corridoio e fin quasi all'uscita. Per un attimo temetti che per portarci nella nostra stanza ci avrebbe dovuto far attraversare la parte in rovina del castello, invece aprì una porta al lato del corridoio che dava a una scala a chiocciola che scendeva verso l'interno del castello. Le scale erano umide e fredde e le poche torce fissate alle pareti non erano sufficienti a scaldare l'ambiente.
Scendemmo di due piani prima che la scala si interrompesse in un piccolo spazio dove c'era una porta sulla parete alla mia sinistra. L'attendente, dopo aver preso una torcia accesa dal muro, aprì la porta laterale e rivelò un altro corridoio, che venne illuminato per un attimo da un lampo. Le decorazioni, forse un tempo molto più grandiose, erano in uno stato di degrado e non facevano che aumentare il senso di decadenza della struttura: arazzi marciti, alcuni caduti per terra, armature decorate lasciate ad arrugginire, muri il cui intonaco si staccava a pezzi e porte il cui legno era secco e scheggiato..
Mentre attraversavamo il corridoio il disagio che provavo non fece che aumentare, e non soltanto per via dell'ambiente così oscuro. Potevo sentire il manufatto dentro il mio anello dimensionale chiamarmi con sempre più insistenza, come se qualtuno dentro il mio cranio continuasse a partellarmi in mezzo alla fronte. All'inizio non ci avevo fatto caso, troppo preso da quell'incontro così brusco, ma in quel momento quella sensazione era diventata impossibile da ignorare.
Alla fine del corridoio c'era una porta a due ante che, una volta attraversata, portò a una sorta di giardino interno di forma quadrato, circondato da un portico aperto. Al centro del giardino si ergevano due grossi e antichi alberi nodosi che, crescendo, avevano inglobato una statua tra le loro radici, rendendo quasi impossibile riconoscerne il soggetto.
Per fortuna non fummo costretti ad attraversare il giardino. L'attendente girò a destra ed entrammo in una porta posta sull'angolo che ci condusse in un altro corridoio, un po' più spoglio del precedente ma tenuto decisamente meglio. L'attendente aprì una porta di legno posta sulla parete destra, rivelando una stanza con tre letti, una cassapanca e una lucerna in terracotta che l'attendente accese con la sua torcia. Non sembravano esserci finestre.
"Se avete bisogno di espletare i vostri bisogni fisiologici andate alla fine del corridoio e girate alla vostra sinistra. Il bagno è si trova lì" disse il signor Krane con voce assolutamente atona.
"Sembra più di essere in una cella che in una stanza degli ospiti" si lasciò sfuggire Wil mentre guardava le pareti di pietra spoglie.
"Vi consiglio vivamente di non avventurarvi nel castello e rimanere a dormire nella vostra stanza".
"Ora sì che sembra una cella" commentò mia zia. "Pensi che andremmo a rubare i tesori del tuo lord".
"A prescindere dalle vostre intenzioni sarebbe una pessima idea andare in giro per questo castello. È molto facile... perdersi" disse, con una punta di minaccia che traspariva dal suo tono compassato.
"Dubito che ci sia qualcosa di interessante qui e tutti e tre siamo stanchi. Rimarremo a dormire".
"Molto bene. Vi auguro buona notte".
L'attendente girò sui tacchi e uscì dalla porta lasciando soli noi tre.
"'È molto facile perdersi'. Ma sentitelo!" si lamentò mia zia poco dopo che se ne fu andato. "Sono un avventuriera di classe AA e ho esplorato innumerevoli dungeon. Pensare che mi possa perdere in un castello è un insulto".
"Non saprei, c'è qualcosa in questo posto che mi mette a disagio" dissi.
"Sarà per i tre tizi strani che ci abitano o perché è letteralmente una rovina che potrebbe crollarci addosso da un momento all'altro?" chiese Wil, non totalmente sarcastico.
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The Beginning After the End: Mysteries of the Past
FanfictionATTENTION - The first part of the chapters is in Italian, the second part is in English. Il continente magico di Dicathen sta cambiando. Forze immense e antiche si scontrano tra di loro, mettendo in mezzo milioni di vite innocente. Nel frattempo nuo...