L'aria era pesante, ancora più di quanto lo fosse normalmente. Il legno bruciato e caduto in acqua produceva un odore che appestava l'aria e rendeva difficile respirare. Le guardie superstiti hanno provato a inseguire gli assalitori fino a metà mattina prima di tornare indietro, rassegnati al fatto che gli fossero fuggiti. L'uomo che avevo tramortito era ancora vivo ed era tenuto legato all'interno di una delle poche costruzioni ancora in piedi, in attesa che arrivassero i rinforzi.
Nel mentre io e Wil eravamo rimasti a ciondolare lì, senza sapere bene cosa fare dato che chi conduceva i lavori e due terzi dei lavoratori erano morti. Gran parte del lavoro fatto inoltre era andato perduto: gli assalitori avevano usato la terra e l'acqua per distruggere ampi tratti della strada e avevano distrutto gli argini di un bacino di contenimento a ovest per riallargare i campi. Non mi era piaciuto neanche per un istante quel lavoro, ma vederlo distrutto in quel modo mi aveva indignato.
Il giorno dopo, avvolti dalla nebbia che si sollevava dalla palude, arrivò un grande gruppo di soldati che giungeva da sud. Non erano guardie provenienti da un altro campo di lavoro, erano veri guerrieri del regno di Sapin, guidati da un uomo con lunghi capelli neri legati in una coda di cavallo e penetranti occhi rossi puntati verso la desolazione con ferocia. La sua aura era tremenda e la bestia di mana su cui era issato, simile a quella che avevamo cavalcato per arrivare lì, lo rendeva veramente impressionante.
"Chi è il capo di questo posto?" chiese l'uomo.
"Momentaneamente io, signore" disse una delle guardie, una donna piuttosto massiccia con un braccio fasciato scelta a sorte tra i suoi compagni perché il loro comandante era morto.
"Cos'è successo qui?"
"È stato un attacco delle tribù della palude. Una squadra di schiavi è tornata tardi e devono aver approfittato del buio per inserire dei loro uomini nel gruppo e coglierci di sorpresa".
"Come mai non li avete controllati?"
"Era buio e le guardie erano-"
"Ti sembra una giustificazione dopo tutto quello che è successo?" sbraitò l'uomo, indicando con un ampio gesto del braccio i detriti fumanti che ci circondavano.
La donna nerboruta arrossì come una ragazzina e per un momento non riuscì a dire niente.
"Siete riusciti a catturare uno di loro?" domandò l'altro, scacciando con stizza una mosca che gli sorvolava attorno al viso.
"S-sì, è in quella capanna alla tua destra. L'abbiamo legato in attesa che arrivaste per interrogarlo".
"Questa sì che è una buona notizia. Forse finalmente sapremo dove si nascondono quei ratti di palude".
"Vi accompagno" si affrettò a dire la donna, rincuorata dall'avergli dato qualcosa di positivo su cui lavorare.
L'uomo annuì prima di rivolgersi agli altri.
"Radunate gli schiavi e i forzati rimasti e portateli nel campo a sud. Lavoreranno lì finché non arriveranno altri schiavi per ricominciare la bonifica".
"Questo è il quinto attacco dall'inizio dell'anno, Tristan" disse un uomo corpulento avvicinandosi in groppa a un'altra bestia di mana rettiliana. "Hai idea di quale danno economico sia per me perdere tutti questi schiavi? Re Blaine dovrà pagarmi di più se vuole continuare a usare i miei schiavi".
"Lionel, sta zitto" disse l'uomo che comandava i soldati, rivolgendogli un occhiata minacciosa che lo fece arretrare. "Mi sto stancando delle tue lamentele".
L'uomo chiamato Lionel iniziò a sudare, ma cercò di mantenere la calma. "Cerca di porre fine a queste scorribande".
"Lo farò, ora voglio vedere questo prigioniero".
YOU ARE READING
The Beginning After the End: Mysteries of the Past
FanfictionATTENTION - The first part of the chapters is in Italian, the second part is in English. Il continente magico di Dicathen sta cambiando. Forze immense e antiche si scontrano tra di loro, mettendo in mezzo milioni di vite innocente. Nel frattempo nuo...