𝟭. 𝗔𝗹𝘁𝗮𝗺𝗮𝗿𝗲𝗮

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All'alba solcammo i cieli di Driftmark, un'isola della Baia delle Acque Nere che sorgeva a ovest di Roccia del Drago, per partecipare al funerale di Leanor Velaryon

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All'alba solcammo i cieli di Driftmark, un'isola della Baia delle Acque Nere che sorgeva a ovest di Roccia del Drago, per partecipare al funerale di Leanor Velaryon. Amethyx, una draghessa di almeno 100 anni, era la mia cavalcatura: si diceva che ella provenisse dalla Vecchia Valyria, e che le sue insolite scaglie color ametista fossero mutate con l'avanzare dell'età.

Il cielo era terso da ogni nuvola, e sulla superficie dell'acqua - dove il mio drago fece strisciare le proprie zampe - potevo scorgere il sole riflettervici. Non tornavo a Driftmark da quando Lucerys aveva cavato l'occhio a nostro zio Aemond, per cui non fu una bella sensazione rivedere il castello di Altamarea. Le conseguenze di quel gesto portò la tensione già esistente, ad esplodere, e una ragione in più da parte della Regina Alicent ad odiarci.

Dopo essere risalita un'ultima volta, Amethyx scese a picco, seguendo Caraxes, Syrax e Vermax, su cui volavano rispettivamente Daemon con Joffrey, mia madre con Lucerys, e Jacaerys in solitario. Sul bagnasciuga, Vhagar riposava imponente. La sua pelle vecchia e raggrinzita aveva perso colore dall'ultima volta che l'avevo vista.

Ad ogni modo, quando approdammo sull'isola, ad accoglierci a braccia aperte fu Corlys Velaryon. Rhaenys era troppo amareggiata per concederci la sua presenza: i sospetti infondati che la corte aveva messo in giro sul presunto coinvolgimento di mia madre e del mio patrigno, sulla morte di loro figlio, non facilitavano affatto la situazione.

"Grazie per esservi uniti al nostro dolore," ci ringraziò sinceramente il Lord delle Maree, chinando il capo. Il suo aspetto era il ritratto di un uomo addolorato, che cercava con tutte le sue forze di non crollare. Lord onorevole, aveva compiuto imprese gloriose, spingendosi oltre la Barriera, a bordo di Lupo di Ghiaccio.

"Vi prego di seguirmi, ho fatto preparare delle camere affinché possiate riposare"

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I granelli di sabbia infilati tra le mie vesti, e la salsedine a pizzicarmi il naso, non furono la prima cosa a darmi fastidio quel giorno. Era la preoccupazione di mia madre, che stava discutendo con Daemon riguardo i dubbi che si sarebbero potuti sollevare sul loro ritorno e sull'inaspettata morte del figlio di Rhaenys Targaryen, ad infiammarmi le viscere.

Agli occhi della legge, Leanor non era altri che un legittimo padre. Ai miei, invece, egli era solo una figura di troppo. Il mio vero padre, Ser Harwin Strong, era deceduto in un incendio. Negli anni antecedenti alla morte di Leanor, non ero mai riuscita a tollerarlo: tornava sempre ubriaco, a braccetto del suo amante. E sebbene quella decisione fosse condivisa con Rhaenyra, sapevo quanto la mamma soffrisse. Al tempo non si era ancora risposata, e non avendo l'appoggio di nessuno se non del proprio padre, ella si sentì perduta.

"Quella puttana di Alicent farebbe qualsiasi cosa pur di affossarci" feci notare ai due, rientrando nelle camere ed intromettendomi nella loro conversazione. Il mio patrigno si lasciò andare ad una risata. "Chissà da chi hai preso questo caratterino," replicò divertito. "Sicuramente non dal nonno" risposi, avvicinandomi per abbracciare mia madre. Rhaenyra mi strinse tra le sue braccia, e con una mano mi carezzò la chioma ribelle.

"Hai ragione figlia mia. Tu porti il nome della Conquistatrice"

tadaaa

𝐌𝐎𝐎𝐍 𝐃𝐀𝐍𝐂𝐄𝐑 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora