𝟯. 𝗨𝗻 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝘀𝗼

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 Benché mia madre fosse sollevata dal fatto che avessi esposto me stessa, affinché l'attenzione degli altri si distogliesse dai miei fratelli, e da lei stessa, quando risalimmo per rientrare al Castello, mi rimproverò

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Benché mia madre fosse sollevata dal fatto che avessi esposto me stessa, affinché l'attenzione degli altri si distogliesse dai miei fratelli, e da lei stessa, quando risalimmo per rientrare al Castello, mi rimproverò. "Non hanno gradito la tua sfacciataggine," i suoi intensi occhi viola mi fissavano con apprensione, mentre intorno a noi si sfollava. Avrei fatto qualsiasi cosa pur di tenere al sicuro la mia famiglia. Anche s'ero giovane, a diciannove anni ero già pronta a prendermi carico di tutto qualora vi fosse stato bisogno. "Il tuo gesto è stato coraggioso, Visenya" aggiunse Daemon "Ma abbiamo già gli occhi di tutti puntati a corte, anche quelli di-"

"Nipote cara!" esclamò improvvisamente la voce del Re, che si stava avvicinando con la Regina reggente, e il suo secondo figlio. Aemond. Viserys appariva stanco e stordito, la pelle bianca tendeva al giallastro malaticcio, e per reggersi portava un bastone. Conoscevamo tutti il detto secondo cui, quando il Trono di Spade rifiutava un sovrano, egli lo feriva. Io credevo fermamente in ciò che vedevo. Viserys era malato perché il Trono lo aveva rifiutato.

Ci inchinammo in segno di cortesia, in attesa che il Re prendesse parola, e nel frattempo mi permisi di distogliere lo sguardo dalla sua figura emaciata, per osservare lui. Il soggetto dei miei pensieri da quando ero una bambina. Ma nessuno sarebbe riuscito a tirarlo fuori dalla mia bocca neanche sotto tortura.

 Aemond portava una benda nera sull'occhio mancante, ed una profonda cicatrice gli attraversava la pelle. Era diventato alto, snello ed affascinante. E sebbene delle voci suggerissero che il suo soprannome fosse diventato "il Guercio", lui sembrava non dare peso alla nomea.

"Speravo di poter salutare i fratelli di Visenya, è tanto che non ci vediamo" continuò Viserys, come a rimembrare i felici momenti in cui eravamo ancora legati, e non spaccati in due sottintese fazioni. "Padre, i piccoli sono rientrati nelle camere" si giustificò Rhaenyra con una bozza di sorriso. Percepivo il suo disagio attraverso il suo corpo teso, e la sensazione che potesse sentirsi in quel modo, mi fece irrigidire per l'impotenza. Perché il Re poteva anche essere Pacifico, ma sua moglie era una serpe. E qualora avessi reagito, le conseguenze si sarebbero riversate sulle persone che amavo. Alicent era scaltra, e lo sapeva che per la mia famiglia sarei stata disposta a morire.

Quando Daemon prese a conversare con suo fratello, distraendo l'attenzione della Regina, io tornai con gli occhi su Aemond, che mi stava già guardando. "Visenya" pronunciò con voce profonda, ed un accenno di sorriso a piegargli le labbra. Mi fece rabbrividire di beatitudine il modo in cui chiamò il mio nome. "Ti vanno quattro passi sul bagnasciuga?"

𝐌𝐎𝐎𝐍 𝐃𝐀𝐍𝐂𝐄𝐑 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora