𝟰𝟰. 𝗜𝗹 𝗰𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗵𝗶𝗮𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝘂𝗼𝗰𝗼

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Baelon venne al mondo verso la fine del 130 dopo la Conquista

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Baelon venne al mondo verso la fine del 130 dopo la Conquista. Non avevo scelto a caso quel nome: il drago d'argento, fu chiamato così in ricordo del defunto fratello minore di Rhaenyra, che visse un sol giorno. I suoi capelli rispecchiavano perfettamente l'aspetto del casato del drago, e i suoi occhi ametista ricordavano chiaramente quelli di suo padre. La piccola creaturina mi guardava, agitando le manine all'aria, come se avesse voluto comunicarmi qualcosa.

Quando voltai il capo, però, mi resi conto che le sue gesta erano rivolte a Rhaegal. Il draghetto sbuffava calore dalle narici, piegando la testa incuriosito. "Quindi è lui che stai salutando, eh?" ridacchiai, avvolgendo delicatamente il suo corpicino contro il mio petto. Caldo, come la pelle di un drago.

Baelon mugolò, prima di indicare per l'ultima volta Rhaegal. Poi si addormentò.

🐉

Avevo radunato un fidato concilio ristretto, composto da poche ma fondamentali persone, affinché si potessero scovare gli ultimi traditori ancora sfuggiti alla legge. Jacaerys, mio Primo Cavaliere, si propose volontario per partire. Tuttavia, prima ancor di poter prendere una decisione, il drago oracolo dalla pelle verde mi svolazzò sopra la spalla. Era pieno giorno, quando si voltò verso di me, con i suo grandi occhi. "Non capisco," risposi infatti, notando come il sole cocente stesse avvolgendo Approdo del Re, in quella lunga estate.

"Gaomagon ao emagon mirre syt issa?" - Hai qualche predizione per me?

Il drago gracchiò sempre più impazientemente, ed in quel momento, per la prima volta, Rhaegal mi mostrò una visione sfruttando la misticità del sole. Non lo credevo possibile.

Scorsi una donna rossa, avvolta dalle fiamme, dalla pelle bianca e gli occhi azzurri. Una spessa collana era avvolta attorno al collo, e il suo sguardo era rivolto verso l'esterno. Osservava qualcosa. Ipnotizzata da quella figura, la visione virò su un corpo coperto da un lenzuolo bianco. Qualche ciuffo argentato, tuttavia, ne spuntava fuori. Il mio cuore, ch'era stato fermo per troppo tempo, ricominciò a battere furiosamente.

Prima che potessi scoprire chi vi fosse nascosto sotto il lenzuolo, però, Rhaegal interruppe la visione.

"Vostra Grazia, vi sentite bene?" domandò preoccupato il Serpente di Mare, scambiandosi un'occhiata con Maestro Gerardys. Presi fiato, deglutii, e quando il drago si spostò nuovamente in direzione del calore che proveniva dal caminetto, tornai a rivolgere la mia attenzione al concilio. "Se Rhaegal è capace di trarre oracoli persino dal sole, ciò vuol dire che la profezia del ghiaccio e del fuoco è reale,"

a domani!

𝐌𝐎𝐎𝐍 𝐃𝐀𝐍𝐂𝐄𝐑 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora