𝟰𝟳. 𝗜𝗹 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗹𝘂𝗰𝗲

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 Benché la stanza fosse stata adeguatamente riscaldata, percepivo fortissimi brividi di freddo precorrermi il corpo

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Benché la stanza fosse stata adeguatamente riscaldata, percepivo fortissimi brividi di freddo precorrermi il corpo. Avevo chiesto qualche minuto da sola, prima che la sacerdotessa incominciasse. Nessuno di noi sapeva se e come sarebbe tornato indietro il Principe, ma di una cosa ero certa. Lo volevo accanto a me.

Il corpo di Aemond era stato coperto fino a metà busto. Gli occhi indugiarono sul suo petto, su cui erano disseminate diverse cicatrici di battaglia, per poi risalire sino al suo viso. Questo era pallido e senza vita, le labbra violacee. Dove un tempo l'occhio gli era stato cavato da Lucerys, lo zaffiro era ancora incastonato nell'orbita vacante. Ma quando spostai lo sguardo, mi resi conto con un nodo alla gola, che l'occhio sano non c'era più. Daemon doveva essersi vendicato su l'unico mezzo di cui Aemond disponeva per orientarsi.

Rivederlo di nuovo, ma ridotto in quello stato, fu un durissimo colpo. Con la possibilità che tornasse da me, ne vedevo una ancora più luminosa per il futuro di Baelon. Nostro figlio.

Quando Melisandre rientrò, aveva tra le mani un grande libro e delle ancelle al suo seguito, che avevo incaricato di aiutare la strega, le quali trasportavano erbe ed una ciotola con qualcosa che doveva essere liquido. "Occorrerà del tempo prima che il Principe riapra gli occhi" mi informò, posizionandosi di fronte al tavolo su cui era steso il corpo di Aemond. "Quanto?" le domandai a quel punto, tornando ad osservarlo. Non aveva perso la sua bellezza ne la sua spavalderia, nemmeno nella morte. "Non è dato saperlo"

Poi il rituale cominciò. Mentre le erbe bruciavano nell'aria, Melisandre tagliò una piccola ciocca di capelli di Aemond, mormorando in  Alto valyriano. Lì bruciò successivamente in un recipiente contenenti carboni fumanti. "Zȳhys ōñoso jehikagon Āeksiot epi, se gīs hen sȳndrorro jemagon." - Chiediamo al signore di donare la sua luce e condurre un'anima fuori dalle tenebre.

La Sacerdotessa ripeté l'azione altre due volte. Un ancella, al suo fianco, le porse la ciotola contenente quella che scoprii essere acqua, lavando dolcemente i capelli d'argento del Principe mentre invocava il signore della luce. "Zȳhys perzys stepagon Āeksio Ōño jorepi, se morghūltas lȳs qēlītsos sikagon." - Chiediamo al signore di donare il suo fuoco e accendere una candela che si è spenta.

Melisandre strizzò i capelli umidi, e posò infine le sue delicate mani sul petto di Aemond,  pronunciando la sua ultima sentenza. "Hen sȳndrorro, ōños. Hen ñuqīr, perzys. Hen morghot, glaeson." - Dall'oscurità alla luce, dalla cenere al fuoco, dalla morte alla vita.

Ma nulla accadde. La stanza calò nuovamente in un silenzio assordante. La donna rossa mi guardò, ricordandomi ciò che aveva spiegato precedentemente e fu allora che rimembrai a me stessa che ci fossero infinite possibilità in cui la donna potesse aver mentito. Tuttavia non avrei voluto sentir ragioni e avrei osato attendere persino per l'eternità.

"Potreste..lasciarmi sola?" richiesi, sedendomi al capezzale del Principe. Melisandre non se lo fece ripetere due volte, e abbandonò il Fortino, seguita dalle ancelle. Mi sentii ridicola, a quel punto, una Regina che si era fatta strada grazie alla magia di un oracolo e che si era poi affidata ad una strega senza essere certa della sua efficienza. Presi la mano di Aemond e la strinsi forte, benché fosse gelida, percependo le lacrime pungere ai lati degli occhi.

Avrei dovuto pregare in ginocchio per il ritorno di mia madre. Ma, a quanto pare, la donna rossa aveva ragione: lui sarebbe dovuto tornare perché era il suo destino. Ossia, prendersi cura del nostro bambino. Ed in quel momento, dove le lacrime scorrevano silenziose sul mio viso, mi ritrovai a sobbalzare ed indietreggiare dallo spavento.

Aemond si risvegliò di soprassalto, spalancando l'occhio ora mutato e guarito, e annaspando alla ricerca di aria. Sembrava essere tornato indietro da un lunghissimo brutto sogno. Spaesato, il mio cuore impazzì.



𝐌𝐎𝐎𝐍 𝐃𝐀𝐍𝐂𝐄𝐑 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora