𝟰𝟱. 𝗖𝗲𝗹𝗲𝗯𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶

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 Per molto tempo accantonai l'oracolo in un angolino della mia mente, tanto che egli non balzò più nelle conversazioni del concilio, ma di certo non lo scordai

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Per molto tempo accantonai l'oracolo in un angolino della mia mente, tanto che egli non balzò più nelle conversazioni del concilio, ma di certo non lo scordai. Due mesi dopo, ebbe inizio la caccia reale ad Approdo del Re. Non amavo particolarmente quei tipi di festeggiamenti, né mostrarmi così presto alla gogna mediatica. Perché infondo qualche uomo scontento della mia posizione c'era, anche se nascosto.

Baelon si agitò tra le mie braccia, non riuscendo proprio a starsene fermo, mentre lo cullavo. Il sole di quella lunga estate gli baciava quei fili d'argento che aveva come chioma. "C'è una sorpresa per te, Vostra Grazia," Jacaerys, il mio amato fratello, giunse al tavolo dopo essersi allontanato per chiacchierare con diversi Lord. Reggeva tra le mani, più per apparenza che per desiderio effettivo di bere, una coppa di vino. "Si?" replicai con stupore. Ma il piccolo cominciò a piangere, facendomi ben intendere di essere stanco. Aveva già mangiato e non seppi come aveva fatto a resistere per tutto quel tempo. Ancora con lo sguardo vispo e curioso. "Prima puoi chiamare Jesminda, per favore? Baelon deve riposare," Jacaerys annuì, e in poco tempo, ritornò nuovamente con la balia dai capelli rossi. Ma egli si destreggiava da una parte all'altra con sospetto, quasi nascondesse qualcosa.

La giovane si inchinò brevemente, poi fece il giro della tavola e sopraggiunse al mio cospetto. "Assicurati che l'uovo sia sotto la sua culla" la incalzai, ed ella, afferrato il bambino con dolcezza, si assicurò che ciò venisse fatto.

"Allora, di che sorpresa si tratta?"

Quando il mio sguardo tornò su Jace, egli si aprì in un sorriso incapace di celare. Si fece da parte giusto il necessario per lasciar passare qualcuno, e quando intravidi quei capelli scuri e ribelli, mi venne la pelle d'oca. Trasalii. "Joffrey!"

I ricordi del bambino ch'era cresciuto un po' distaccato dagli altri fratelli, adesso era un adolescente. Un piccolo uomo. E mi guardava, con sguardo fiero, in attesa di una mia mossa. "Joff!" ripetei, alzandomi frettolosamente per andargli incontro. Subito dopo la fine del conflitto aveva deciso di unirsi alla cittadella, e ad essere onesta, e anche un po' egoista, ero contenta della sua scelta. Preferivo che fosse al sicuro.

"Vostra Grazia," rispose, chinando il capo. 

"No, non serve"  Alzai il suo mento con le dita, per poterlo osservare meglio, e la somiglianza con Lucerys fu incredibile. Anzi, incredibilmente dolorosa. Mio fratello mi mancava ogni giorno, e così sarebbe stato, fino alla fine dei miei giorni. "Sei cresciuto moltissimo..non sei più uno scricciolo" e Joff arrossì timidamente. "Se avessi saputo che arrivavi ti avrei accolto come si deve-"

"No, sorella. Che sorpresa sarebbe stata?"

I festeggiamenti proseguirono fino a tarda notte.

🐉

Avevo dimenticato cosa fosse il sonno. Da quando Baelon era nato, passavo le notti insonni, a causa del suo pianto isterico. Mi illudevo che fosse normale, mi ripetevo che quello era un comportamento assolutamente elementare per un bambino. Ma il cuore sapeva, che lui percepisse la mancanza di una figura maschile al suo fianco, che potesse guidarlo. A Baelon mancava un padre.

E quando i festeggiamenti terminarono quella notte, la prima cosa che avrei dovuto fare sarebbe stata quella di cullare il bambino nella speranza che riuscisse a riposare. Tuttavia Ser Harrold sopraggiunse a metà strada, nel bel mezzo del corridoio che portava al Fortino di Maegor. "Vostra Grazia!" esclamò l'uomo, a corto di fiato. Sembrava aver corso per raggiungermi.

"Qualche problema, Ser Harrold? Mio figlio ha bisogno di me-"

"Mia Regina," mi interruppe bruscamente "una donna rossa si è presentata ai piedi del castello con la pretesa di dovervi incontrare"

Avvampai immediatamente dalla sorpresa, udendo il cuore balzarmi in gola. Non era possibile che, dopo due mesi, l'oracolo fosse finalmente giunto a me!

L'avevo creduto improbabile per tantissimo tempo. E quando il volto di Ser Harrold non mutò di un millimetro, compresi ch'era reale. La donna rossa aveva a che fare con un Targaryen, questo era certo.

𝐌𝐎𝐎𝐍 𝐃𝐀𝐍𝐂𝐄𝐑 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora