L'unico motivo per cui il mio corpo era ancora capace di reggermi era solo uno. La vendetta. Nelle mie vene scorreva la furia, dentro il mio cuore pompavano fuoco e sangue. "Verrò con voi," dichiarò Ser Erryk, che coraggiosamente aveva deciso di seguirmi fino ad Harrenhal, montando sul sellino di Amethyx insieme a me. Non aveva celato la sua paura, ma si era fidato di me e per tutto il volo, quella notte, egli non fiatò.
Era il ventiduesimo giorno della decima luna dell'anno 130 dopo la Conquista di Aegon, quando Rhaenyra Targaryen mi lasciò, in quella valle di lacrime, e con un vuoto incolmabile, nelle mani di un destino incerto.
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Harrenhal ci accolse tetra. E lo fece anche mio fratello Jacaerys, accompagnato dalle nostre cugine, i nostri fratelli minori e gran maestro Gerardys. Ero grata alla Madre che fossero giunti tutti sani e salvi.
"Cos'è accaduto?" avanzai con pretesa, "voglio sapere ogni cosa,"
Jacaerys non perse tempo nell'indugiare, benché i suoi occhi fossero intrisi di rovente afflizione. "Aegon ci ha attaccati a sorpresa," cominciò, evitando il mio sguardo. " La nostra ipotesi è che, mentre Aemond era via per riconquistare Harrenhal, lui sia stato aiutato e protetto da qualcuno affinché recuperasse le forze."
All'udire quel nome, rabbrividii.
"Prima di riprendersi la corona.." si interruppe nuovamente, deglutendo un pesantissimo groppo. "..ha ucciso nostra madre dandola in pasto a Sunfyre." A quel punto mi sembrava che il cuore si stesse volutamente squarciando, evitando che lo facessi da sola.
"Tu dov'eri, Jacaerys?!"
Mio fratello si mostrò offeso dal modo in cui mi rivolsi a lui, alzando la voce in preda ad una crisi isterica. "Sorella, se vogliamo cercare qualcuno da incolpare quello non sono io!" replicò, infatti.
Benché avesse ragione, realizzai che noi due non avevamo proprio niente in comune. Io sarei morta volentieri al posto di mia madre, pur di proteggerla. Ma forse Jacaerys non aveva avuto neanche il tempo di rendersi conto di ciò che stava accadendo, per cui non potei assolutamente fargliene una colpa.
"Avrò la sua testa su una picca, e brucerò quella fottuta città da capo a piedi se necessario-" Improvvisamente, però, il malessere che il mio corpo aveva trattenuto affinché avessi la forza per raggiungere il castello ormai abbandonato, si ripresentò con maggior violenza. E poi sopraggiunse l'oscurità.
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Riaprii gli occhi lentamente, ma a ricevermi non vi fu il consueto e familiare rumore delle onde. Bensì, un oscurità indomabile. Soltanto una candela era accesa all'interno della stanza. Al mio capezzale, sia Jacaerys che il maestro Gerardys, mormoravano a bassa voce e con toni preoccupati.
"Maestro?" gracchiai con la gola in fiamme. Cercai di mettermi a sedere ma il corpo sembrava dolere e lo stomaco ritirarsi in dolorosi crampi. Entrambi, quando mi udirono, si voltarono verso di me. "Principessa" mi rispose il maestro, accennando ad un sorriso di incoraggiamento. Ma nel suo volto vi era celato dell'altro. Qualcosa che persino mio fratello sembrava conoscere.
"Vi ho visitato, Principessa" continuò, alzandosi in piedi e incrociando le braccia dietro la schiena con pazienza e tolleranza. Dovevano essere trascorse diverse ore da quando ero svenuta. Tuttavia, quando chiesi chiarimenti, Jacaerys rispose che avevo dormito per quattro giorni di fila. "Avete scoperto il motivo del mio malessere, Maestro?" Entrambi si lanciarono un'occhiata furtiva che colsi al volo. E l'attesa mi logorò, nel frattempo.
"C-cos'ho?" mi allarmai a quel punto.
Egli sospirò, e al cenno di assenso di mio fratello, Maestro Gerardys decise di rispondere finalmente a mesi di domande senza replica.
"Principessa, lei aspetta un figlio"
buonanotte così :)
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𝐌𝐎𝐎𝐍 𝐃𝐀𝐍𝐂𝐄𝐑 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]
FanfictionVisenya è la prima figlia di Rhaenyra Targaryen. Ama incondizionatamente i suoi fratelli, e in quanto a sorella maggiore si prende cura di loro in modo impeccabile. Lotta contro le malelingue secondo cui la stirpe della delizia del reame è frutto di...