𝟰. 𝗟'𝗲𝘀𝗼𝗿𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲

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 Se gli sguardi avessero potuto uccidere, probabilmente sarei già morta

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Se gli sguardi avessero potuto uccidere, probabilmente sarei già morta. Alicent aveva sgranato gli occhi, alla richiesta di suo figlio per una passeggiata, lontano da tutti. Ed il mio sorriso crebbe, sornione, raggiungendo e illuminandomi gli occhi, quando ella mi incenerì coi suoi marroni. "Volentieri" replicai dispettosa, mentre il Guercio attendeva composto una mia risposta.

Quando finalmente ci allontanammo, per raggiungere il bagnasciuga, rilasciai un sospiro di sollievo. Odiavo riunirmi con la famiglia reale, perché quel genere di situazioni non potevo evitarle. Soprattutto i funerali, le feste e i banchetti. E con una smorfia, rimembrai anche del torneo in onore di Daeron, che si sarebbe tenuto tempo dopo.

"Sei cresciuta," con la sua voce, Aemond cercò di sovrastare l'ululare del vento. Che fossi diventata un'adulta, comunque, era un dato di fatto, e non potei proprio fare a meno di replicare con la mia solita punta di ironia. "Anche tu zio, sarebbe strano se non lo fossi"

La sua risata cristallina tuttavia riaccese in me l'ebbrezza dell'illecito e del disobbedire. Ma più di tutti, l'ebbrezza dei pensieri proibiti che avevano accompagnato la mia crescita fino a quel momento.

"Ho saputo che Jacaerys è promesso in sposo a Baela" continuò, dopo una manciata di minuti a contemplare tranquilli il silenzio, virando l'attenzione su mio fratello minore. L'idea che egli sposasse nostra cugina era stata di Rhaenyra, con il solo scopo di unire maggiormente la Casata dei Velaryon, ed evitando che Vaemond avanzasse la pretesa sul trono di legno a discapito dei miei fratelli.

"Si, è così"

Scansai i piedi affinché non si bagnassero, e mi spostai sulla parte asciutta di sabbia, mentre il Guercio si preparava ad un'altra domanda. "A rigor di logica, dovrebbe essere la figlia maggiore a sposarsi per prima" mi fece notare, notando un guizzo di fastidio sul mio volto. "Nyke ȳdra daor jaelagon naejot jiōragon dīnilūks" - "Non ho desiderio di prendere marito"

Egli trattenne un sorriso, mordendosi il labbro inferiore. "E tu?" lo incalzai "Hai ventisei anni, dovresti avere dei figli e invece ti diverti ancora a bighellonare" 

"Il matrimonio è solo una formalità politica." tagliò corto, come se l'argomento improvvisamente l'avesse infastidito. Così continuai, per il solo piacere di irritarlo maggiormente. "E' per questo che hai rifiutato Floris Baratheon? Perché si era innamorata di te?"

Aemond arrestò i suoi passi, e quando il vento gli schiaffeggiò il viso, come se persino gli Dei si fossero permessi di beffeggiarsi di lui, mi piantò una mano sulla guancia, stringendola tra le dita. Il suo occhio viola fu capace di avvolgere e sedurre i miei con una potenza tale da farmi tremare le gambe.

"Sagon skorkydoso ao ȳzaldrīzes, riñītsos" - "Attenta a come parli, ragazzina"

𝐌𝐎𝐎𝐍 𝐃𝐀𝐍𝐂𝐄𝐑 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora