𝟭𝟰. 𝗧𝗿𝗮 𝗹𝗲 𝗳𝗶𝗮𝗺𝗺𝗲

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𝘀𝗺𝘂𝘁!

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𝘀𝗺𝘂𝘁!

La risalita verso la Fortezza Rossa fu così veloce e fugace che pensai di essermela immaginata. Nell'esatto momento in cui rientrammo nelle mie stanze, la consapevolezza mi colpì in pieno, portandomi a bruciare. E no, il caminetto acceso non centrava proprio niente. "L'hai mai fatto prima?" domandò schietto Aemond, procedendo verso di me con sicurezza. Sembrava dare per scontato che una donna come me avesse avuto già tutto dalla vita, e che la purezza fosse soltanto un mero ricordo. "Metti in dubbio la mai virtù, Principe?" sibilai di conseguenza, cominciando a sbottonargli la giacca di pelle, con minuzia e attenzione. Non avevo fretta, e neanche lui sembrava averla.

Sogghignò divertito. "A quanto ricordo non hai desiderio di sposarti, per cui avrai avuto tutto il tempo per sperimentare le tue voglie" gli rivolsi un'occhiataccia, anche se in realtà avrei tanto voluto sorridere. Mi piaceva l'idea di noi due che, come in un'eterna lotta, combattevamo per avere la meglio sull'altro. La sua giacca cadde a terra rumorosamente. Successivamente abbassai lo sguardo con un cipiglio, lasciandogli intendere che quello avrebbe potuto farlo da solo. E lo fece senza battere ciglio. Poi "Alza le braccia" mi intimò quindi autoritario, ed io obbedii senza pensarci due volte. Il Principe sfilò il mio abito da notte con una mossa fluida, lasciandomi nuda e alla sua completa disposizione. Si mordicchiò le labbra, e concentrato, proseguì con il circondare uno dei miei seni con la sua grande mano, sfregando il pollice sulla mia pelle con movimenti circolari. Il mio respiro si era appesantito, e con il corpo a fuoco al solo essere sfiorata da lui, mi sentii pervadere dall'eccitazione.

Alla scoperta del mio piacere, i nostri nasi si sfiorarono e inevitabilmente anche le nostre fronti. Montava in me il desiderio peccaminoso di togliergli la benda, soltanto per poterlo guardare nella sua completa e cruda realtà; Carezzargli e baciargli la cicatrice, benché in parte colpevole della sua condizione. "Kostagon nyke?" chiesi con riguardo, rivolgendomi a quella toppa di pelle nera - Posso?

Parve indugiare prima di darmi il permesso. Ma quando lo fece, quando mi permise di vedere con i miei occhi cosa avesse provocato quel doloroso spacco nella nostra famiglia, una piccola parte del mio cuore pianse. Lo zaffiro sembrava fissarmi con vita propria, rilucente grazie all'illuminazione delle candele. Aemond parve vergognarsi immensamente di quella ferita, faticando e cercando di non abbassare il capo. "Tolvie mirre iksos ry paktot" sussurrai dolcemente - Va tutto bene.

D'un tratto però egli rinsavì alle mie cure premurose, e mi afferrò per le cosce, cominciando a camminare verso l'enorme letto al centro della stanza con l'intento di posarmici sopra. Mi torreggiò con il suo corpo forte e muscoloso, e i suoi capelli d'argento, tanto ch'erano lunghi arrivarono a solleticarmi il collo. Dunque divenne tangibile ciò che di lì a poco sarebbe successo: una cosa che sin dall'inizio dei tempi era stata screditata e criticata dalle bocche degli Alti Septon.

"Nyke aōhon se ao issi ñuhon" dichiarò il Guercio, reggendosi con le mani ai lati della mia testa - Io sono tuo e tu sei mia. Quella che sembrava essere una dichiarazione d'amore, tuttavia non era altre che di possedimento. Mi sporsi per baciarlo ed istintivamente avvolsi i suoi fianchi con le gambe, pronta ad accoglierlo e bramante di contatto. "Visenya..Visenya.." cantilenò, come fanno i genitori nel rimproverare i propri figli. Lo zittii con un dito, ma Aemond decise di strapparmi il respiro con una spinta decisa. Strinsi i suoi capelli con gli occhi umidi, piegando la testa all'indietro e annaspando. Le mie viscere vibravano, si aggrovigliavano tra di loro.

Quando si fu assicurato del fatto che fossi pronta nel continuare, al mio cenno di assenso Aemond proseguì, questa volta con maggior passione. Pelle contro pelle, e bocche contro bocche, i nostri respiri si mescolarono con il frinire dei grilli all'esterno della balconata. Mi sentii pervasa da un piacere nuovo e singolare, che mi spinse al massimo, e come una molla tesa, una volta rilasciata, esplosi con fortissimi tremori.

L'argenteo crollò sul mio corpo, sfinito ma appagato, con le labbra arricciate e pronto a lasciarmi un bacio sulla spalla.

"Issi ao sȳz?" mormorò - Stai bene?

"Kessa"- Si



E' successo :)

ps, Perdonate la smut poco soddisfacente ma sono un po' arrugginita

𝐌𝐎𝐎𝐍 𝐃𝐀𝐍𝐂𝐄𝐑 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora