𝟮𝟵. 𝗙𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼

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 Avevamo cercato in tutti i modi di evitare la guerra

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Avevamo cercato in tutti i modi di evitare la guerra. Tentavo di convincere me stessa che non saremmo stati noi ad attaccare per primi, ma ora le cose erano cambiate drasticamente. Aemond aveva ammazzato Lucerys, e questo avrebbe dato inizio alla nostra sferrata. Quando tornai a Roccia del Drago, Rhaenyra ebbe un mancamento alla notizia di suo figlio. E lo pianse. Lo pianse con urla strazianti,  per tre giorni e tre notti, prima di riunire nuovamente il consiglio nero e decidere come colpire. 

Durante quei tre giorni, comunque, accadde l'impensabile. Stavo affacciata alla finestra delle mie camere, ad osservare la luna e a crogiolarmi nel dolore, quando l'uovo che mi aveva regalato Daemon si schiuse tra le fiamme del caminetto. E ne zampillò fuori un draghetto dalla pelle verde e gli occhi grandi. Mi riportò subito al giorno in cui l'uovo di mio fratello Lucerys si schiuse per la prima volta, stringendomi il cuore in una morsa dolorosissima.

Mio padre aveva detto che, a tempo debito, il drago mi sarebbe stato di grande aiuto. Tuttavia, in un primo momento, non capii come potesse esserlo, visto che era soltanto una minuscola creaturina. Feci per allontanarmi dalla finestra, in modo da raggiungerlo, ma egli spalancò le sue piccole ali e mi venne incontro come se già mi conoscesse. Poi successe.

Il drago spalancò gli occhi, e in essi rividi me stessa. Immagini confuse, una luna piena e luminosa. Dopodiché, due volti. Una donna dalla chioma scura e gli occhi verdi si affacciava fuori dalle celle sotterranee del Castello, intimando il Guercio di starlo ad ascoltare. "Durante lo scambio con Lord Borros Baratheon, un piccolo Principe si presenterà per conto della sua Regina. Ebbene, mio Aemond, tu lo ucciderai. Perché lo voglio io."

Il cuore cominciò a martellarmi in gola mentre la visione su quella strega continuava. E compresi all'istante il motivo per cui mio padre mi aveva affidato una creatura tanto potente. Quel drago era un oracolo. Mi avrebbe aiutato a prevedere le mosse dei nostri nemici grazie alla magia mistica della luna piena.

Quando le visioni terminarono, mi si seccò la gola. La strega stava manipolando Aemond. Non giustificai quell'atto ignobile, mosso nei confronti del piccolo Lucerys, ma compresi che Aemond non era in condizioni di intendere e di volere, quando uccise mio fratello. Era assoggettato alla strega delle Terre dei Fiumi, una donna che presto avrei conosciuto.

Il draghetto gracchiò, e fu allora che decisi di chiamarlo Rhaegal.

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───── ❝𝘁𝗵𝗶𝗿𝗱 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻 𝗽𝗶𝗻𝘁 𝗼𝗳 𝘃𝗶𝗲𝘄❞ ─────

Un corvo messaggero giunse da Harrenhal. Il Principe Daemon era riuscito a conquistare il castello. Nella lettera, oltre ad informare la sua Regina della vittoria, prometteva a quest'ultima che Lucerys sarebbe stato vendicato.

Daemon aveva alleati in ogni dove, nascosti perfino nel concilio ristretto dei Verdi. Bisogna ricordare che egli un tempo era stato a Capo della Guardia Cittadina. Per vendicare la morte del Principe Lucerys Velaryon, e in aggiunta le provocazioni dell'usurpatore il quale aveva festeggiato la morte del proprio nipote, ingaggiò Sangue e Formaggio. Il primo era un sergente della guardia cittadina che era stato espulso dalle cappe dorate, il secondo invece un ammazza topi della Fortezza Rossa.

Formaggio, attraverso un passaggio ormai dimenticato e senza che le guardie se ne accorgessero, guidò Sangue fino al ventre stesso del castello. Formaggio non conosceva una via per penetrare nel fortino di Maegor diversa dal ponte levatoio che scavalcava il fossato asciutto. Superarono la Torre del Primo Cavaliere, ch'era la meno protetta, e si intrufolarono evitando i lancieri a guardia delle porte della torre. Scivolarono silenziosamente nelle stanze di Alicent, al piano sottostante. Lì infatti la Regina aveva spostato i propri alloggi, dopo la morte di Viserys, mentre Aegon era sistemato nel fortino di Maegor insieme ad Helaena.

Quando vi entrarono, Formaggio procedette nel legare ed imbavagliare la regina madre mentre Sangue strangolava l'ancella. Poi i due sicari attesero l'arrivo di Helaena, a conoscenza del fatto che fosse sua abitudine portare i figli a far visita alla nonna ogni sera, prima di mandarli a letto. Ad ogni modo, nel momento in cui Helaena mise piede nelle stanze di sua madre, e si rese conto che due uomini sconosciuti si fossero intrufolati, in attesa del suo arrivo, tentò di apparire calma. "Chi siete?" domandò infatti, stringendo le mani dei suoi figli. "Quelli che riscuotono i debiti. Occhio per occhio, figlio per figlio. Ne vogliamo solamente uno" Fu allora che la dolce Helaena non poté più fingere. Cadde in ginocchio, pregò e supplicò che uccidessero lei.

 "Una moglie non è un figlio" le fece notare Formaggio. Helaena a malincuore, e assolutamente terrorizzata, dovette scegliere il figlio da sacrificare. Ma quando fece il nome di Maelor, Sangue procedette nell' uccidere Jaehaerys. Helaena allora eruppe in urla disperate, scuotendo le mura della stanza.

In seguito a quel fatale giorno, sopravvissuta per miracolo, la consorte e sorella di Aegon cominciò a smettere di mangiare, di lavarsi, sprofondando sempre più nella follia.

𝐌𝐎𝐎𝐍 𝐃𝐀𝐍𝐂𝐄𝐑 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora